Il Socialismo - Anno II - n. 11 - 25 luglio 1903
IL SOCIALISMO mcntalismo, :i.Il:\ perversione morale e ciò 1'pccialmcutc a proposito delle scntcm;c del giudice M:i.gnaud. · Certo egli Ye<lcmollo bene come le teorie socialiste po~sono servire ad alcuni furbi per fare i propri interC!'-Sie fare c:i.rricra, ma egli dà soverchia import:mz:'l a questo fenomeno che anche per lui è :1ccessorio. La sua teori:\ delle Ìlites forse gli fa trascurare troppo il fon~ meno sottostante della ascesa cominu:,, dell:1 m: i.ss. 'lpopol:i.rc verso 1111 regime di :mtodirezione. Ed :mchc osservando il solo fenomeno esterno si vede che :li potere p!!.11Ccip:t un numero sempre mag– giore di persone, mentre questo potere diminuisce di contenuto. 0:llla monarchia :: issolut:l.si passa all:i costilUzionale, d!l qucst:i. :i.Ila repubblic:i.. E gli attuali P:u·fo.menti hn.nno poteri sulle mino• ~ze di..senzienti molto piì1 ristretti di quelli delle piccole ilitn che circondav:i.no il monarca :i.ssuluto. ' Ma l'Autore ha il grande merito di avere :-iffront!l.tonctt:unenle il problema della sedia dd/~ prrsom, problcnrn. che si è !l.ffacciato ad ogni fonn:i. di org:rniz;,.!l .zionesoci:i.le e non può :i. meno di imporsi :\ chiunque si presenti con un preg'mnuna cli riorganizz:i– zione socialist:i. Per l'Autore il miglior modo _di scegliere le persone è lasciare che la concorrenza agisca al massimo grado e si operi una sclc- 7.Ìone automatic.'l. i\l:i se questo è un modo, non è l'unico e l'A. stesso vede che non è scevro di inconvenienti. Esso fa sviluppare più le qualitb. 'di lotta contro gli :altri e meno quelle di coesione e di organizzazione del lavoro; e quindi tende :i. condurci ad una organizzazione aristocratica. di oppressione, :rnzichè a.d un:i. coope• ra.zione per accrescere le ricchezze ed i beni sociali. E per mostrare l'obbiettività dcli' A., nonostante \'3more talvoh:l acuto per i p:uadossi, chiuderò questo lungo resoconto riportando quanto egli dice :\ proposito del collettivismo. • Ammesso che i lavo– ratori sono obblig:1ti ad acquistare cl:,, illcunc µersone il permesso di lavorare e devono pag:1re perciò un!I.certa somma, bast:l abolire i privilegi che permettono a queste persone di vendere la facolt:\ d1 lavor:lre per m1gliorrLre le cond1Ztom degli opcr:\1 I,a causa dello stato attuale consiste nella :a:ep:uazionedell'operai~ dai mezzi di produzione. Ora 1:,, concezione dei comunisti cd in parte degli :i.n:i.rchiciconduce a dividere tutti i capitali tra i lavoratori. Si può :mche togliere tali capitali ai particolari cd !1.tlribuirli allo Stato. I~ la concezione collclti,,ist:i.. L:l questione c~sendo µosta in tali tcnnini, non v' ha nulla d'assurdo d!I.Ipunto di vist:\ streuamente economico :ld affcrm !l.re che il regime collettivista :lumcnted il hcnesscre degli operai. Nqn si può opporre :-ital regime che delle considerazioni d'un genere tutto :tffatto diverse tratte d!l.lle,difficolt:\ pratiche d'organizzazione del Governo, oppure d!I. certi C!l.ratteri psichici dell'uomo.• (Voi. li, p. 294-96). Romeo Soldi. VITA PROLETARIA .INTERNAZIONALE TEMPINUOVINELMONDO NUOVO Negli Stati-Uniti la riuscita del Partito socialista di– pende solo ancora dall'evoluzione della coscienza di e-lasse fra gli operai e dall'estendersi delle idee socia- 1 iste nelle altre classi. La base economica creata dai /rus/s è sufficienle per rendere possibile alla propaganda socialista una profonda trasformazione 1iella coscienza politica americana. Sette ottavi della popolazione sono stati espropriati per mezzo dei lrusts. Non resta che a vedere quando gli espropriati si decideranno ad espropriare. Qui non occorre aspettare un ulteriore sviluppo ca– pitalista, sebbene esso sia tutt'altro che imprevedibile, chè anzi, tanto nell'industria quanto nell'agriColtura e perfino nei trasporti c'è ancora la possibilità di mag– giore