Il Socialismo - Anno I - n. 11 - 25 luglio 1902

IL SOCIALISMO damcntnli, cioè i fatti economici, i quali ne vengono pert~nto mo– dificati e spesso profondamente trasfonn !l.ti. • 1 Orn tutto questo viene a concludere che se per lo storico è necessario tener conto del fattore economico, deve poi Prendere in consider:uione, come 3Jtrcttanti fattori primi, 2 il morale, la reli– gione, il diritto, In costituzione politiC3, i quali a loro volta rc:tgi– scono sul fattore economico. Ma ,:i.llora • l'esistenza dt codeste ma.nifestazioni autonome• non .dà luogo solamente, come vorrebbe l'A., • :illc scienze speciali della moro.le , del diritto ·e delfo. po– litica, • ma fa sì che cn1.rino come determinanti primi dei. fatti storici ~ppariscenti e· dei fatti çconomici sottostanti. Come già rilevò l' Engcls ed illustrò il prof. Antonio Labriola, i fatti eco– nomici hanno non un'inAuenza immediata e diretta sui vari fatti storici e politici, ma solo un' influcnu che si rivela nelle gmndi lince. Ora, quando noi leggiamo nel presente volume che presso gli Arabi Ars:myeth del Nilo il numero di giorni di fedelt3. che la tlloglie deve settimanalmente al marito è in esatta proporzione alla parte del prezzo ch'egli ha·sbors.'ttO, e vedi!'lmo pon.ato questo fatto ~me documentazione della teoria che sostiene l' influenZ!l dei fattori economici sulla istituzione della famiglia, non possiamo a meno di riportare l'impressione che l'A. t:ilvolta si :;ia lasciato ancora. tr.lScinare verso un soverchio semplicismo. Ad ogni modo è interessante il rilevare come in questa edizione al conce\lo di causalità tra i fatti economici e gli altri fatti sociali si sia an• dato sostituendo quasi inavvertitamente il concetto di reciprocit3.. L' A. stesse corregge le precedenti esagerazioni. Così fa a pag. 4$2, I.imitando di molto l':mtica. alTenn:u:ione che • lo Stato poggi sopra la base gr.initiC!\ di un3. nceessit:I. na.turale e che non è in potere dell3. m3.SS3., per quanto preponderante per numero, di rovesciarlo. • La bipanizione del reddito fondi:irio ed industriale non è p·ù presa in un senso assoluto, quasi mccc:i.nico ,·ma si ticn conto delle altre classi, dei sotto-gruppi. E perfino a proposito della legislazione sociale, che nelle precedenti edizioni veniva attribuita esclusivamente alla lotta tra industri!li e proprietari agricoli, ora si tien conto anche dei motivi filantropici (pag. 3 t 7), quantunque poi a pag. 462 si ricada nell'amica esagerazione. Così in parecchi punti dell'opera può parere a t:tluno che il difetto dell'unilateralità che dava. una. pa.n-ema di solidità alle critiche del Ferraris, del S!llandra, ecc. sia ancora i-ovèrchiamentc visibile. Ma questi :i.ppunti non possono dimi• · nuire il valore grandissimo dell'opera; essi servono semplicemente ad indie:t.re in qual senso vada evolvendosi il pensiero dcli' Autore. Agli studiosi di queste discipline, e specialmente ai socialisti potrà interessare quanto I' A. aggiunge in questa. edizione a. pro. posito delln storia. della. teoria. Egli dice che la denominazione di materialismo storico i più /orhmala c'tt t>j,jt>rl1111a (e veramente taJe osservazione non si sarebbe aspettala da un uomo di spirito come il prof. l.ori:t, che deve pur conoscere la. ngione della for-. tuna. delle parole) e vorrebbe scinderl!l. in due: dtltrminismo uo- · nomico (che è fonnuln proposta. d:il Ferri, ma non ip questo senso), per indic:u-e l'csistenz.'\ di una legge di evoluzione che di– sciplina i fenomeni dell'economia; ed uo110111is111.q storico per qua• lific:1.rela dipendcnz:t di tutti i fatti sociali dal fatto economico. 1 Concetto questo - della ,..,/alivn nulo,wmin di sviluppo proprio dei reno111enipolitici e morali sul rondamento deÙa struttura economica e della loro aiio11e di t:OHlrnccolfe sugli stessi fatti economici - che il Ferri ave\•a formulato fin dal 1894, nell:i. 1a edi2ione di St,dn/ismo e ICÙn:;apo1ili,111, p. 158-159 prima delle lettere di Engeb sul m:ueri:ilismo storico, pubblicate nel 1895. - V. anche F1ou1:1, Evo/11/io,a lconomi9ueel lflolulion s«ia/,-, Pa– ris, ed. Jacques, 1901, che il Loria 11011 cita nella pur copiosa bibliogl'!lfi:i del suo volume, come non cit:i il notevole volume di PLl!CIIASOW, Btilriir1 :;u,- Cesddclil1du /llnt1rialis#t11s (Holbach, Helvetj11s, M:ira). Stuugan, 1896. (N. d.D.) 2 Veramente i fattori;,.