Il Socialismo - Anno I - n. 14-15 - 25 settembre 1902

222 IL SOCIALISMO Fecero bene i socialisti francesi a prendere posizione per Dreyfus, ed ora per Combés. Vuole, in sostr.nz :1., che il gruppo parl:i.mcntarc possa all'cve– nicnz:l votare per un ministero, non come a.no di fiducia, ma ncl- 1' interesse del prolct:uiato. Non è favorevole alla tattica autonoma, e ne dice gli i11con– venienti, contrari alla lealtà politica e all'educazione delle masse. Sa, per esempio, che se a Brescia si è fatta una lista unica fra so– cialisti e z:mardelliani, a Cas.."llMonferrato si è fatta alleanza con un partito locale a spirito e con uomini clericali, per buttar giù chi era al i\Iunicipio, e offa dell'alleanza era il sussidio di mille lire ali:\ C:lmera del lavoro. O si è collettivisti o si va fra i radicali. l\la non bisogna con– tcntarSi di un radicalismo incerto, bisogna form:lrC delle coscienze socialiste. In sostanza, vorrebbe tattica intransigente come regola, e al– k:1nzc soltanto in casi eccezionali, col p'.l.ttOdi souostare alla :rntorità della direzione del Partito o dei Comitati direuivi delle Federazioni. La p:1.roladi Rigola, così serena, e contrastante col tòno acerbo e spesso ironico dei Vezzani, degli Zirardini, dei Bernaroli, è sen– tit;t come una dolorata ammonizione fraterna che l'opera antica di pr.:ipaganda e di organizzazione socialista non vada perduta - pur fuori e contro le intenzioni - nei rivvli di un radicalismo operaio nel P!lese, e di un appoggio ali' inrliriz:w di gwerno nel Parla– mento. E,•oluzione della taltica sì, purchè si evoluto l'ambiente: confusione, no, ceco il pensiero di l{igola, che è il nostro pensiero. Bonavita - Il riformismo nelle Leghe. Bonavita, di Gatteo (Forlì) dice essere falso pudore quello per cui si cer~ di negare che esistano due tendenze, le quali sono come due braccia di uno stesso individuo. Non basta affermare che per chiedere che si facciano delle rifonne non si rinuncia :llle finalità socialiste: se si è socialisti, questo s'intende! !\la è nei fatti che bisogna guardare; e allora si vede che riforme se ne possono avere senza fare del riformismo. Conlrappone n Bern:1.roli che l'organizzazione dei contadini la frmno così i socialisti rifor– misti come i socialisti rivoluzionarii, con la differenza che i primi, che si vantano uomini pratici, e qu: 1lific:1.nodi metafisici i secondi, d:lnno vitn n delle Leghe senza consistenza, perchè prive di co– scienza politic:l socialista, proponendosi essi appunto di non pnr• 1:trc in quelle di Socialismo, secondo gli insegnamenti di Turali e cli >Iontemnrtini. Dugoni - Vanterie riformiste. Dugoni, mantovano, come d:ltOdi fattto, oppone ;1, J3ernaroli: i seguaci di Turati, a .l\lilru10, non hanno cooperato :llla. organiz. zazione del proletariato agricolo nel Mila.nese, lasci:"mdo questa re– gione allo stato di Vandea; quello che c'è, è opera. degli intran– sigenti. Egli, come segretario della Federazione della I,eghe cou– tndine milanesi ha sempre fatto la propagand:l. del programma m:l.sSimo insieme al lavoro quotidi:rno della vita delle Leghe, e ha sempre trovato ciò molto efficace. Alla Camera del lavoro di ì\li– tano, lui e gli altri, se h:ln p :l.rl :l.todi Socialismo, sono stati rim– proverati di far della politic:l.. Il gruppo parlamentare, invece di fare una energica politic:l an'.imilitarista, e contro il dazio sul gr:mo, ha. speso tult:l. la sua :l.ttività dietro a rifonne come quell:t per il lavoro delle donne e dei fanciulli, la quale, nelle condizioni di miseria del nostro p:lese, fa pur troppo più male che bene, perchè impedisce di lavor:l.re e toglie il pane :l chi, anche contro la propria s:llute, è costretlo a lavornre per vivere. Con la politica antimilitarista, mirando a sol– levare i pesi che gravano sul proletariato - principalissimo il da1:io sul grano, contro cui si dovrebbe portare