Il Socialismo - Anno II - n. 21 - 25 dicembre 1903

Il. SOCIALISMO tln/ S. P. Uq1,e Xli/. Il fascicolo è profond:unentc immornlc, - poichè ogni fom1a di menzogna, di truffa e di spillamcnto del pub– blico denaro, è immorale, - e per di pilt deve portare jellaturo, &rrnzica quella iridescente benedizione del felicemente defunto Pccci. l .e quali benedizioni, - come S.'lpcte, - che vanno dalla bcne<li– zione di Diana V:mg:m, che non esisteva, alla benedizione specialis– sima per la Nenie Viagèrt crcat:i dalla truffatrice e la.dm l\fadamc I lumbert, - si convertono sempre in grosse e solenni canwn:1turc. Ma, n m!l.lgr.tdo di ciò, chiudi:i.mo gli occhi, e ingoiamo b. pillola. Se ne imparano di tutti i colori. Comincio col venire :i. sapere che tutti i deficienti, i micro<::cfali, i paranoici, gli idioti e simili, sp:usi nelle cinque o sei p:i.rti del mondo, che si d?tnno :i.i feticismo del Rosario, si chiamano • ; Rosarianti del Afo11do • e formnno una specie di framassoncria universale, io ginocchio da– vanti al feticcio. Ad essi spetta, specialmente, - cosi almeno as– sicur:mo gli • spillntori • di Pompei, - la utile missione di fare erigere in dogma il Mistero dcli' Assunzione di Nostra Signora In così delta Vergine, in Ciclo, - in corpo ed anima. Che sin stata assunta, - o che non sin st..1ta assunta, - a mc, per dire la verità, non impon.1 un fico: e credo che lo StC$0 fico importi a tutti coloro che sudano per l:\Vorarc, e che ritrag– gono il pane quotidiano, non dnlle truffo o dalla menzogna reli– gios.11 ma dal mdc e faticoso lavoro quotidiano. Per costoro le chiacchiere sono chiacchiere, e le parole non hanno valore. Ma per gli nitri, - che spccul:tno sul baggi:mismo umano, e che arruo- 1:mo il degenerato, il folle, il deficiente, l:1 sen•a, il facchino anal– fabct:t, il contadino pell:1groso, l'operaio alcoolin..1to, il nobile c.1t– tolico, il titolato uso Adelzwerd, nelle fila dei Rosarianli del Afo11do, per quelli dico... Eh ! c.1ppcri, se import:i. ! Nuovo dogm:1? Nuovo dogm:t significa nuovi qu:1urini, nuove messe, nuove comunioni, nuove elemosine, nuove questue, nuove immagini! E tulto ciò si p:1g:1! Si pnga, cari miei, a contanti. Tutto si paga nella drogheria sngresticola. Ogni droga, ogni spezia, ogni pimento, ogni cnntaride, ha il suo prezzo bollato, c.1- talogato, e approvato dal grosso fakiro in capo, - Papa S.'\rtO, il papa degli analfabeti (<1uelloche non sn il frnncese, - e che con le~mummie ambasciatori:tli delle polenze estere, al Vaticano, deve p.ulare ... in veneziano! Segue. Ohimè, segue e li rassomiglia ! L'hnnno persino tr:i.– pi:mtata la Vergine I Mio Dio che innesto! .I Rosaria11/i, r:i.ppre– scntati in questo c.1so da cinque o sci missionari dai picsJi idro– fobi, che si spandono nei paesi non~ nncora afflitti dal cristiane– simo e d:t.l c.1ttolicismo, - :i. portarvi il culto per la Vergine di Pompei, - I' :tlcoolismo,·_ le :malauie segrete e i vizi greci, - hanno trnsferito la Vergine di Pompei in Cina, in Africa, in J\mc• ric.1. E i nuovi santuari, - a imitazione di quello di Pompei, ove i propric1ari fanno così buoni alTnri, - li chiamano per l' appunlo: Nmwa :Pompei. P:trc che i selvaggi vadano in brodo di giuggiole di fronte alla nuova superstizione. Un feticcio caccia l' altro. Così è il mondo, cari miei. E il piì1 idiot:i si è che gli operni seguono il movimento. Sempre nella sullocbta rivista trovo che ultima– mente, celebrandosi nella botteg:i. Pompeiana di 8:trtulo-Longo la festa della ProctssioJJt dr/ Slmlùsù110 Sacramtulo, - intervennero alla b..1rbara e fc1icislica gazznrra ben qu:utordici Società. opcrnic... ì\la quegli operai debbono certamente avere il retroscena cere– br::ile completamente sc-onquassato ! Schiavi ieri, del parroco e del padrone, ~ l'evoluzione liberale li ha condotti ad essere oggi soltanto gli schiavi del padrone - per condurli poi domani a non essere più sc,hiavi di :tlcuno... cd essi vogliono fare macchina in– dietro? Consoliamoci ad ogni modo : - questi adoranti del /tu. snrio pompeiano, degna e logica successione n quei t :i.li disegni pompeiani che ancor oggi si vedono sulle pareti di cene cnsc pom– peiane rim!