Il Socialismo - Anno II - n. 1 - 25 febbraio 1903

JL SOCIALISMO positiva, scientifica, concreta; \'utopia, cioè, cessa, mu– tata grado a g-rado nel possibile, nel probabile, nell'at– tuantesi. I.a cultura storica in questo caso e per queste ra– gioni cessa di essere una erudizione, un lusso. un :-.u– pedluo. E', invece, la soddisfazione di una esigenza. Ed io mi studierò di riuscire chiaro ed esatto nel por– gere la nozione del pensiero delle più celebrate e ca– ratteristiche personalità di pensatori, di apostoli. di scrillori, cli ribelli, i quali, per la trattazione obbiettiva, desunta da fonti magistrali, acquisteranno alla mente del lettore le loro giuste proporzioni. I nostri palriarchi saranno, dunque. ove non acca– dano variazioni consig-liatc da criterii di prospettiva critica, precisamente i seguenti: - Plnlom: - Gesù - .I/oro - .tl/1111:er - Cnmj>n11rlla - 11/nb(J• - .Jfore/lJ, - Rousseau - R11011arroli - llabt•11f - (h1•r11 - .Yainl– .<;;111011 - Fo11rier - Pro11dho11 - /lisaram•- !~a.uni/e - JJ/nrx - E11.~ds - .4/alon. PLATONE.' (.\nni 428-347 :,,vanti C:c:-.ì1) ])i :v•so;uto intorno a l'l:none si può dire questo: che uscì di fomigli:t nol,ili-.,ima, clte oltrepaso;ò gli ott:mt':mni di ,,ita, che il suo primo mac,;;tro fu Cmtilo, cliscepolo di Emclito, che dni venti :ii ventotto :inni :l<\COitÒ, sc-gul, \'Cncrò Socr:llC,che - morto que,ti - \'Ì:tggiò :1Cirene O"e Teodoro gli fu mae<.troin 111:1tcm:1tiche; quindi nclb 1\lagna C:recia (lt:ili:i meridionale c S1cilin),o,·e Filol:io, 1\r– chit:i e Timeo lo inizbr,:mo nella dottrin:1 pi1:igoric:i; poo;ci:i in Egitto o,•e il .. 110 '-1>i1·ito fu dominnto <bilo spet1:1colodelb gii:;an- (Do1lla Scuoi,, tl'At.-11, di R 0·11,11.1.1.0). 1e;;;c:1 :1michi-.simaci, 1 iltà; fin:1\mentc tre ,·ohe in !')icili:ipre<.,;;o Ilio– nigi il vecchio e Dionigi il gio,•:mc, tiranni di Sir:1c11sa, con b iu- 1e111ionedi convertirli alla ftlo,;;ofi:i, il che gli \':ll,.e prim:1 b perdita dcll:l lihertà e poi il pericolo di perdere l:1 vita. 1 1Jioliorrt1Jin: Rdi1io11egn!Ca di "1AMTl1' WOIILIIAI!, Tc11h11cr ,l.ip~ b, 189o; gli l::tsnis tl,crilique I! ,l'/risloin del 'l'AISK; i Plnlouist:lre Stutli.-11 del Ho:,.,1Tz; il c,1pi1olo ~u Platone nelln Plriloso)liit' tit'r Gri.-cJttN dello ZKLI.HH - t. lii, 1889;- Lt, r,ù rl /' tnmrrd, Plnlon dcli' llrrr, 1893, 2 \'ol.; il Plt1/0N - St1.f,Ri/osojl,ùde\ Btt"Alm, 1~2; i .saggi del 'l'ANSKH\' A11ll,1 A'nnu .f,/ri/010- .f,/ri1111r, dal 188o al 1898; 'l'/u oririn nnd rrow/1, o/ Plnlt1 del I.Ul'()';I.A11·~..:1, Londra, 1897. - E1,. ZK1.1KM nell' Arddu. filr Cndtic/rt, tf,r P/rilosoJ/ri, rende conto di q11a1110 ,i l)Ubblic:i in Germ,111i;1 su Plato11c - Die drulsr/r, Lill,rnlur 1i!Hr ,ii, &krntisc/rr, P/t1lonisclu, 111tdArislott'lisc/r1 P/rilosoj/ri,. Vedi finalmente Lrs s_ysltmu 1ot:Ìtlli1ln di PA11Kn). - Paris, 1903, Voi. 11, 1902, pag. 2•17, ove l'autore non 1ien molto conto dei 2200 :11mi che ci ~eparano da Platone e del fotto che I' ut0pia ha l:1 su:, funzione sociale e b ~11a lcggt di 1vilt1))J)Oe d' i111e~rnzione. l'l:.ttonccm, dunque, n:uuralmentc, un :uistocmtico e rnpprc,e1U:1 nella stori:i. dci;li uomini il fen.:,meno più spicc:tlu d' idcali,mo. I .u spiritualismo vero e prJprio come sintesi filo,.ofic:1 è opera sua, u~ può dirsi che, dopo di lui, abbia fotto progressi. Ln cos.'\ nuov,, postpbtonicn ncll:i stori:1 dello spiri111:1lismo, è I:,, in1egr:1zioncC'lt• tolica del dogm:l. In'\ occup:izione :'lssidu:idi l'btone ru il filoi-oforc; I:,, preoccup'l· 1.ìone su:-t,quell:\ di :lpplic:"11-e la filosofia nl governo degli uomini. Sicch~ egli è prima un filosofo puro, un teQretico, un ricerc.