Il Socialismo - Anno II - n. 5 - 25 aprile 1903
72 IL SOCIALISMO li pri1110manifesto comuniil:t, come l'uhimu ,lel 184,S, venne l:mci:ito :ii lavorntori. Erano i b,•or.itori delle miniere di )1:msfdd di quasi qu:mro secoli fa ; i proletari di treccnto,·eoti~it1que :umi :wami la dichia– rnzione mnterinlista del movimento socialista. Tommaso l\!Unzcr, l'ex prete inquieto, profelico, pro1>ng:\lldista irr.ulinto d:i una trngicn luce di missione min:tcci:uue, lancia il m:mifosto con impeto rivoluzionario :i.i foschi min:ttori di Man– ,;feld. • Per quanto tempo ,•olcte ,•oi <lom1ire :mcorn? t\lz:ue,•i e comb..'\Uetc l:t b!ltt!lglin del Siii,,i1orc I Egli n' è ben tempo! La Fr:mci:t, l'Alcmngna e l' ltnlia ll-Ono già in mnrcin. lnnnnzi ! in– nanzi I inn:mzi I Non abbintc rispcuo :ti dolore degli empi oppres– sori. Essi vi supplicher:mno a modo di fanci)llli, ma niun:t pietà di loro vi prenda. Il fuoco arde; il ,•ostro fcrTo '-i:i. r.cmprc tinto di s.1ngue. I -"'·orate finchè fa giorno!... • Il prolet:i.ri :i.to tedesco nllom, :i.11' :i.lh. '\ di quel risveglio che per la !-tr:m:i. <. -ombin:i.tori: i.fenomenica della stori:-i p:-irc unic:unentc un:i. tr:i.'ironmu:ione rcligio'i1, ern grnv:-i10dallo , ;frnll:i.mcnto simul– t:rnco dcli' impero, delle signorie laiche e delle ccclcsi:i.stichc . I .:l. qucrcfa dei con1:i.dini cre'iccva, ingig:mtiv:i. come ond:t di 1n1rc:1. :1lt:1. Ma i coneldini cmno fuori della legge, crnno schi:wi; nvn cr:mo popolo. Le sommo<t-.e p:i.rii:tli, fatti senza niun signifi– c :i.to profondo per <1uei padroni irti e feroci, non emno riuscite n prov:i.rc in tutu. I' nhim:1 !X'l.rtedel SL'COlodccimoquimo, che un:t febbrile epidemia di idc:i.lit: \ rh•oluzion:trfa che si prop:tgav:i.. Come .sono rndic:i.li e che profondo genio avveniristico è nelle an:i.rchie colleuivc spont:i.nee! Lulero - un inno,•ntorc, come ripete l:l. critica uffici:l.le <lei protc:-.t:mtesimo tedesco e del libcm, \ismo itali:i.no - non comprese null:t del mo,•imento dei cont:tdini della Gcrm11nia. L.1 Riform:l luteran:-i cm, di fronte :-iquel ,•iolcnto gesto di hmccin ossute brnndenti la falce, un:t bizz:t di s.cminti.rio, il solito nmico orgoglio dello !ìpirito di contradizionc, infecondo scntimemo -.coln.stico, il • distinguo• nccndcmico, il c:i.priccio t<.-ologico. I .:i. dourinn dell:i libertà ev:mgelic:i si difTondcvn. Libertà 'I Di che cosa, di chi? Quegli emnciati ln,•omtori dei campi ave,·nno fnme e le loro spalle cr:mo rotte dnl peso di un lavoro infame come dal bnstonc ferrnlo degli nguzzini baron:-ili e vescovili. I.e loro figliuole le svcrgina, 1 a il canonico o il signore. P:ula,•a ben clii:tro quel grn.zioso :tr1icolo del droil dt jamDOgt: .. ~1:i.ritus ipse femor:i. apcriet ... • Libertà> 1.iberth. di p::irole: No. Co<tl come il prolc1nrinto contemporaneo non S.'\ che farsi dell:i. procl:tmnl:i. libertà contr:i.ttunle ciel libernlismo borghese, quel dispe– rn.to mondo scnz:t p:me e 'itnza Jdignit:\ volc,·:t l:t re:i.ltà di una condizione che non negns:-.e \:i. pos,;ibilità di vivere. Dinanzi nì cont:i.dini tedeschi del 1520 Lutero non si nllont:t· n:w:l, dunque, dal JXlpn. Taumaturgo per taumaturgo, l'uno ,•:1.\cvn l':i.ltro. E il m:mi(esto dello strnno Clt prete, dnll:\ profetica ,•occ calda e d:ti magnetici occhi che diccv:i.no I:\ ccrtezz,3, di un terrestre :w– vcnire di comune dirillo :i.Ila felicità del l:i.voro e clelln pace,· li scomunicava :i.mbedue: , lnn:mzi ! innanzi! inn:tnzi! Non :i.bbiatc rispetto nl dolore degli empi oppttH<>ri !... li fuoco :1.rde !... 1.:1.:•or:uefinchè fa giorno!... Mn Tonunn-'O Milm:cr non :i.veva cre.'\tO dal nulln l'impeto del i-uo programma rivoluzionario di comunismo terreno. l"n' :ttTcrmazionc di principi, un:t decis. 1orient:1.1.ioncdi critcrii, vengono sempre ncll:i. s1ori:1. dopo sccol:tri prcparnziuni di fatti. Il grido della volomA collettiv:l è il segno di un pl'OCCSSO com– piuto. I.a rivoluzione è il compimento del processo rivoluzionario. L:i. stori:-i dcli' eresia, come è stnta fatta sinor:., è dominnt.'