Il Socialismo - Anno II - n. 10 - 10 luglio 1903

IL SOCIALISMO r· principii proclamati dalla ~lunicip:-dit:'t di l':nigi, il 26 :l• la chiarezza pO!'-laforl1111atarnente uclla situazione dal Co11grc'-SO t.11 prilc 1791, ilicono per e~., che " In virtù tf,,f/'ùf(,, di /it,,,rf(Ì è Cordcaux. È un'idea che 1x:rpctua l'e1;1ui,·ocu. impo.rsibile imporre m: pddro11i 1111a ddcr111i11n:;io11c tjU1dsi11si .., - che " ogni coa/i=io11coperaia ì: co11/rt1riaal!' i11tcr(su ;;aura/e, t.d og'lli cessazione dal lavoro è 1111 delitto ,., - che " ral11111a11do 1m nm,u:11!0 di salario, gli operai amlrcbbcrfJ eo11/roi pri11cipii dd/a. Nivolm:.io11e. Tutti i cilladini SO/I() uguali i11 dirillo, ma 11011 lo .wrnn110 mai in capacità t in i11td!igt'l1:::a: la ,,atura 11011 l'ha VtJ• Iulo. \I Si vede da queste parole come la borghesia, anche in mezzo :-ti fragore della rivoluzione e :-tifa gioia della sua villoria, sapeva fore i suoi affari. I.'A. dice che in quelle p:1.rolesi ri,·cla una gran con• fusione di criteri, per cui si sbagliano le inuguaglianze n:1.turnli, dovute a cause naturali, con le disugu:1glianze :utifìci!tli dovute :1 c!luse economiche. !\b. il grazioso è che la borghesia rivoluzion:uin, shnglinndo, non sb:-tgkwn però a suo danno 1 Finalmente viene 1:1. Legge Le C!wpelier ( 1 7 giugno 179 I) che organizza e sancisce in modo sistem:uico il pensiero de\1:i.Rivolu• zioue francese sul diriuo operaio; ed è lo ste~o pensiero che ne :i.ve, •a avuto l'anden rigime. Tutte le disposizioni penali sancite nelle ordinanze reali, nei regol:unenti di polizia, nelle sentenze del Parlamento, contro gli oper:i.i e le loro coalizioni, sono mantenute nel discor;;o di prc• serll:-tzione della legge - regolarmente :tpprovata dall'Assemblea rivoluzionaria - ·1,e Chapelier pronunciò la fr:1.secar atteristic:1.che • gli operai non potcv:'\llO :l.SSocia~i se non per turbare (troubler) la società! » • L'articolo 3 della legge dice: « Le deliberazioni prese tlai ci/. ladini della stessa _professiom a jim tli rifiutare, di co11arlo fra loro, o di 11011 accordart se mm a un determinato _prtzi:o,il loro ("Oll– rorso all'industria, sono dichiarale i11cosliluzionali, qut1lijicale l' punite rome allentali contro la li/Jertà 1 e rontro la Dichiarazione dei Dirilli dtlf Uomo». L:i. polizi:i. è incarical:i. di punire le infrazioni a questa legge. Così lcgifer:i.v:i. la Rivoluzione francese in tema di dìri1lo operaio. Grazia a Millerand o trionfo di Millerand? Col titolo l/111sio11i lmaci, J [UBERT L,\GARDELU:. nello Slesso numero 1° giugno del 1Jfouveme11ts,1cia/isle qualifica di paradoss.'\le là opinione espress:1 anche nel Socialismo da Je:m Longucl, che Millcrand :i.hbia avuto la grazia dal Congresso di Bordeaux, in quanto questo con una m:1.ggioranz:1di pochi voti, r:i.ccolta con le defezioni di alcuni e con mezzi..... parlamcnt:.ri presso altri, respinse la esclusione di ì\'lillerand dal Parti socialiste frnnçaise. 11Lagardelle obbieta che b forte minoranza di Bordeaux non ,;i raccolse intorno ad una questio~1e di principio, così che non c'è d:1 rallegrarsi se l:1 tendenz:t socialista rivoluzion:tri:l nel seno del Parli socialiste française di lanto si :lCCrebbe in confronto dei pre• cedenti Congressi di Lione e di Tours; questa accresciuta mino• r:lnz:1 si formò a Bordeaux da elementi e1erogenei, una buona p:lrtc dei quali protestò bensì contro i ,·oti incriminati di Millerand, ma :i.deriscc in linea di principio :i.l1:1 te1 1dcnz:i.riformist: 1. Onde si trat– terebbe di un:l minoranza, forte sì, ma artificiale nella Sll:lcompa– gine, moment:i.ne :1, e senza domani. Dire dunque che b coscienz:i.degli clementi costituenti il Parli socialiste Jrançaise si è risvegliata ~tto lo sforzo della minor:mz:1. di Bordeaux è un pi:i.cevole paradosso. • L!t verit:\ è che il Congresso di Bordeaux ha chi:i.r:i.mentc di1l1ostrato che non vi è più niente di comune fra il Socialismo e il Parti socialiste franfaiu. E, in questo scuso, è bene ·che i\lil– ler:md vi sia rcstmo. Ciò è conforme alla rc:1.ltàdelle cose, ed è :i.ppunto di chiarezz!l che noi :-tbbiamo bisogno ,,. Quindi l'idea cli