Il Socialismo - Anno I - n. 17 - 25 ottobre 1902

IL SOCIALISMO cs.'lhazionc della vita nell'amore e per l':unorc. A&;umctc quc5to concetto, e ,•oi :-wrctc una mcrnviglios:i. vi<.ionc :muonica di muo quanto ahbi:un cleuo sin qui: :lgit:lzioni politiche, org:rnizz:lzioni economiche, costruzioni giuridiche e scientifiche, crc:1zioni eslctiche, tutto sembr:l vuoto di :mima, se v0i non lo traversate con l'idea mornle socialistn, e allorn tutto mirabilmente s'illumina. I~ come l'ampolla di vetro in cui irrompe l:i. c0rrcnte elctlrica. l,a politica, che potcv:l non essere :,ltro che una ricerca dei v:mtaggi del po– tere, divcnt:1 per il Socialismo una impres.1.disintcrcss.'lta, t:rnto piì1 cavalleresca, inquantochè è generalmente incomprcs:i. e miscono– sciuta; la lega di resistenz:i, che potcv:l non essere altro se non un agglomeramento di ristretti egoismi, diventa una gr.rndiosa m!l– nifcstazione di solidarietà; la cooperativ:1., assai poco interessnnte, se non è ahro che una bottega con cento padroni nssociati per goderne i beneficii, diventa uno dei meY.zipili efficaci per la eman– cipazione um:ma; il Diritto, la Scienza, l'Arte, assumono significa– zioni inattese e ri\'oluzionaric. Ecco, nelle sue gmndi lince, l'ope~ titanica che si svilupp:1 nel Socialismo da tult:1 la vitn sociale. Quale posto prendono in es:,a le :lzioni \'iolente, le rivolte? 1 • È. dannoso cosl il proclnmare che per arrivare nl Socialismo non se ne faranno mai, come l'nnnunciarc ad ogni momen•o che se ne far:ì un,.. Sia per la conquista di libertà nuove, si:l, :11meno, per la ar– dente difcs:l di quelle, che le genernzioni anteriori ci conquistarono, a prezzo di tanti sacrificii, bisogna stare svegli, e in certe ore di crisi, bisogn:1 non esitare nel uscire da una legalità spesso assai poco rispettabile, per rientrnrc nel diritto. Ma tutto quello che :i.b– biamo detto sopra, serve a mettere le rivolte nel loro giusto posto: esse :i.ppariscono come un accidente ecce7.ionale, e come una ri– sors.'l suprema, quando tutte le altre sieno state esaurite senza suc– cesso. V:i. da. sè che sarebbe un infantilismo ridicolo decidere la ri\'oha tutte le settimane. Qui, ancora e soprattutto, bisogna guardarsi da.i p:uoloni sonori. Noi abbiamo. fatto or ora nel Belgio una crudele esperienz:i. del verbalismo rivoluzionario. La. maggioranza aveva creduto che, come nel 1893 e nel 1899, la semplice prospettiva di uno spargimento di sangue sarebbe bastaL'l ad :1s:.icurare il trionfo dell:i. riform:1 e!ct– tornle, m:1 quando si vide la resistenz:l decisa del Governo, ci si accorse che si era trascuralo di studiare i mezzi per vincerl3.. Questo :\spetto pratico della quistione è veramente molto ìnterCSS.'lntc. En– trare in conflitto nelle strade spaziose, con dei reggimenti provvc. duti di un :'lrm:unento perfezionato, fare delle bnrricatc, seguire le vecchie tattiche rivoluzionarie di un tempo, npp:lrve manifo:.tamen'.e impossihile. Per istinto. e quasi spontane:uneute, 1:i.classe lavorn– tricc ricorse allo sciopero generale: ed è I~ una delle indicazioni preziose delle lotte future; ma, sc.:>ncertata, si arrestò di nuo,,o. « Ciò che mi pare essenzial,:, e che mi riporta alle considera– zioni genernli di prima. è che noi dobbi:'lmo essere ben convinti che un:l distruzione dell'ordine sociale pr<.-seme non può essere le– gittimata, nè può essere utile, se non in tanto in qu:lnto i materiali cli una ricostruzione sieno r;uniti. Una catastrofe, quale che possa essere la sua estensione, non può avere valore creativo: ai fianchi del Monte Pelée, dove perirono 30,000 uomini, la indomabile vita di prima va rin:1scend.:> in mezzo alle niinc, e si ordina secondo le medesime leggi. .- Se voi volete cambiare il mondo, applicatevi dunque, in or~ dine principale, a c.'lmbiare gli spiriti e i pensieri: tale è la vera bisogna pratica. Tn.le sia la nostra missione! • La politica anticlericale. Il fascicolo del 15 :1gosto rcc:i. un articolo di Raoul Briquet su La polilique anlid.Jricale. È inconlestahile che il cleric:i.lismo dehb!'l essere c.::unbattulo dai socialisti, e speci:i.hnente il clericalismo cattolico. Ma. non è t Traduco letler:'llmente i punti che riprodu!=O di quest:. ultima parte dclb. conferenza del DestrCe. (N. di Br«n'1). G e con la legge \Valcleck-Rousscau elci 1° luglio 1901 che lo si combaue eOicacemente, e il modo di su:i. applicazione lo dimostra: quella legge è infurmat:i allo spirito ciel diritto wmano, t:lnto CO· modo 3.i regimi rivolm:ionarii, per cui la personalit2t morale <telle Associ:i.zioni è una concessione del Governo, mentre la dottrina modern:i. ne fa un dir tto insito nelle Associnzioni, e proprio di esse. Fu deplorevole l'acquiescenza di molti deputati soci:1.listi anche alle misure eccezionali vot:1te contro le Associazioni inter• nazionnli, fra cui è anche l'organizzazione socialist.:i. Colpi dl!cisivi si "portano alla Chiesa non con vio!('ntc misure d"cccezione, che maggiormente ad essa attaccano quelle masse di popolo che vi credono, m:i. per mezzo di leggi generali che :ll· tacchino la Chiesa nella sua forza vit:lle e nclte istituzioni mede– sime che formano il ,mo grande potere. Una prima riforma negativa s'impone, cd è la separnzione delb Chiesa dallo Stn.to, pr.:>mess:1 con'.inuamente, ma realizzai:\ mai. 1~ assurdo che lo Staio fornisca il d:inaro destinato a prolungare il dominio del potere riv:de, cd è supremamenle ingiusto far p:-.gare le spese del culto :i. chi quel culto non profcss:-.. Realizz:lt::t. la separazione della Chie-;a dallo Stato, resta :i.ncor:1. da fare il pili. Se il bilancio dei culti è per la Chiesa prezioso, la SU'.\ for.1.aessenzi:1\e, però, SC.'lturisce d:-.lle funzioni dcli' inSC· gnamento e dell:i. C!'lrità. Il diritto dei padri di famiglia. di affid:-.re l'istruzione dei propri figliuoli alle congregazioni, è un assioma indiscutibile per i cattolici. ì\1:1è molto discutibile se veramente tutti i genitori, specie se di– pendenti, scelgano liberamente le scuole congregazioniste. E :1ci ogni modo, qu! non si deve parlare che del\:\ libertà dei fanciulli, cioè del loro diritto a ricevere una educ.'lzione che sviluppi 1:-.. loro pcrSOn:llità, e non la comprim:1. Una serie di leggi, d:i.quella del 18S 1 a quell:i. del 1889, sull'insegnamento obbligatorio, e sulla deca– denza dalla patri:i. paternità, son venute limitando i cosl df.'tti diritti ciel padre di famiglia. Sarebbe odi11sa tirannin, se fosse pos– sibile, quella per cui si adottasse l'utopia platonica di esigere dai genitori la rinuncia ad occuparSi de' loro figliuoli; ma è diritto della società quello di stabilire un sistema n:1zionale cl'istruzione libero eia ogni influenza confessionale. Si è detto che lo Stato attuale è nemico del Socialismo, così come h Chicsn; ma I" insegnamento di Stato è l'unico suscettibile di e\·olversi mano a m:lno che si evoh•e 1:i.vita sociale. 'fole in• segnamento porterebbe un colpo decisivo :i.Ilapotenza clericale, ma I' import:-..nza del risultato ottenuto v:1rrehbe bene le agitazioni che se ne sarebbero sollevate. E ad ogni modo si nvrebbe una misura gener:tle, procedente d:1 una concezione superiore dei diriui e do– veri della Società, e non un'.\ legge di eccezione come l'attuale. I decreti Combes, del resto, non viet:-.no delle scuole cleric.'lli e congrcg:i.zioniste , altro che quelle che non abbiano clom:rndato l':1utorizzazione. D':i.hronde, le scuole laiche sono inc:ufficienti :1ri– cevere tutti i gio\'ani messi fuori dalle scuole congreg:1.zioniste , - e non si è volato alcun credito per costruire nuove scuole, per au– mentare il personale insegnante, per migliomme le condizio1:i. li secondo elemento della potenza clericale è l:t .- C:lrità • ; ospedali, case di soccorso, clonnitorì, istituzioni elemosinieri!, sono opem della Chies.'l. La borghesi:'!, che nella Costituzione del 1793 aveva dichiarato il dirillo sociale all'assistenza, ha fotto bancarotta; e Combes ha do,•uto rinunciare a far chiudere gl' istituti di carit3 che pure non avevano chiesto l'autorizzazione, pen:hè era. impossi– bile sostituirli. La vera politica anticlericale è ancora e sempre b politica so– ciale, che toglierebbe la necessi1?t cli ricorrere alla caritb. clericale. \la 1':1nticlericalismo della borghe.c:ia è una diversione comoda che serve a conciliarle il favore popolare, e :1 stornare dal capita• lismo il pensiero e l'azione del proletariato. E infatti, l:1demagogia anticlericale ha segnato un :-.rresto della legislazione soci:lle, se non nella emanazione di leggi, nella reale loro applicazione. Vedi la sistem:ltiCTi violazione che i tribunali compiono della legge Mille-

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