\ d:i. un grave errore di me1odo. Per me, anzi, è del tutto slxlgliat:i.. Ln eresia dei p:-itarini h:t il suo più b.'lSilare fondamento in una critica e"trcm:t :i.Ila giustizia tr:i.dixion:ilc, al 1ucnzugncru conven• iionalismo nella propricth, nclln famiglia, nel diriuo di punire, Jella ipccrita pietà cattolic:i.. Noi 0 possiam, dunque, credere che Federico Il, il principe SCCI• tico, :i.teo, nemico dei p:ipi, il principe nnticlericalc per antono• mnsi:t, fulminasse pene tcmpor:tli contro gli eretici, nl tempo della su:i. coron:-izione, intendendo che i molti crclici, onde singolarmenle cm infeua In. 1...omlnrdia, fossero presi dai ,•cscovi e brucinti o pri• v:1ti della lingua, perchè crnno eretici ideali? Ma se Federico 11, per ciò che riguard:wn la Chies.1 era con loro? ~la poteva essere con i nemici del potere rc:tlc e della pr.>• prictb. mostruosa un re sul scrio come egli è !>t :i.to? I.' cresi:,. cm, sopmttutto, il diniego di un concetto cconomico– giuridico-politico. Il colore religioso, che qua.lche voh:i. ha preso è COS.'lsecondnri:1. Nella Diet:i. di Rone1gli:1, M:i.rtin Gosi:l definì l' impc:mtorc signore di tutto il mondo e di tllltc le cose dei p:i.r– ticobri. lfartolo, il famoso Bartolo, non :i.,lottò quelln sentenza, mn dichi:trÒ eretico chi diminuisse d'una line:t il riconoscimento di questo imperativo cntcgorico dcli' :i.ssolutismo. I . 'ere.in era deliuo civile, perchè mir:t\':\ :-idemolire In proprietà, ed il privilegio dcll:t proprict?t individu:e.le . Tanto vero che i beni dell'eretico vcniv:mo incnmcr:ni :e.quelli del so,•mno: come per i misfoui di lesa mne:.t?t. Alby! Che cos:i. v'era sotto quell:i. ficrn. rc ... i,-lenza, che cOi:l nnimnv:i. la (..-OSÌ dett:i. trt1in degli Albigesi? Ben seppero i due luminosi ed immacolati uomini del c:i.tto– lici-.mo, p:tpa lnnoccn1.o 111 e re S:m Lui&ri, Il primo d3v:i, cor– tc.;;cmente 13 m:ino all:t Fmnci:i. cht! avcv:i. bisogno di :i.rrotoncl:\r,i e di mnngiare :e.nchc Pro,·en1.:i. e Lingu:i.doc ::n, le due provincie romane ripugnanti dallo sfruttamento dei metodi settentrionnli di go,•crno. a 11 secondo, il San10 1 raccogliev:i. gli effeui um: -initti.ri dell:-i lunga oper:i. macellni:t. l'oichè gli Albigesi ernno distrutti e il pili forte :1.,•cv3mnngi:1to il pitì debole. I.. '\ boll:-i /lit )111ma1tigt1uris ptruica.-r: ini11,ims innugumva, dunque, con la Inquisizione, un "ero e proprio is1ituto poliziesco e pen:i.le contro il comuni,;1110che fu diffuso, spont:tnco, fotnle in tutt:i. Euro1>n dnl secolo Xli in poi. Provntcvi :t studiare In storin delle eresie dumntc tutto il !IC· colo che fu di Dante, del Petmrca e del Boccaccio, senza il pre– supposto comunist:i. di quegli spiriti innumerevoli che p:tre si si:ino d :i.li una p:,.roln d'ordine, un:i. vern e p1opri:1 fom1ul:1..comunist:i. conlro il Pnpa.to, l'Impero, i signori, In proprietà, l':mtorità, il diritto del tempo. Non ne comprenderete nulla. Vedete il fenon.cno dell:-i C:uglitlmiun, quc\1:1.luminosa eretic:i. mil:i.nesc dcli' ultimo vcuticinqucnnio del secolo :<111. Elln dice,•:-i che il Gesl1 dei cristi:i.oi non cm l'ultimo tenni ne del provcsso morale e religioso, m:t un:i. fase che s:i.rebbc St:ltn sorp:\SS3.t:l da missioni, da :lv,·cnimenti nuovi. Manca,•!1 In incnm:u:ionc femmi– nile; ell:i., Gugliclminn, mpprc:.cnlnva qucstn redentrice dcll:t fem– minilità. Qu:-indo, nel 1 282 1 Gugliclmin:i. morl e venne tumul:-tta splen– didamc"nte :i Chinr:i.,·alle, un:i. folla immen.S.'l la credette Gt..-sù donnn e venerò come il primo pontefice della nuova chiesa, quella Mainfredn, mon:tc:i. umilinta di S :i.nt: i.. C:i..tcrin.'lin Brern, che S.'\rebhe dovut:t di,•entnre P,.'l!)CSS:l in Roma, nd in .segn:i.re d:i.lla c.11t,,:dra i nuovi quattro Vangeli della. religione femminile. ~l:i.. il 6 :i.gosto 1300 un rogo, sull:i. p~a1,.1,.'\ dcll:-i Vetrn, arse il corpo giovane di l\l:tinfreda con le reliquie di Cuglielminn, Er:t la prim:-i fi:i.mmn del fenuninism1J. Il movimento di Gion.chino di Cosenza e di Mon:lco Ranieri, le agitazioni crc:i.tedn Gio,•anni d:i. P:i.nna, da Ger:ardo d:i.S:i.nDon• nino, ifa Ubertino dn Cas:ile e da Fm Dolcino, snrebbcro stupide o folli cose, se non scgna,sero con l'ncuteu:i, spesso morbo~,
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