Longuct che bene restino e dcbban rest:i.re nel P. S. F. le Federazioni che sono \'er:i.mcnte s6ci:1.listc, e che :i.nzi le altre :i .bbi:i.nfotto m:i.lead uscirne, Ì: un'idea che distrngge Bisogn:i. uc:circ d:i. quel /' . .S. F. e sconfess:1rlo lilla buona volta E nello s1csso fascicolo del 1'/ouvement soàalisle Jean Longu~t insiste invece ncll:i. su:1 idc:i.,notando precipuamente due cose: clw è impossibile sperare che tutte le forze socialiste rivoluzionarie, le quali fossero per uscire dal /'. S. r-: sarebbero per r:-tggrupparsi in una unica organizz:lzione cop quelle che già ne uscirono (bla11q11is1, e guesdisll) e con tutte le Federazioni indipendenti, così da avere l'Unili ;ocinlisle révolutÙJmMÙ·e: e che, data quest.'l impossibilitil, è meglio che le org:i.nizza ;,;ionirivoluzionarie che sono nel P. S. F. vi rimangano, e che :1.ltre yj rientrino, o vi entrino, così da· raggiun– gere la forz:i. sufficiente a « elimin:1.re dal P. S. ;;: quegli clementi eteroge;1ci, i quali, :li di fuori dcll'orbit:i. del Socialismo, andranno :i. r:i.ggiungere gli elementi piccolo-borghesi e radiC!lli •. Etern·o caos o unità di Partito? A noi sembra che piuttosto di nvcrc. un Pa,-H socialùtl! co;1 clementi t:i.nto confliggcnti sui principii socialisti, e le org:i.nizw- · zioni soci:lliste rivoluzionarie un po' dentro e un po' fuori, e quelle fuori inc:i.paci di r:1.ggrupp:1rsi fra loro ~ din:i.nzi :l quesl.'.l.s;i1un– zionc caotica e p_iuttosto di essa. - l'idea del Longuet sia la pili logica. Ed anche la pili efficace allo scopo che si vuol conseguire: quello di togliere la veste socialist:i. a quellO e :1 quelli che 11011 ne h:i.nno pi\\ il programma fondamentale. Dopo di che si potrebbe :i .rriv:i.rc: i.persuadere verso l'unit:\ di partito anche le org:i.nizz: i.zioni rivoluzionarie pili restie, nella considerazione che, un:1 volt:1csclu,i gli elementi ver:i.mcnte e propriamente eterogenei, le due tendenze, come tali, h:i.nno ugu:i.l diritto di citt!tdinanz:1. nel seno del Par1it,, socblista, unific:-tto un!l buona volta. E s:1rebbe tempo! All'infuori di questo c'è non solo il Cfl(IS, rna la ctern:i. rlnnua– zionè :i.I raos, nel Soci:ilismo frnncese. Il primo Cong_resso socialista giapponese. Ancora nel fascicolo 1° giugno del Alouvemtnl, Gust:i.vo Ecl.. stein dà notizia del I Congresso socialista giapponese che il s· e il 6 :.prile ebbe luogo :i. Osak:l. In Giappone non esiste un:i. organizzazione socialist:1. politica. Due :i.noi fa si tentò di trasformare in questo senso la • Societ?t soci:l!ista », in cui si discuteva di questioni sociali. In prepondc• ranza· gli aderenti erano marxisti. Il Governo si oppose, sequcstr~ i giorn:lli e distribuì alcune condanne, continuando appresso con m:1.ggior accanimento la sua oper:i. reprcssiv:i. contro le nuove idee. Ciononost:i.nte il Socialismo si sviluppò, specie per opera dei compagni di Tokio guidati da S. Takajama editore del foglio ~O· ci:i .list:i.quindicinale The .l.abour 1.Vorld - ora The socialist - e il suo !lmico J. Abé. li giorn:i.le socialista è in testo giappo– nese ed inglese. È da notarsi che in Giappone è l:1sci:lta maggior libert:l. :i.Ila stampa se è red:i.tt !l in lingua stranier:i.. Per ritorn:i.re :i.I Congresso - che fu tenuto sollo il titolo di riunione scientifica e ciò per evitare proibizioni della poliZia - diremo che ad esso p:1.rtcciparono dalle 500 n.lle 600 persone, in gran p:irte piccoli commercim1ti e studenti. TI Congresso si occupò specialmente del Socialismo munici• p!tle, della prop:i.gand :i .soci:1.lista e della sua 1attic:1.e dei progressi del mo,•imento socialist.a. intern:-izionalc. L:1.riunione eh' ebbe, per le condizioni locali, c.u:mere quasi esclush•:lmcnte letterario, tult:i.vi :t indie-a come il 'Soci:ilismo si s,•i– luppi ovunque e qu:1.nto aQbi~ dovunque sua ,•it:t il molto: PnJl,– lari di tu/lo il 111011do, 1111iltvi I Il Socialismo e il progresso sociale. Nel fascicolo 1° e 15 giugno del .1/om:tmml socialiste, Karl K:luts;ky pul>blica un suo :i.rticolo col titolo Prole/(lriato ,, lolla di classe,

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