Il Socialismo - Anno II - n. 22 - 10 gennaio 1904
IL SOCIALISMO portata, specialmente 'al punto da ridurre esclusiva– mente, o quasi, a questo l'azione socialist:i. Le norme giuridiche non sono che la veste di rapporti economici, e, solitamente, il riconoscimento di. condizioni preesistenti. Certamente servono a fis– sare meglio quei rapporti, a renderne pi(, regolare e persistente l'azione e a garentirne l'esercizio; ma, soprattutto quando pi(1 si scostano dal diritto o dal– \' interesse individuale più immediato, .valgono tanto quanta è la forza di chi deve farle valere, e fini– scono, se contrastanti a condizioni di fatto, come le nonne statutarie su' diritti di associazione e riu– nione di fronte alle prepotenze de' Governi reazio– narii e alla debolezza o alla apatia delle masse non consapevoli de' loro diritti e non forti abbastanza da farli rispettare. Anche le migliori disposizioni sul contratto di lavoro restano lettera morta o quasi, quando l'offerta di lavoro, assai soverchiante· la do– manda, reùde la concorrenza forte; e I~ leggi sociali, intese a proteggere una percentuale de' lavoratori, anche quando, sotto l'urgenza della necessità, non sono eluse da quelli stessi a cui favore dettano, non elevano e migliorano le condizioni di tutti gli altri. Forse il vantaggio meno immediato e meno, a prima vista, tangibile di parecchie di queste leggi sociali, è nella coscienza di classe, che aiutano a dare al ceto de' lavoratori; ma, a suscitare meglio la stessa coscienza di classe e ad elevarne il tenore di vita, concorrono più specificamente, da un lato, l'azione politica e, dall'altro, l'azione sulle condizioni sociali generali, che si può, oggi specialmente, eserci– tare per molta parte con un'avveduta azione politica. Se lo Stato borghese, in genere, e l'organo di sfruttamento della classe capitalista, alcuni Stati, come H nostro, divengono più specificamente organi di sfruttamento in mano a ceti, gruppi e consorterie, che del protezionismo, del militarismo, del patriot– tismo e dell'affarismo si servono, come di tanti mezzi per sperperare, in maniera, ora formalmente legale ora illegale, le energie nazionali,volgendole, in parte almeno, a proprio profitto e creandosi così una sfera di proventi, che, specialmente ne' paesi economicamente meno progrediti, si ottengono, più o meno coattiva– mente, con l'accaparramento del pubblico potere. Provocare, insieme alla riduzione progressiva delle spese improduttive, l'eliminazione di quelle forme di protezione, specialmente, che hanno evidente ca– rattere parassitario, significherebbe scemare la grave soma del popolo italiano, e, al tempo stesso, met– terlo in grado, con un migliore impiego della spesa pubblica e privata, di rendere pi(1 produttive tutte le energie nazionali e raggiungere un tenore più alto di vita, materiale e morale. Questa specie di azione, qualunque punto di ap– plicazione essa abbia, ha il vantaggio di serbare tutta l'impronta de' principi da cui muove e dello scopo a cui tende, riassumendo in un solo n1omento - o che tenda a combattere una forma di parassitismo o a procurare un'utilità pubblica - per indeclina-· bile connessione, tutti gli stadi e tutti i 1nomenti della lotta. Se si chiede l'apertura di una nuova scuola, im– plicitamente si domanda la chiusura di una caserma, e, se si oppugna una forma qualsiasi di protezione parassitaria, si apre l'adito a un minore sacrifizio del proletariato. E vi è, poi, sempre, in· tutto questo, come un allenamento dello spirito di combattività eh' è precisamente nel\' indole e nelle forme del mo– vimento socialista} e corrisponde a' suoi fini, mirandO a scardinare tutta l'impalcatura dello Stato inteso nella forma più borghese. Anche quello che può parere troppo clamoroso in questa campagna e offende come tale la parte troppocompassata del nostro Partito, ha la sua evidente giustificazione psicologica, tenuto conto delle vie per cui storicamente si compiono i grandi fatti e dello stato d'animo delle masse, che non arrivano a percepire alcuni dati rapporti se non presentati in una data maniera. Del resto, che così facendo si colga nel segno, lo prova lo stesso atteggiamento de,nostri avversari. Come si sa, in politica, un po'come alla guerra, si è sicuri di far bene facenqo tutto quello che pi(, può spiacere a' nemici e tutto l'opposto di ciò che essi fanno. Delle norme, più o meno generiche, per re– golare il contratto di lavoro e i contratti agrari, essi finiscono, bon gré, o mal gré, per concederle, special– mente in qualche momento in cui tutto ciò vale come diversivo; di mettere la mano all'abolizione più con– creta di certi privilegì e degl' istrumenti che li pun– tellano, non ne vogliono sapere; i socialisti, che si preoccupano più delle forme giuridiche e della loro definizione, sono i socialisti ragionevoli, gli altri sono il contrario. Ora, tutto ciò che i partiti borghesi fanno per temperare l'asprezza del loro diritto, per diminuire l'attrito col fiotto sempre pi(, ostinato de'nuovi bi– sogni, e un modo di provvedere alla loro difesa, che può avere ed ha la sua utilità per il presente e per l'avvenire; e noi prendiamolo pure. Ma non diamo alla cosa più solennità che non ne meriti, e soprat– tutto non dimi1,uiamo la forza e l'impeto de'nostri attacchi, la sola cosa che è consentanea al nostro scopo e che veramente, di rimbalzo, da luogo alle stesse concessioni degli avversari nell'ordine giu– ridico. Con l'augurio che il Partito socialista internazio– nale, e in ispecie l'italiano, abbia la visione sempre più chiar:1 de' suoi fini integrali, e metta sempre pili nuova len:1 a raggiungerli, salutiamo l'anno nuovo! Ettore Ciccotti.
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