Il Socialismo - Anno I - n. 11 - 25 luglio 1902

IL SOCIALISMO 163 tempo ... non antico, faceva, additando « il pericolo di diventare, se già non lo siamo un tantino, un partito di 'J)Oliticanti sul fare - mutato il Credo - dei/a vec– rhia democrazia.'» (16 settembre 1897, pag. 274). E due anni prima, sottò la grandine della·mitraglia reazionaria, la stessa C1'itica sociale {16 gennaio 1895, pag. 20) 'eloquentemente avvertiva i socialisti italiani, che « una troppo agile corrività (or:i si direbbe aulo- 11omia} ~d adattare sè alle circostanze (cioè agli 8900 am'bienti speciali.') è più consona alla conservazione immediata della vita (cioè ai successi momenianCi... contro Sonnino o contro i moderati): ma· (udite, socia– listi italiani) guida allo snaturamento, alla oblitera• zione del carattere proprio, all'atrofia di ogni po– tenza di azione e di reazione: che è un metodo lento di abdicazione e di morte. Questo è ciò che si chiama volgarmente «l'opportunismo>>. Il suo risultato è que– sto (udite!): che dell'antico organismo, a/ungo andare, ,,i11m11e la 11U1scl1era; 111a il contenuto, dentro, è so– stituito, per supposi7,ione lenta e inavvertita, come nelle conc!tiglie fossili quei/a. e/te era polpa è diventala ra!care. » E questo vaticinio non si è forse avverato là dove «l'autonomia» ha compiuto i suoi fasti più gloriosi? Vedete a i\•Iilano, come nella conchiglia del Partito so– cialista « quella che era polpa è diventata calcare! » Nè ci si venga a dire che noi siamo degli arretrnti, dei formalisti, .dei rivoluzi_onari verbali, dei propagan– disti evangelici {italico verbalismo dissimulato di ultima moda) perchè la stessa C1·iticaSociale avverte che « è l'azione è la propaganda continua fra l'elemento inte– ressato (operai e contadini) quella che sarebbe ne– cessaria» (16 sett. '97, pag. 274). Proprio come diciamo noi, che nel Socialismo del 10 aprile {pag. 50) concludevamo: « Bisogna aver fi– ducia e costanza in quella grande forza, legale ma irresistibile e rivoluzionaria, che è la propaganda alla luce del sole. Propaganda., propaganda e propagand?. » E, finalm~nte, a confortarci nel!' atteggiamento di ostinata dirittura, che continueremo ad avere anche al Congresso di Imola, viene ancora la Critica Sociale (16 genn. '95, pag. 20) a riconoscere e proclamare che « g/1 intransigenti, in un Partito, /,anno l'ufficio per l'ap– punlo di ammonitori e di vigili, per impedire del Par– tito le degenerazioni, quasi custodi e vestali dell'a– nima 'sua.» E l'autonomia, deliberata per la tattica elettorale, naturalmente straripava per ogni altra 111anifesta7,ione del Partito. l\on solo a Brescia - mentre il deliberato del Con– gresso ammetteva l'alleanza con i partiti di Estrema Sinistra - quei socialisti sono arrivati a votare per i seguaci di Zanarclelli, autore dell'articolo 247 del Co– dice penale e sottoscrittore dello stato d'assedio nel '98. Ecco una di quelle « degenerazioni » - direbbe Irti' Critica Sociale del '95 - che io chiamerei una forma cli prostituzione politica, con il relativo prezzo cli un promesso sussidio alla Camera del lavoro ... come se la organi7,zazione economica, quando è viva e vitale, avesse bisogno di quest3 Emulsione Scott dei sussidi borghesi! Nel :i.1antovano le Leghe dei contadini non si sono mai sognate di domandare un sussidio a chicchessia. A Mi– lano la Camera del lavoro, con 40 mila inscritti, ha ancora bisogno di un sussidio dal Municipio democra– tico. E chi mangia il pane chiedendolo dalle mani altrui, troppo difficilmente può avere libertà e indi– pendenza! Non solo: ma dalla tattica elettorale si è passati· alla grottesca autonomia delle pa.,.tite n. duello, proprio dai due proponenti l'ordine del giorno per l'autonomia ciel Congresso di Roma. E, ciò che è più grave, mentre ai socialisti