\Ste in piedi, - sono quei tali miseri che si lav:i.no un:\ volta r :mno, - che non s:i.nno nè leggere nl- scrivere, - che credono ai fanlasmi, agli :,:piriri, - e via di S(.-guito. Con qucsln. gente, - la cui mcnt:i.lità non è superiore a quelb dei selvaggi mangiatori di terra, delle isole .Figgi, - non c'è da c.w :i.re un ragno dal buco. Chi li cava dal fango in cui si avvoltobno? Sono essi quegli Op<'rai che, vestiti da soldati, sparano contro gli :iltri operai ; sono e,;si quegli operai, che sotto veste di krumiri, fanno la concorrenz:i. ngli :tltri operai organiiznti, sc.w:i.ndo cosl SOito i loro piedi una tomba invisibile, che un giorno o l' altro li ingoierà; sono essi gli operai che si uniscono agli sfruttatori per schiaccinrc, spremere e succhiare gli sfruttati ; sono essi, infine i ciechi, che invece di unirsi insieme per rafforzarsi ed opporsi. alle prepotenze e alle spogliazioni della cl!\Sse dirigente, si gettano vilmente ai piedi dei loro padroni, tendono le bmccia e dicono: Eccoci, - copriteci di catene, si :i.mo i vostri schiavi ! La schiavitl1 non avrebbe resistito cosi :i lungo, se non ci fosse stat..'\ la viltà di tanti schinvi che consentivnno n diventare i guar– di:ini e i fustigatori degli schiavi ; - la servitù mcdiev:tle non avrebbe durnto tanto n lungo, senza l:i. viltà di tanti servi che si mettevano ngli ordini dei p:idroni per opprimere gli altri servi ; - e lo sfruttamento c.1pitalistico d' oggi, unito al militarismo d'oggi, non durerebbe più che un giorno, se non ci fosse la viltà. degli opcrai-krumiri e degli opcrni -sold:1.ti che volcnteros.1mentc si offrono per mettersi al servizio dei padroni e per sgo1.1.are i fra– telli I Santi numi ; - che chiacchierata mi ha fallo fare quella pre-– tcs:1 Vergine pompeiana così a proposito inventata dni due Bar– tolo-Longo I E pensate che ce ne s.1rcbbc ancoro. M:i.che si:i.per un'altra volta. In ogni modo lasciatemi dar l:t. stura ali' ultim:i. ri– flessione ... E il povero Gesù, - il fondatore di s.·,na pianta dcll:t be.11..1 religione, - dove di:i.volo lo lasciano questi mariol:i.tri ? J\ Gesù è tocc.1to un po' come ai lnnciatori di unn idea che fa c:un– mino. 1 ladri si lancinno sull' ide:i.; 1:i.mettono in pillole, la. spol– verizzano, la indorano, e ln lanciano in circolazione, come rol>..1 loro. Il pubblico :tpre la bocca, - chiude gli occhi, - ingoin. E il nome di colui che per primo lanciò I' idea passa in seconda line:t... qualche volta sparisce del tutto. Gesù è uno di questi martiri. E trn i numerosi martiri che l' Umanità conta è certamente il più noto ... ma non :i.i cristiani e :-ti!;3ltolici, - i qu:11igli hanno fatto pass.1rc innanzi tuno il loro bazar, altamente proficuo, dei loro s.1nti, delle loro beate e delle loro verginelle. Triste sorte, quella dcli' ebreo nazareno ! Egli fece, certamente, ali' Um:i.nità un male infinito. l~'l sua dottrin:-t di rassegnazione, d'umiltà. e di vilt:ì, ha fornito, per venti secoli, pretesti infiniti alla vigliaccheria degli oppressi e sofismi senza numero alla crudeltà. degli oppressori. i\fa, egli merita, tuttavi:-t, qualche simpatia e <tu:-tlchcpietà., a rngione del suo fato, particolarmente crudele. Quasi tutti i martiri del libero pensiero sono st:-tti "endicati, dopo la loro mone, d:i.1- 1' adorazione e I' ammirazione dei posteri. Al contrnrio Gcsì1 1 ha continuato ad eSSCrecrocifisso tutti i giorni. Era st.1to l' :-tmicodei poveri, - e l' npostolo della dolcezzn. E quelli che l' hanno ucciso si sono imp.1drouiti del suo cadavere e ne hanno fatto I' lddio obbrobrioso dei ricchi, dei farisei, dei c.1rnefici, dei preti e delle monnche ricche a mili:i.rdi . Essi invocano il suo nome per cont:iminare le virtù che egli aveva predicato ; - essi invocano il suo nome per commettere tutti i delitti che egli aveva condannato I La sua sfortuna è senza limiti : fu "enduto d:i. Giuda ; tortu– rato da Caifo, - ed oggi eccolo quotidianamente insultato, nel Vaticano e fuori, da Papa Sarto e dai suoi s.1ccrdoti... Povero di:i.volo ! Si abbi:i. la nostra compassione e In. nostra pietà I Nix. ENRJCO F'ERRI, dirtllort-respomaMle_. ___ _ Roma, 1903. - Tipografia Coopcm1iva Sociale, via llnrbieri, 6.

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