·nore d'idee - poi quello che oggi !:i direbbe un sociologo o, almeno, un filosofo dcli:,, politic:i. Document:l ciò il fatto che il dialogo // l'olilit'o è uno degli uhimi che egli scrisse - tr:l i se!:S:'lnt:ie gli ouantun':umo - e che I:,, morie lo colse prima ch'egli po1e.. !-l! complet:1rc /.e lt![gi, che sono :1ppunto gli scritti o,·e Sla il l'l:i.tonc ~ socialista. Er:1clito, :ittrn.ver<;0n Crn.tilo, gli :l\'ev:1 inscgn:1to che tutte le cose JY.lSS.'lnO. Socrate imprc<.o;enel suo !:pirito contempl:1ti,·o che non ,·i puù essere scienz:1 che delle cose univcrs:ili. Pbtone cercò, quiodi, dumnte I' intiern. su:1 ,•ir:t, nl di sopr:1 delle co'-e scnsiliili pcrpetu:imente C..'lngianti, la 5:tahile re:iltà delle Idee. Egli vede, dunque, vivere le Idee piì1 che le cose, piì1 1:1 Virtl1, che le opere virtuo,;c, piì1 la Giustizi:i, che le azioni dell'uomo giusto e b loro rel:i.tività . Anzi, b sua filosofia fu cd è soprauutto l:1 teorie:,, del Giusto. Platone dice che la citt:\ è I' ingr.mdimento dell':inima indivi– duale; in essa ci è d:1to discernere facilmente le classi di1Tercn1i, l:1 su:1prosperità o i i-uoi mali. Ecco dunque il gr:1ndc spiritu:1.li ,t!l. di oltre duemila e duecento :1nni fa, il qu:1lc concepisce già in 1111 certo modo l:i società come org:inismo di cui l'individuo è parie e s1nbiligcc in modo :1ssol11tob prcct! <lcnz:t.dcll :i politic:i :illrt morn.le . Ed ecco ri.:i.<.S1mto c n f<."Cleltà il pensiero politico-i;oci:,.le pla– l lllico contenuto nei tre di~loghi: L11 A'epubblirn - o b Cill,i, - il l'olilito, le Leggi. 11 semplice cittadino è impotente :l riforn1:lrc qualche cosa. 11 snggio, il filosofo, si stima come perduto in mezzo :1d1m:lmollitu– dine di bestie feroci, alle ingiustizie delle qu:1li cerca solo di non partccip:'lre. Il filosofo, così, non compie qu:lnto vi h:i di pi\1alto nel suo destino, m:mc:mdogli una forma conveniente di GO\'Crno. Lo St.:lto è il solo educ:ltore effic:1ccdel popolo: lo Stato solo può orgnuizz:irc In scienz:i, dividere il l:1\'0ro trn i sr.picnti, ri1..-om– pensare le opere, impartire :i tutti i bambini una educazione qu :1.le consiglia la filosofia. ~la, invece di condurre- gli uomini, i go"cr– nanti si contentano cli adulare l'opinione pubblica e non govern:ino che in apparen1.:1, \asci:indosi dominare d:1.ipregiudizi volgnri. E questo accnde - Platone non fallisce mai nl suo programm:i spiritualistico - perchè gli uomini di governo non vivono confor– memente alle idee, che sono il bene, il \'ero, il giusto. Deri\'a di quì che, come per conoscere l'uomo non bisogna con– siclcrnre il desiderio <.-d. il cuore, ma la ragione, l'uno, idra dalle mille teste, l'altro, Icone, la ten;a, invece, essere limitalo, m:1 cli :1mmire"oli proporzioni - coi-ì, per conoscere b ,•era n:1t11radello Srnto, non si deve impieg:irc il metodo empiri<.-odei nostri poli– tici che lo con,;;idcr:mo un :mim:ile d:ii bizr_uri ed inintcl\cgihili costumi; ma considerare l.,a Cillà nell:i su:i idea, e cioè, nella su:i perfezione. Questa citt:\, che è un nggrupp:lmcnto d'um:1ui, sarà di tanto piì1 perfotl:l di qu:111togli uomini che I:,, compongono s:i.ranuo piì1 i-trctt:imente uniti. M:1, siccome tr:i i m:ilvagi non può essere !-0-– lida unione, poichè essi non considcrnno che il proprio interesse, disconoscendo l'altrui, con, 1 err.\ che gli uomini i quali la compor– rnnno siano "irtuosi. Nella filosofi:,,sola, inoltre, stn In vcr.1.virt\1. Non si nvrà, dunque, il vero Stato che il i:;iomo nel qunle i filiJ– soji snra1111o·n "/J/Jure i rt ,lh1t11/tno111tJ jil,w,j.

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