p~rfezionc cd accentrazionc nello sfruttamento. Così, per esempio, nell'a11no in corso si aumenterà la nostra rete ferroviaria di altre J 8,000 miglia. Ma per la creazione di un Partito socialisla sulli– cientemente forte, e per assicurare alle classi lavora– trici una vicina vittoria sul capitalismo, le condizioni dello sviluppo socialistico sono già tali che gli operai industriali e i farmers, o contadini, trovano in esse quanto occorre per essere sufficientemente evoluti. Ma, oltre alla evidenza obbiettiva e suggestiva delb necessità e possibilità della solu:done socialista, evi– denza che è data dalla produzione accentrata dei /rus/s, - c'è tutto un altro ordine di fatti, dipendenti dalle cause medesime, che spingono i lavoratori americani sulla via del Socialismo. ·E il problema riguarda prima in ordine di tempo i lavoratori delle campagne. Anche non volendo dare soverchia importanza alla imminente crisi commerciale ci sono diversi altri fattori, che non solo impediscono un ulteriore miglioramento del tenore di vita generale, ma tendono invece ad abbassarlo. l\ell' industria i capitalisti potranno forse ritardare alquanto l'avvenimento inevitabile con la costruzione di strade ferrate, di corazzate, cannoni; macchine, ma il tenore di vita del fanne,, dovrà fatalmente subire un abbassamento per contraccolpo del notevole aumento della superficie arata, dovuto ali' irrigazione nelle con– trade asciutte dell'occidente ed all'adozione di sistemi di cultura più intensiva. Il contraccolpo per l'industria sarà differito, ma non mancherà certamente anche se non venisse una crisi industriale a peggiorare la situazione. Così si farà limpido e pressante nella sua massima espressione I'a$surdo ciel sistema capitalistico: gli operai industriali ed i farmers dovranno affrontare la miseria per effetto dell'abbondanza. La futura gestione socialista non si trova in America dinanzi a nessun grande problema di organizzazione economica. La grande industria costituisce oggi il cuore che dà le pulsazioni di tutta la produzione nazionale. A trasformare la società nel senso del collettivismo sarebbe già sufficiente, perciò, l'organizzazione creata dai trusts nella produzione industriale. Quanto all'agricoltura, molti segni lasciano preve– dere che l'azienda piccola e media passerà allo stato collettivo: perchè infatti da una parte l'eccesso di ca– pitale trova tuttora impiego nell' industria, mostrando poca tendenza ad investirsi nei possedimenti agricoli, dall'altra il nostro fanner è un rivoluzionario nato, grazie al suo passato, ed è abbastanza maturo politi– camente, per ascriversi a quel partito politico che si mostri più energicamente avversario al capitalismo. L'agricoltura poi potrà adattarsi tanto facilmente al nuovo sistema quanto al vecchio. Socializzata la pro– duzione nell'industria, la stessa trasformazione si ri– percuoterà naturalmente nell'agricoltura. Per organizzare il consumo la rete ferroviaria ora esistente, le sue stazioni e depositi potranno bastare. Pei primi bisogni della repubblica sociale occorrerebbe poco di più che l'istituzione di depositi centrali in ogni County (Comune)i e la costruzione di magazzini gene– mli nelle grandi città. Non intendo qui di esaminare più dettagliatamente la parte economica. Ql1alora dall'una o dall'altra parte del partito mi venissero mossi degli appunti su quanto ho esposto, sarò lieto di fornire tutti gli altri ragguagli su cui si basa il mio ragionamento. Per ora mi preme trattare anzitutto l'aspetto poli– tico dell'evoluzione sociale del!' America, perchè finora. non v'è in Europa simiglianza di eventi, nè questo aspetto politico è in Europa apprezzato nè capito suf– ficientemente. Spero che esponendo questo aspetto del Socialismo negli Stati Uniti mi riuscirà di persuadere i compagni
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