Il Socialismo - Anno II - n. 14 - 10 settembre 1903
216 IL SOCIALISMO Tolstoi, profeta ed apostolo. Lo aveva mandato da Pietroburgo Elia Repin, il principe dei ritrattisti russi, mentre ancora passava su\. l'anima del mondo civile l'eco sinistr:l del feroce knut cosacco, fbgellante le carni degli studenti e dei lavoratori in lott!l. contro gli autocrati. Assieme all:i strana, ~ude, leonina figur:i del vecchio grnnde e terribile, io andava rievocando il suo mite pensiero sulla missione sociale dell'arte; "L'arte sola potrà fondare sulle rovine del no• stro regime presente, fatto di violenza e di costrizione, un nuovo regime nel quale sia veramen,te realizzabile l'unione fraterna degli uomini•. Perchè al temperamento poliedrico dell'artista affluiscono, più che al temperamento unilaterale dello scienziato, le diverse iride– scenze della vila reale, tutte le sue manifestazioni più varie, tutti i suoi tipi più ant::igonistici, tutte le sue impressioni più str:tne. È l'anima della folla che invade e pervade l'anima dell'artista; e quanta maggior parte di essa saprà l'artista ricevere e contenere nell'anima su:1, e con quanta maggior coesione di sentimento e di verità saprà riprodurla, tanto più grande, efficace e duratura sarà l'opera sua. E siccome la realtà della vit:1 non è oggi che UQ:'.1. grande in– giustizia t!d una immensa miseria, e non c'è angolo di terra da cui non si levi il gemito di un sofferente o la protesta di un maltrat– tato, così l'artista deve spingere, d'ora innanzi, dall':tho delle sue visioni, il suo sguardo profondo e sereno sul decadere e sul putre– farsi della società presente, mettere a nudo tutto il marcio delle sue piaghe, e offrire con le sue creazioni realiste nuO\'Ì inateriali per una radicale e salutare ricostruzione sociale. Tra i 2500 soggetti esposti al Clas-Palasl moltissimi ve ne sono, quest':inno, nei quali la vita sociale passa davanti all'osservatore con tutti i suoi episodt drammatici, poveri, oscuri. Si può <lireche da ogni sala, da ogni parete, l'anima malata dell'umanità gridi e ripeta le :ingoscie che opprimono i cuori e turban le menti. Non è piì1 l'arte da salotto coi suoi fronzoli allegorici e i suoi mosaici allegri, fatti per solleticare il gusto del pubblico elegante; è arte fatta di pensiero e di vita, di corpo e di anima, di succo e di san– gue; è il connubio prolifico tra le tinte allegre e smaglianti della tavolozza e i colori foschi e scialbi della miseria. Molto trattato l'eterno e ricco tema del lavoro campestre. Da quello prepar:ttorio dell'aratura coi quadri del 1'.Hil1er,del Holz, del Crone, del Segisser, dell'Eckener, dello Smilh, a quello riso– lutivo della mietitura coi quadri del Ridde], del Michie, de) Fehr) del 1-Ienseler, del Krause - dalla pastorizia coi oipinti del Mali, del Nardi, del Nagel, del Dettm:mn, del Docharty, del Lang, alla fal– ciatura coi dipinti dell'Elfert, dello Striitzel, dello Spielberg, elci Popp - tutte le manifestazioni della vita povera, umile, melanco– nica ~ pur così laboriosa e feconda dei cnmpi, sono ritratte e de– scritte; e da quelle tele mute e inanimate, cui la mano dell'artista si sforzò di fissare una verità individuale cd un aspetto «ociale, quale e quanto sentimento di poesia dolorosa non traspare 1 Due di questi quadri - Sosia del Walther, e Sjinilol del Pleuer - fanno pensare a due quadri consimili di grandi artisti vostri: L'ultima fatica del giorno del Segantini, e Bestie da soma del Patini. In Sosta, una vecchia conladina sta seduta sul ciglio di una deserta ed aspra viuzza di campagn·a......,conuna riboccante gerla in ispalla,; il capo reclinato sul petto, gli occhi semichiusi, le mani stancamente appoggiate sulle ginocchia dicono ad evidenza l'esau– rimento fisico di quella povern donna. Lo stesso concetto è svolto nell':tltro quadro, Sfinito!: in un campo, sul fare umido e triste della notte, un bifolco sta seduto a capo chino sopra un rialzo di terreno in mezzo al campo; a pochi passi da lui giace inoperoso l'aratro, abbandonato .per l'estrema fatica. Sono due scene semplici nella loro verità nud!l e brutale, e ~ano al lempo stesso espresse con grande precisione ed efficacia. Dai campi gialli di