del Piemonte, che, ossequenti alla disci– plina, avevano chiesto alla Direzione del Partito l'au– torizzazione a pubblicare un giornale quotidiano, questa autorizzazione fu negata per non danneggiare l'Avanti!, ora a Milano c'è, un giornale - Il Tempo - che è socialista, ma non ha il coraggio-cli dirlo (italico. ver– balismo dissimulatore!), e si pubblica senza nemmeno averne dato avviso alla Direzione del Partito, forse per la riserva mentale, che esso è proprietà privata di ta– luni compagni. .. ai quali, dunque, par lecita anche questa « sostanziale» o « passiva» autonomia della più ele– mentare disciplina e lealtà di partito. La conclusione? Sono due, per mio conto. I. Che la storia dei deliberati dei nostri Congressi e l'esperienza che n'è derivata nella vita del Partito, ormai devono persuaderci che è tempo di ritornare sulla strada maestra dai viottoli lubrici e pericolosi, nei quali molti, troppi socialisti, si sono sbandati in cia– scuno degli 8900 ambienti speciali d' Italia. Sarà questione cli correggere, integrare.., rinnovare le forme di organizzazione politica ed economica, ma esse, come vennero stabilite nel Congresso di Bologna 1 devono continuare ad essece le due gambe del nostro Partito, nella sua marcia ostinata alla conquista del– l'avvenire. Nè un Congresso, che si dica socialista, _potrebbe ammettere, senza suicidio, che l'anima del proletariato possa rifugiarsi fuori delle organizzazioni del Partito; perchè questo sarebbe un ritorno yuro e semplice al corporativismo di prima ciel 1891. Soltanto, invece di quel corporativismo astensionista, si avrebbe ora un corporativismo co11/11sio11isla. E così 1 per l'indirizzo generale del Partito, nella tattica elettorale sua, e più ancora, nella vita quoti– diana de' Comuni, del Parlamento, delle organi;,,1.azioni, proletarie (politiche ed economiche. di propaganda e di educazione, di resisten7,a e cooperative) bisogna continuare nello statu quo di Parma e di Firenze: nè a cl~stra nè a sinistra, ma sémpre dritto. • Intransigenza « sostanziale e paSsiva » o intransi– genza formale {e attiva?) - poco importa, cambiamo . le parole, se l'instabilità latina vuole un6 sfogo. Ma l'anima ri~1olu=io11aria del Partito socia Iista è ciò che bisogna conservare, alimentare, temprare contro quel riformismò addomesticato e addomesticatore, che del Partito socialista conservando solo << la maschera, » come benissimo diceva ltt Critica Sociale, alla polpa viva nella conchiglia sostituisce il calcare, .. comin:. ciancio dal dire, per esempio, che il cambiamento di un Ministero è più importante che il cambiamento della forma di Governo.. per finire a non vedere pili - come r AvaNli ! cli questi giorni - neanche nella rin– novata Triplice Alleanza, una lega dinastica, reaziona- ria e militarista! · Ed è questa riaffermazione dell'anima rivoluzior.aria del nostro Partito, che io auguro sia la caratteristica del Congresso d' Imola, spazzando via i lrucch i poie- . miei, coi quali taluni riformisti vorrebbero far credere, citando Kantsky a sproposito, che all'infuori del loro riformismo non ci sia che il rivoluzionarismo delle bar– ricate. E questa riaffermazione dello spirito rivoluzio– nario nel nostro Partito si avrà ad Imola, sotto le le– zioni dell"esperienza di questi due anni, ta11\o più se le Sezioni del Partito prov,·ederanno a che i loro dele– gati al Congresso siano meno fra quei << politicanti » che paventava la Critica Sociale del 16 settembre '97 e assai pili fra quei lavoratori dell'officina e della terra, che più serbano viva e adamantina la coscicm:a so– cialista, contro l'acido. corrosivo di quell' « opportuni– smo» che la Critica Sociale {del 16 gennaio 1895) chiamava « metodo lento di ab~icazione e. di morte».

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