-;,,,; dell'evolutione uman:i sono,come dice il Ferri: il j,a,u (conserva.rione dcli' individuo) e l'amo,,, (conservaiione della specie). Cli altri sono fanori s«oHda,,; (morale, religione, diritto, politica) per quanto più o meno decisi\•i. V., per questo, lo sviluppo della teoria del detn-mi11i– n#O ttO_,,,;u nell:i 2• ediiione (M)UO llU,mpa), di St,cialis,no e scinu,a ,Osi• lirm di 1-:. f'KR1n. (N. J. D.) B Non credo che riuscirà!ctifficile dimostTa.re che il materialismo storico quale è inteso d:i.Marx, Engels, Labriol:i., Bcmstein, K:i.utsky, Plechanow, ecc., è qualche cosa di diverso dall'economismo storico del Lori:i.; e la differenza. consiste appunto nell'avere il Loria data. un:t port:i.ta che non doveva nè poteva :i.vere :i.11:i teoria marx.ist:i. Meno male però che questa volta il Marx è citato se non come un teorico del ma .teri:1.lismoStorico , :i.Imenocome un volg:i.ri1.1.atore per meizo di 53.ggiesemplificativi. Il La\nioh1, vice,·ersa, è confinato d... po il Mellusi, il Groppali, ecc. Noto anChe queste cose piccine perchè esse riS3.ltano soverchi:i– mente all'occhio del lettore per una critica irosa che l' A. fa • dei rodomonti spirituali che si riducono al modestissimo ufficio di an– nacquatori e mitigntori delle verità da. altri preceden:cmenle SCO· pc:rte.• Uno dei punti cardinali nella. concez:one !oriana, quello del– l'esistenM dei lavoratori improdullivi, viene svolto piì1 ampiamente in questa edizione. I l:ivorntori improduttivi (av,•ocati, giornalisti, scieuzi!lli, ecc.) sono •coloro che stanno a difesa delle classi propriet.-irie perchè vi– vono del reddito di queste. Quando questi elemenli parassitari sen– tono assottigliato lo stipendio, p:i.ssano a difendere le cb.5$i prole– t:i.rie, le quali solo allon riescono a fare una rivoluzione. Ed ar,che quest'ultimo è un concetto che è esposto in un modo così :issoluto, che potrebbe prest!'lrsi a. parecchie critiche. La concezione teorica del 1:_i.voroimproduttivo è certamente molto feconda e suggestiva., ma forse abbisogna un'analisi ulte– riore per trovare la sua precisa delimitazione scientifica. Ognuno deve :tmmirnre la port:1t:1che vi ha d:tta l'Autore nello spieNC la necessità delle monarchie e delle. repubbliche in determinati momenti della. vita soci:1le, nel C.'tratterizzare la. lotta che spesso si verifica tr:t. i detentori momentanei del potere e le classi che hanno loro affidato lo Stato per vedere difesi i propri interessi. La lotL'I tm i politicanti e le cl:t$i borghesi dedite all:t produzione appare in una luce completamente nuova; quantunque anche qui talvolta pare che l'A. forzi un po' troppo la nota e voglia qu:isi neg:trc, in contraddizione a.I Tarde, l'influenza che può avere il poter.e politico per proc.-icciareun reddito a chi del potere si è imp.-idronito. 11 Loria sostiene, invece, che solo chi ha già un reddito può acquistare il potere politico. E la questione allorn può assomigliare :t quella della priorità n«;:11' esistenta dell'uovo o dell:i. gallina. Anche il Lori:i ammette, che nella storia si riscontrano escmpii per dimostrare come una classe sia potuta arriva.re alla monopo• lizz.azione della terl':l, dei c::ipitali e del potere J)Olitico per mezro della. violenta ~ dcli' astuzia. Ma il fatto economico si rivel:t tut– tavia anche alla base dcli' opernto di questa. classe. L' A. n0f\ si dissimula. tn• obbiCzione che la scienz:i potrebbe muovere al suo economismo storico, e cioè, della passività e qua~i dell'inutilità della ricerca scientifica, poichè t:'lnto tutti i fatti !;0- ciali sono prcventivamentè fissati dalle indeprecabili necessità eco– nomiche. Ma. egli alla scien:r.a :u:;scgnaquesto c6mpito: • Anzitutto co– noscere qual, sia la /orma ul/e,-iort in cui I' al/ual, dt11t di 11r.– cessilà lrt111mlarsi, cd in base :t questa conoscenza sostituirC ai ciechi ed incomposti conati che si ebbero finora.; la.coordina1.ione degli sforzi ad una mèta consaputa. e rigorosamente determin:ita .• E questa mèta a.Ila quale I' A. crede che si debb:t :i.rrivare,non è il collettivismo, ma quella della proprietli.della. terrn estesa a tutti. Ogni uomo deve :wcr diritto :i.Ila terra, per poter scegliere tra. un 53.13.riO che gli possa offrire il· propriet!'lrio del capitale ed il reddito che può provenirgli d:illa coltivazione diretta del ter– reno. N'on è possibile :tddentr:i.rci nell'esame di questo ideale dcli' Au• tore, che fu da lui tratteggiato nei tre poderosi volumi sull' A11a• lisi dd/a propridà mpitolistico e sulla Costilu:io11tuo110111ù·odùrm,. Invece è interess:inte rileva.re quanto egli insista nel mettere a

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