grano maturo e verdi di fieno giovine, ai campi rosseggianti di s:ingue umano. Due sale sono intieramente piene dei quadri del Faber du Faur, rappresentanti tutti gli orrori di quel colossale delitto legalizzato e di qu~lla orrend!l stupidità secolare che è la guerra. Vi ricordate lo squarcio lirico e scultorio di Victor Hugo? « Se vi è qualche cos:t cii spaventoso, se esiste una realtà che sorpassa il segno è questa: vivere, vedere il sole, sentirsi nella pienezza della forza virile, avere la salute e la gioia, ridere spensieratamente, sentirsi entro il petto dei polmoni che re• spirano, un cuore che batte, una volontà che ragiona, parlare, pen– sare, sperare; amare, avere un!l madre, una sposa, dei figli, godere la luce, - e tutto ad un tratto, - il tempo di un grido, - in meno di ~ m[nuto, precipitare in un abisso, cadere, rotolare, schiacciare ed essere schiacciato, vedere delle spighe di grano, dei fiori, delle foglie, dei rami d'albero, e non potere afferrarsi, e vedere la pro– pria spada inutile, e gli uomini sotto di sè, e dei cavalli sopm di sè dibattersi invano, con le ossa spezzate per essere rotolati nell.e tenebre, sentire un tallone che vi fa schizzare gli occhi, mordere <"Onrabbia un ferro da cavallo, soffocare, urlare, contorcersi, essere In. sotto e dirsi: « })oco fa ero un vivo! :. Anche un rinomato pittore spagnuolo, il Plà y Rubio, ha fe– licemente fissati in due gmndi quadri due tristissimi episodi del genere: Alla guerra e Povera madre! li primo non ha nulla di originale nel concetto, ma è• bene eseguito: 'disteso al suolo, tra pi:tnte di fichi d'India e di cactus, giace morto un giovine sol– dato, con gli occhi sb:irrati, il viso contratto, le braccia protese; d'in– torno al corpo Stflnno le armi spe-tz:i.tee a rivoli il sangue. A pochi passi, pure in mezzo ai cespugli ed al sangue, un. altro corpo sta inerte. - Nell'altra tela, molto ammirata e lodata -Povera madre/ - è raffigurato il ritorno di un giovine .soldato dalla guerra. Ma ahimè, quale triste e lacrimevole ritorno! La scena ha luogo nel vestibolo di una povera casa di campagna. Un soldato - deco– rato della medaglia a.J v:tlor !nilitare e bendato ad ambedue gli occhi - si avanza guidato da una giovine donna piangente: la sposa. Una gran folla li segue. Attratta dal!' insolito mmore, la vecchia madre si precipita fuori, e si trova impreparata davanti al figliuolo che le ritorna acciecato. La crudele sorpresa e l'intensa angoscia di quella povera vecchia, che con una mano si appoggia al muro per non cadere e con l'altra tenta arrestarsi sugli occhi il pianto irrompente, e dall:t bocca semiaperta esala il grido fioco dell'anima disperata, mettono nell'osservatore un brivido di racca– priccio, e gli fan salire dal cuore alle labbra le imprecazioni pii'.i crude e sdegnose. Ed è allora, con un certo senso cli soddisfazione e di compia– cenza egoistica, che-gustiamo, voltandoci d'un colpo, la scenetta se– micomica e originale che lo Zimmerm:mn ha cosl ben descritto in ~na tela vicina: Spilorcio. Un vecchio usuraio' sta seduto davanti ad un tavolo, su cui sono dei sacchetti e delle monete: oro accu– mulato, si capisce, alle spalle di tanti affamati e spostati. Mentre egli si gode la vista del suo copioso e lucente tesoro, vien sor– preso da un abbronzito operaio - simbolicamente magi-o e uucÌis– simo - che gli afferrn a tutta forza la testa e gliela soffoca con un feroce sogghigno di voluttà e d'ironia in uno dei sacchetti. Davanti a questo quadro vien fatto di ripensare alle parole d'i quell'ufficiale nel Ddillo t castigo di Dostoievsky, le parole ter– ribili che finirono per suggestionare Raskolnikoff all'uccisione del• l'usuraia Elena Ivanovna • ... Una vecchia malaticcia, sciocca, stu– pida, cattiva, un essere che non è utile a nessuno, e che al contrario nuoce a tutti, che non sa nemmeno perchè vive... Dal- 1':tltro lato, delle far-Legiovani, fresche, che intristiscono, si per– dono per difetto di sostentamento, a migliaia e dapperttutto ! • Cento, mille opere utili che si potrebbero creare, migliorare col danaro che questa vecchi:t lascerà :.d un monastero! Centinaia di
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy