Il Socialismo - Anno I - n. 14-15 - 25 settembre 1902

224 IL SOCIALISMO il progr:unm:i. socialista. i:: allor:i.solt :i.nto che sono applicate, effic.'lci cd utili, e sono conquist:i del proletariato. È soltanto cosl che le riforme non rnrbano \:i funzione ri,•o• luzionaria del P:i.rtito. Commentando il discorso Petrini. Il discorso del dou. Pctrini - del quale ci duole non aver potuto seguirlo in tutto il suo acume di:ilettico - sce,•ro di frasi ad effeuo, e tutto materiato di cose, ha dominato l'assemblea. Xon crediamo che abbia spostato dei , 1 oti, perchè l:l illusione rifonnist:i ch'egli mise a nudo è tanto facile a conqniderc le menti quanto difficile ad essere sventata, nel periodo presente della vil:\ politica italiana, uscita così di recente dalle lunghe ore buie della re:lzione. D':lltrondc ess."1illusione ha per sè tulla la tr:ldizione democratic."1, e tutto il mir:i.ggio del sollecito migliornmento delle ci:lssi lavoratrici, e non mancano naturalmente giustifi~zioni socio– logiche per sostenerla, nelle quali la mente t:into volentieri si ad:igia, quanto malvolentieri si :idatt:t alle ragioni cont.rarie. Si capisce quindi che un contingente m:iggiore o minore di socialisti, seguendo il proprio temper:unento, non solo in Italia, ma anche in tutte le altre nazioni, quando la libertà illumina la vit!l politica, si faccia rifor. mista, e costituisca - a dir così - l'ala destra del P!lrt.ito. Vi sono in questo atteggiamento i pericoli del degener:\rc nel radicnlismo um::mit:lrio puro e semplice, oltre i confini del pro• gramma e dell'azione socialist:t, come, d'altro lato, vi sono pericoli corrispondenti di degenerazione anarcoide nella linea di condott:l sistematic."lmente e assolutamen•e intransigente, per cui verrebbe ad essere inutile, per esempio, il )Xlrteeipare :tlle assemblee elettive. Ma questi non possono essere che casi pcrson:tli che \'engono facilmente a,•vertiti d:i.lPartito: se la esis1enz!l delle due tendenze, quando i loro uomini S."lnnotenersi mondi, come noi, d:illo spi• rito di sopr:1ffazione, non può neanche transitoriamente nuocere :11 P:lrtito - l:l cocsistenz:l, poi, ddle due tendenze medesime è quella che, con b remora reciproca, impedisce queste degenerazioni con– trapposte e corrispondenti; o, meglio, fa sl ch'essc non csc.1.no d:,,lla entità di fenomeni personali e sporadici. Come nell:i. vita, quando, giovani, si è presa una strada e si è ben decisi di seguirla, la p3.rola dissu:iditrice di un amico non v:\le a farcela cambi:'lre, ma ci Insci:,,per qu!l\che tempo perplessi, e ci fa tacere pensosi, - così h:1.sembrnto fare il discorso Petrini sulla m:lSS:l dei riformisti, mentre, sodisfatta, plaudiv!'l C."lloros."l.mente o.Ila fine la massa degli intransigenti. Perotti e la faccenda delle «cose». Perotti, di Str.ldell:l, come llem:lroli e Veiz:mi, assume per sè l:\ r.i.pprcsent:lnza delle • cose• le quali consiglierebbero la trnnsigcoz:\, mediante cui si otlengono le riforme che mettono i globuli rossi nel s:lnguc del proletariato: le alleanze con i democratici preparnno la vi:,,al Socialismo, ed esse non sono dedi.tioni 1 ma mosse tattiche. Bi• sogna fare il lavoro oscuro, giorno per giorno, in meno al pro– letariato, cd è molto più utile delle belle frasi che si pronunci:tno in piazza.. È quistione di temperamenti e alla di'1ersità di questi si riduce l:l distinzione fra le due tendenze, che non è sostan~ialc, pcrchè allora saremmo e dovremmo dichiararci due p:lrtiti distinti. Questo diché delle • cose• fa sempre molto effetto, e i rifor• misti applaudono, anche per reazione psicologica interiore alla scn– 'i!lzione lasciata in essi dal discorso Pettini. Così la banalità analoga delle frasi e della piaz1.a, (quasi che i riformisti non ne facessero delle frasi e che chi non è rifonnist:i. non facesse altro che prcdi– c:ire, e che il lavoro umile e oscuro delle Org!lniuazioni fosse monopolio dei tran~igcnti) e il preteso dilenun:i • o sola differenza. di temperamenti, o scissione del Partito• sono !!.ppl:,,uditi. Gli Orazii e Curiazii. Lo Sardo ribatte brevemente per I' intransigcm:a. Ciccotti Francesco prc~enta un ordine del giomo confonne :1lsuo discorso della m:tttina. Vedremo poi quest'ordine del giorno. Simeoni, di Torino, prescnt:1 un ordine del giorno intransi– gente. Costa, riprendendo la proposta B:lbini stabilisce, consenziente il Congresso, Che nella serata i seguaci cli ognun,. delle due tcn• dcnze ... che nou esistono, si riunirnnno separ.uamcnte - i rifor. misti al ~lunicipio, i rivoluzion:1.ri :,,lla Camera del l:woro, nomi nando tre orntori da un:i parte e tre dall'altra, per il seguito di questa discussione. Ad osserv:1.zione Paoloni che vi è un:i. tert. :i.tcnden.ia , la me– diana, che ha diritto di manifestare il proprio pensiero, il Presi– dente risponde che la vi:l })Crl'affem1:tzione di ess:l S."l.rit raggiunt!l con le modific:lzioni !I.gli ordini del giorno. La seduta è tolta. Le due adunanze. I perchè dcli' ordine del giorno Ferri e un'accusa di Filippo Turati. L'adun:tnza dei riformis1i elegge a suoi orntori Chies."1,Treve!i– e Tur.lti, cui corrisponder:mno rispettivamente Rigola, I "'lbriola e Ferri, eletti nell'adun:lnza dei rivoluzionari. In questa :tdunanz:l tcnut:lsi alla C:\mera del lavoro, e presie. duta d:ll doti. Petrini, dominarono due criterii, riflettuti nell'ordine del giorno Ferri. Il primo criterio fu che, !l!b univocità, e alla precisione di quello che sarebbe stato il voto del Congresso, - uni"ocità e precisione da spingersi fino allo scrupolo - dovesse c.ssereS.'lcrific.itaogni spe– ciali.iza.iione di quistioni ed ogni espressione di eccezione alla regob. della intransigcuz."1. Jn quistioni speciali, come, per esempio in quella dcll':,,ppoggio :li Ministero, si sarebbe potuto facilmente conseguire un forte e forse decisivo spostamento di voti :l favore della tendenz:l fcrriana (sin– to•n:ltico, ad esempio l'atteggiamento dei Siciliani, riformisti m!l decisi contro il ;\linistero); m:1ciò sarebbe stato a discapito della chi!lrezta del voto per appello nominale. Nella certezza di essere minoranz."1,non si volle conquistare, pure per vie legittime, neanche un voto di pi\,. Allo stcssu modo si decise di S."lcrific:arc qualunque accenno n particolari riforme da ottenersi con l'azione politic."l.e p!l.rlamentare del Partito, e a C."1Si eccezion:ili per !llleanzc con :i.Itripartiti; e così si venne ad un ordine del giorno reciso di intransigenza assoluta che non rapprescm:lva l'ordine di idee costantemente sostenuto dal Ferri e nel Socialismo,- iutmnsigenza assoluta che er.l stata dal Ferri medesimo combnttuta nell'articolo // melodo rr'voluzio11ario (Socia– lismo, numero del 25 maggio), in una delle note poste al noto schema r.lppresentalÌ\'O delle quattro principali linee di condotta socialista: Tendenza RIF0IOIISTA o TRA:-SIGE:-TJ-: ri!orai1110 ■i1ilitrialida ,lira rifor111i1mo tu,ptralo Tendenza I metodo ri,olnionario R1v0Luz10NARIA o INTRA:-s1cENTE ( iilraHigtnu auolila e negaiiu. S:tcriftcio siffatto fu compiuto dunque nel desiderio dt:11:i.mas– sim!l nettcz:r.."1 conceuu:,,le del voto che S!lrebbe stato dato d:il Con. gresso, e t:ile s."l.crificio dimostra come tendenzioso fosse l'a,·1!re :l.ttri– buito - come t:i.lunigiomali fecero - !llla propost.:i.Soldi, che era di non discutere in tcori:i. le tendenze, l'intento di sfuggire :td un voto che constatasse essere noi in minoranza. Ed è m:llgrado questo sacrificio, che l'on. Tur:lti trovò poi comodo di ripetere, nel suo discorso, quel\' • :tppcllo alla S(inccrit?i. • che avev:l fatto :lnche prim:l, p:lrlando contro la proposta Soldi, e che non si fa nni senza che produc."1un m:l{.rnificoeffetto psicologico nella moltitudine.

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