Il Socialismo - Anno II - n. 14 - 10 settembre 1903

218 IL SOCIALISMO li re avev:1.qua.tlrocentosett :mtasettc milioni, una rendita di tre– centomila lir.e al mese, la quale - come foce\':\ Luigi XV - p:i,..;. S.'lV!l sulla toilette dcli:,. l:mguid:i. Du lhrry, poco astuta se la rivale b.sciv:t, la Pompadour, sapeva d:i.l cuore del frollo sire pesc.·tre in qu:i.lche anno la sciocchezza di trentasei milioni. Per costruire Vcrs."lillcs,questo smisurato documento di una grnn– tlena crudele e di una folle immensità egoistica, i poveri dei campi di Francia p:igarono una somma che oggi corrisponde a qu:ittro– ctnto milioni. E acc:,.nto alle ccntocinqu:mtamila lire :mnuc della signom di Lamballe, sopmintendente che ne dovrebbe !\vere, nomi– nalmente, so\0 seimila - accanto al guadagno di cinquantasei mi– lioni fatto dal conte di Artois e a quello di venticinque fatto dal conte di Provenz:t - i futuri re Carlo X e Luigi XVIII - e acc:\nlo, finalmente, alle settantamila e scuantasette lire concedute annual– mente al signor di Puisicux. - pcrchè - dice il documento - quantunque ricchissimo - le sue rendite sono incerte essendo costi– tuite da vigne; - :i.cc .'\nlo a tutto questo incredibile vi sono i duecento milioni di rendita, comprese decime e questue, del clero, appoggiato :i quattro mili:i.rdi di capitale divisi tra undici :trcive– scovi, centosedici vescovi, i grandi vicari e i C:Lnonici,le settecento– quindici abbazìe di commenda, i setteccntotrè prior:iti, gli undici Capitoli di c:\nonici nobili, i cinquecentoventi collegi o piccoli Capi– toli e le trecentocinquemiln centocinqu:mtasei parrocchie. La sl3tistic.'\ continu:i. il suo terribile l:i.voro di precisione e i grandi scienzi:i.ti dell:L istoriognfi:i. obhiettiya ci pongono souo gli occhi la spaventOS:\ autenticità di questi documenti: • Certifico :i. chi spetta che tutte le persone nonlinate in questo registro sono mort<! di fame, ad eccezione del signor Oescrots e di sua figlia. • In nota: • Si sono mangiate carogne morte da quindici gioini; le donne hanno soffocato i loro bambini nel timore di doverli nutrire •; - di m:\nO del curato dal registro di una parrocchia del 1709. E chi abbia letto L'a11dm rigime. S..'\ che nel 17t5 sci milioni sui diciannove della popol:\zione francese morirono di fame, di freddo, di miseria. Ebbene: gli scrittori preti e monarchici sono dei pa.rnnoici. Ma confesso di non averne mai trovato uno il quale abbi:\ detto che ciò si dovesse :i.Ila\'Cadetta - teologica s'intende - della prov,•i– denz:i.per lo spegnersi, in qucll':mno, del sole. Il sole cm Luigi XIV I Ecco perchè il pensiero comunista :\v:\nzava. Nella decrepitezza immane di tutti i poteri antichi, la sol:i. po: lenza della penna veniva montando, diretta dalla opinione pubblica, che è il tenomeno stupendo e vittoriOS<lprecedente :i.Ile eruzioni delle catastrofi sociali. Ecce,:ione fatL'l.delle nature superiori, fino :i.d:l.llora la INternturn ern stata b. decorazione lus.i-uosa delle classi privilegiate. Il fremito profondo ed angoscioso ddla sofferenza. umana, 3 un tratto, la pervade. E allora acc.'\de la mirabile scena. Da ogni zolla socble spunt:l.no , emergono, gigantcggi:'lno scrittori, ed assumono la solen– nità dei grandi inquisitori che vendic.i.no i diriui umani contro le nefandezze di ogni casta oppressiv:'l. Allorn un ardimento inaudito, un impeto quasi di ao:\lisi rompe il suggello dei vecchi timori e pu-:lori, e penetra in fondo alla v61ta delle nequizie di Stnto e delle menzogne religiose, e ~lz:\ e scuote gli oscilbnti fond:'lmenti dei poteri ingiusti. Accade in quel primo cinqunntennio del secolo decimotlavo il fatto c.'