anche una camp:igna di– rena e decisa, - si aumenterebbe invece il suo pane, e si potreb– bero prevenire i tumulti per la fame. a b1r 1 mcc Quelli che qui hanno portato alle stelle i:l trnnsigenza, documen– tandoh con h vita e con le sorti del Partito e delle Leghe nel Mantovano, non hanno però ricordato che nel Congresso socialista di quella provincia, dove erano i rn.pprestntanti di tutti i paesi mantovani, trionfò l'ordine del giorno intr!lnsigentc con 46 voti contro 9. lnfine noi in città e in camp:lgna, nel ~fontOv:l.nOe nel ì\tila– nese, abbiamo sempre detto che il movimento socialista tende :tlla ~bolizionc del privilegio individu:tle della proprietà, per sostituirgli h proprietà collettiva della terra e dei mezzi di produzione e di scambio, e non abbiamo fatto delle restrizioni, come certi socialisti mibnesi, i quali non credono pili al collettivismo, e uon hanno il cornggio di dirlo. Sorge un tumulto, e a Dugoni si chiedono i nomi, ch'egli di– chiar:l di esser pronto a fore. J ,a cosa Sembra non interessare gran che i r!'lpprescnt!'lnliche non sono lombardi, e ch,cquindi non sono :l.l corrente di queste faccende milanesi. Costa domim il tumulto e chiude l'incidente. Basile - La libertà e il babau. Basile, di Benevento, svolge il concetto che 1:t qu:lmità di li– bertà di oggi, è effetto della vittoria della lotta ostrnzionisln, e :-e oggi si facessero le elezioni, si avrebbe una batosl:l del contingen1c re:l.zionnrio: quindi un Ministero come questo non h:l.bisogno dcl– l':-1.ppoggiodel gruppo parlamentare. È col fare del Socialismo ri– voluzionario che siamo arrivati a questo punto, e così si deve con– tinuare. Col present!lre il babau So:·nino si arriva a giustificare tutto, e si perde la fisonomi:l. e la coscienza della fin:1\ità rivoh1• zionari:l. del P:trtito. Marchesano - Nord, Sud e Ministero. Marchesano, di Palenno, poichè hn. sentito parlare di suci:1- \isti milanesi che non credono al collettivismo, :lfTcrma energir::l• mente che debbono essere messi fuori del P:l.rtito. Sull:t quistione delle tendenze dice: o i socialisti riteng()nO la costituzione politica tale da consentire la conquista gradu:i.le delle riforme ed allorn. si dichin.rino riformisti, o essi credono che la co– stituzion~ politica e la \'Oiontà de\ln borghesi:l. sieno t:lli da im– pedire le conquiste del prolcl:l.riato, ed allora si dicano rivoluzio– narì, m:l. rivoluzionari non di p:lrole, ma nei fatti. Chè se cc lo dicono, noi saremo pronti :l tutte le eventualità! Scoppia un urlo dì protesta contro questo preteso bivio, in cui i\farches.'l.novorrebbe mcuere il Socialismo: o riforme d:l. ottenersi transigendo, o barricate. Todeschini, acces~ in volto, interrompe gridando: An;;uratevi che Pel\oux ritorni: potrete di1e di averci denunzi:l.li sino da ora. Marchesano dice di essere staio frainteso (?) e conclude per le riforme e la transigenza al Nord, dove si ha dispiegri.1:1 la lott:l di classe, mentre al Sud il P:l.rtito compie e impersona una lott:l contri> una minomnza p:1r:1ssit:1ria,che non è c.apitalist:l., ma C:l.· morrista e maffiosit. 11 Governo che è liberale al )lord, perchè non può farne a meno, non dà libert:\ :l noi, che si :i.mo deboli e ci attrnvers~ la via alla lott:l. contro il camoJTismo. È quindi un Governo mistifi– catore e noi sì :l.mo - dice - riformisti, ma disapproviamo l'ap– poggio dato al ~linistero d:tl gruppo parlnment:i.re . Il >linistero ha truffato i voti dei deputati socialisti l Ventinove oratori inscritti. Costa, pre1<idcnte, spaventa il Congresso, comunicando che vi sono :l.ncora 29 ora.tori inscritti . .Mes~a rii voti la chiusura, è approvnt:l. :l.lh unanimitiì. e con en– tusiasmo da tutti, come tutte le ahre volte che nel corso del Co1:– gresso viene proposta. Gli or:l.tori inscritti conservano il diritto alla parola.

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