Il Socialismo - Anno II - n. 21 - 25 dicembre 1903

IL SOCIALISMO parte poi dovrebbe tenersi presente che per i primi, pei (ielinquenti delle classi basse, le cause degenerative sono in buona pàrte date dalla società stei5a per le con– dizioni che questa crea ad alcuni dei suoi componenti, e che_contribuiscono alla loro produzione, sia agendo sul loro organismo nella vita intra- ed estrauterina, sia in– fluenzando in malo modo sulla loro educazione e la for– ma,done·sociale del loro carattere, mentre invece quelli delle classi colte sono di genesi esclusivamente o quasi esclusivamente biologica, sicchè, se sotto un certo punto di vista sono meno atavici degli altri, perchè ricor– dano di meno il tipo inferiore, avvicinantesi all'uomo primitivo, sotto un altro punto di vista, sotto quello cioè delle cause, sono più teratologici, meno morbosi, , più l'effetto di vere e proprie anomalie nello stretto senso dello sviluppo psico-fisico, anzichè di influenze morbigene e sociali che abbiano agìto su di loro. Dal 6n qui detto, intanto, derivano come conse– guenze logiche: 1° che i caratteri delinquenti, pur essendo nelle classi più elevate sociali meno frequenti che in quelle basse, 110~1 vi fanno però difetto: 2° che quelli che esistono hanno un diverso tipo antropo-psi– cologico e sovente vanno nel gruppo dei così detti degenerati superiori, ad intelligenza elevata e senti– menti pervertiti; 3° che appunto per questo e per i sentimenti che dominano nel loro ambiente si volgono più frequentemente degli altri alla politica. Infatti se una stati~tica esatta si facesse, dividendo i delinquenti in genere secondo la classe sociale da cui derivano ed a cui appartengono, ed in ognuna si dividessero poi i delinquenti politici dai comuni, la· percentuale di quelli sarebbe molto superiore nelle prime che nelle seconòe. Ciò parrà a prima vista strano a chi osservi che la maggior parte dei regicidi, per esempio, sono stati commessi da proletarii o quasi; ma a chi ben con– sideri la cosa e dia aiJa· parola delitto politico un si– gnificato più largo e comprensivo, includendo sotto tale denominazione non solo il regicidio, ma e l'inci– tamento al regicidio e la congiura e la cospirazione e l'organizzazione della rivolta, e l'assoggettare la patria e il tiranneggiare il popolo, avvalendosi, in maniera cri– minale e soddisfazione di criminali istinti, di un· potere ereditato o carpito o avuto per caso e per fiducia altrui o per altro che siasi, intendendo così, dicevo, la cosa, la mia osservazione oon sembrerà nè ingiusta nè in di– saccordo con la realtà dei fatti. Senza dubbio anche nelle classi elevate è da darsi una certa importanza nella genesi del carattere crimi– nale e specialmente di quella modalità che mi per– metto chiamare carattere criminale politico, al fattore esterno o sociale, in quanto può, intorno ad un indi– viduo situato in elevatà posizione, esistere un ambiente suggestivo criminogeno, suadente a carpire in un modo qualsiasi un potere o ad usarne criminosamente i e abbiam visto, per esempio, il caso del Feischi sugge– stionato dalla madre e da tre suoi amici, del Farnese a cui la moglie rimproverava la picciolezza del suo dominio in confronto a quello del suo primo marito. Si sa che la pover~'\, astraendo dai gradi estremi di assoluta mancanza dei mezzi di sussistenza, pel resto è del tutto relativa all'entità dei bisogni psichici di ogni individuo nei rapporti con la classe in cui vive, sicchè il raggiungere una posizione superiore a quella che si ha diventa per ognuno una n.ecessità ed uno stimolo ad agire uguale a quello che spinge il p0vero ad uc– cidere per guadagnare cento lire. D'altro canto, poi, è da tener conto della vertigine, dell,'offuscamento, direi quasi, della coscienza, che dà il potere per sè stesso, il sapere che niuno può metter legge ai propri desideri. Occorre, infatti, uno sviluppo etico molto elevato per ritrovare unicamente e sola– mente in sè stesso la forza delle proprie azioni ; ma per chiunque non sia a tal grado pervenuto, è indubi– tato che, anche incoscientemente, i freni esterni sociali hanno molta parte nel determinare il genere delle azioni rispettive. S' intei1de quindi di leggieri come l'aboli– zione o la scomparsa di tali freni per la posizione di imperio in cui un individuo si trova, e nello stesso tempo l'esser da tal posizione alimentati l'orgoglio, la vanità individuale, l'espansione e la visione esagerata del proprio io, tutte queste sieno condizioni favorevoli al dilagare ed al prorompere dei più bassi istinti che giacciono nel fondo di ogni umana natura, degli stati più antichi ed atavici della psiche. Pur facendo però, come dicevo, una tal ·parte ai fattori sociali, è indu– bitato che, in genere, prevale fra questi delinquenti più il tipo del criminale nato, anzichè di quello d'occasione e personale, La differenza fra i due primi, in verità, è quasi esclu– sivamente di grado e non d'altro, perocchè la tendenza a delinquere, il fattore biologico del carattere delin– quente vi è anche in quello che dicesi d'occasione. In quest'ultimo però la parte dei fattori sociali è mag– giore, e gli stimoli a compierè l'azione delittuosa de– vono essere più forti, in modo che .egli delinque solo in certe date circostanze, mentre l'altro delinque per abitudine, per stimolo endogeno, senza eccitamenti esterni o con eccitamenti lievissimi. Di veri tipi, quindi, di delinquenti, secondo me, non ve ne sono che due: il vero carattere criminale, che è il tipo amorale, l'e– goista, cinico fino alla ferocia; ed il carattere passio– nale, violento, impulsivo, che agisce sotto l' iilfluenza di uno stato emotivo, nel quale si offusca la coscienza e si ottenebrano i superiori poteri di controllo; il primo è il pazzo morale, il secondo l'epilettico od epilettoide, per dirlo con linguaggio medico psichiatrico, che però deve intendersi soltanto nel senso di approssimazione e nulla più. Or se fra i delinquenti politici della prima categoria predomina il tipo passionale, e, come si è visto, un subvariato di esso, fra quelli invece di questo gruppo, del quale ora ci occupiamo, prevalgono i cri– minali nati, che delinquono per determinato proposito allo scopo di soddisfare la loro ambizione, di raggiun– gere un loro intento, di affermare, malgrado tutto e tutti, la propria personalità, o addirittura, senza scopo alcuno, per dar sfogo ad un capriccio del momento, per esplicare le loro tendenze, per procurarsi quel godi• mento che loro procura il veder soffrire i propri simili. Tra i primi, fra coloro, cioè, che delinquono per per~ venire, troviamo a preferenza quelli che dicevamo i degenerati superiori, intelligenti ma amorali; fra quelli invece che si trovano, dirò cosi, congenitamente, in una posizione elevata e d' imperio 1 nelle dinastie, con le famiglie regnanti o dominanti, si incontrano) seb– bene più di rado, ma pur si incontrano, come nella famiglia Giulia, i tipi di criminali nati più vicini al tipo inferiore, imbecillesco come Caligola, come Ne– rone; ed è naturale che qui possono incontrarsi perchè la degradazione progredisce e si aggrava con la tra– smissione ereditaria. Così da Cesare, degenerato ma geniale, si arriva mano mano fino ai tipj succennati, mentre fra quelli che per forza propria giungono a

RkJQdWJsaXNoZXIy