\pitale dell'applicazione del pensiero agli interessi pubblici, della elevazione della intelligeru:a generale :tlle vene di pure idea– lità sociali. Si forma l°anim:t collettiva, si disegna e si colorisce la coscienza comune, ed un:i. g:'lgliard:\ anima sincera si spinge dalle masse derelitte e affam:lte verso l'opera magnific:i. <li travolgi– mento e di rivendicazione. Le istituzioni nuove ancor:\ 11011 ernno, m:\ <1ue.:ta ,·:i.sta, mul– tiforme, esuberante letter:UUr:\ umana :-ic tiene per oltre mezzo se- colo il posto. Cnddero, scomparvero le e.i.sie letterarie e filosofiche, e con loro le c:1strnte e verniciate ispir!l.ziùni di nlc(H'!l.,di hbso1w, di cori.e, di chics:'l, ccsscro il posto :1\l'entusiasmo nazionale ed um:\no. Ben presto da quel coro menzognero di venali falsetti non emerse che una voce, la voce alta, ferita, l:i. voce vittoriosa delle democr:i.zie . . . . Da questa società disperata e decisa :\ tutto, esce Morelly. Temperamento :\SS.'li meditativo, dell:1 sua vil:\ sono poche le notizie sicure. Fu quello che oggi si dice un ripetitore e dette le– zioni particol:1ri a Vitry-le-François. La oscurità ed il raccoglimento de' suoi giorni favorirono as– sai l'intenso bisogno di analisi che lo dominav:\ e l' oper!\ di scrit– tore libero e grave. Incominciò come psicologo con un Essai sur rupril humaù, ed un Essai sur le co:ur lmmaill, ispirati a concetti vaghi m :i.se– minati di rivelazioni acute, bene spesso geniali cd :i.rdite. Ambe– due questi s.i.ggi sono del 1745 e prepat:J,no, qu!l.sicome un:\ pro– pedeutica dottrinaria 1 quel singolare libro uscito ad Amsterdam nel I 748, che reca per titolo : Physù;ue de la beaut!, ou pouvoir 11aturd du su dtarmts. È uno studio che nessuno più legge e lo si potrebbe dire qua.si ignoto, se si pone mente che anche i due grandi lavori comu– nisti del Morelly - di cui parliamo in seguito - non sono più letti e eh!! sul pensatore socialista francese manca, anche per parte dei suoi connazionali, unn monografia ver.t. e propria, non poten– dosi chiamare così la edizione della Basilillde e la edizione del Code, alle qu :i.li è premessa una analisi del sistema in genere, fattn dal Villegardelle nel 1841. Eppure tale estetismo psicologico moslr:\ di quando in quando i genni di un pensiero pi\1 importante all'umanità e più forte, oltre che più libero - i germi di quella indagine su Le pri11ce,lu dili– ces du c_ceur,ou traili dcs qualilés d'1111 gra11d roi et systime d'u11 soge gouvernemenl, la quale ci offre il primo documento dcl\:i. coscienz:i. sociologica ed innovatrice, :ippen:l. sbozzata sì, m:i. deci– samente :ivviat:i verso il potente sistema futuro. Morelly è, dunque, nel 1751, preoccup.'\to dcli:\ felicità um :l.na , dell:i. umana giustizia e dà consigli ai re. Una volt:1 entr!\tO in questo supremo ordine di investigazioni e di problemi, il suo pen– siero avanza spedito, accelet:1 I:\ marcia, arriva veloce a conclu– sioni nuove. Soltnnto due anni Oopo ceco uscire :\Ila luce il Natt– frage du i/es jlolla11tes A la Bosiliade - polme liiroique en I4 dto11ls. Qui il comunista si dichi:\ra risoluto; e, giunti :illa lettura di questa strana e g:i.glbrda epope:i. sociale basata su di una vera e propria dottrina filosofica, si c::ipisce l:i.logica del trap:'lssare che il cervello del Morelly ha fatto d:t uno psicologismo generale, :\ll'este• tismo, e poi :'ld un sentimenl!llismo umanil!lrio e, finalmente, :i.gli enunciati di un razionalismo schietto e sistematico. Il poet:i.e il letter:i.to sono divenuti filosofo e sociologo novatore. Ma il filosofo cd il sociologo novatore hanno voluto :\ncora circondarsi dell'idealismo di una simbolica poeticn che finge il ro– manzo dell:1 terra felice per ordine, per salute, per giusti1.ia di azioni, per equilibrio di doveri e di diritti. V'è, senza dubbio, qu:i.lchc cosa dell' Utopie del Morus nella Ba.siliod~, ma la esperienz:i. e i tempi avanzati e lo spett:\colo tra– gico delle ingiustizie pervenute :\l loro punto es1remo, ponevano attorno alla coscienxa del Morelly \' esigenz.,. di forme di ,•erisi– miglianZ:L, di verità, di prnticità, di possibilità l>en maggiori. Un mondo stava per c:1dere. Che co33 di chimerico, dunque, nel preannunziamcnto di un nuovo mondo purificato, pi\1consono nelle sue condizioni soch!i alle naturali esigenze degli uomini? tra i due foui quale poteva sembrare più inverosimile? - quello che cadesse l'edificio del privilegio millenario, tutl:\ la storia. gigaute– scn di re, di nobili, di preti, di superstizioni, di usure, di oppres•

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