Il Socialismo - Anno I - n. 7 - 25 maggio 1902

102 IL SOCIALISMO si debba preferire un democratico o un repubblicano a un reazionario o clericale? No: ma purchè non si ,·ada all'eccesso opposto, di dimenticare quello che lo stesso programma di Erfurt constatò, sotto l'influsso delle cri– tiche di i\larx a quella frase di Lassalle,e cioè che se i di– diversi reti della classe dominante hanno diversità pandali di interessi economici (onde si hanno gli industriali. .. progr"essisti e gli agrari latifondisti ... reazionari e via dicendo), essi ceti però, « al disopra delle diversità par– ziali cli interessi», hanno l'interesse comune e decisivo di conservare le basi economiche attuali (proprietà privata) contro le rivendicazioni della classe dominata e sfruttata nell'officina e nei campi. 1 1 A proposito di quei.to, ricordo che Turali, nella riunione della Direzione dd Pa.rlilo, alla vigili:\delle elezioni generali poli1ichedel giugno 1900, dopo l'oslruzionismo, propose e sostenne che i socialisti dovessero volare non solo per i c:mdidati dei tre partiti popol:1ri di Estrema sinislr:t, ma anche per i semplici candid:ui progressis1i, di Sin istra . l..:' I.su: \ proposta non passò; m:'I. è documento del piano incli• n:-tto,in fondo al quale si è trnscin:lli dallo spirito riformist:l e tr:mi.i• gente. Si s.1.dove si comincia, non ~i 5:t dove si vad:1 :t finire. E così, nel campo economico, abbiamo visto i socialisti riformi;;ti d:'l.reai soci delle Leghe frn i lnorntori della Terra. e delle Leghe di mestiere industriale il consiglio, non solo di pondeDre bene le pro. b:ibilità della vittoria e le foT?.e di loro resis·enz..'le solid:triet~ prima di delibcrnrc uno sciopero (e questo è consiglio evidentemente r.t• . gione,•ole); m:'I.spingersi sino a dare il consiglio di preoccuparsi dei guadagni e delle rendite degli industriali e propriet-iri, prima di fare uno sciopero, per non indurre con questo alla miseria .- il povero capili.lista • e fare • come il selvaggio che per cogliere le frutta, :tbbatte l'albero. • A p:irte che queslo selvaggio in realtà non esiste, fuorchè negl: esercizi retforici - in verità questo si chi:lma perdere ogni scn-.o reale dell:'1.lolla di classe.- Comprendo come Arluro Labrioln arrivi per sillogismi :istrntti dcll:t cosidetta • Economi:'!.pur!\ • (che è urla fonn:\ di metnfisic:'I. inconcludente) a sostenere che gli scioperi :-igr:uisono sempre dc– stin:tti :-illasconfilla dcfmiti\•:t, malgrndo qualche succc'-so tr:1nsi• torio, perchè I' induslrin :tgricola non d3. (secondo lui) :-i.i proprietari un margine di gu:1d:1gni,:-tumenl:'l.bilicost:rntemente, coi qu:tli sod. disfare a.gli :-tumcnti di s:1l:1rioo :tifo.diminuzione di orario, ciò che invece può avvenire nell'industria manifatrnriem. E' una teoria sb:i.gliata: pcrchè anche l'industri:\ della terrn è suscettibile di grandi sviluppi tecnici - e nel .Mantovano è a,•,·enuto che i propriel!lri pili intelligenti ed attivi, sotto la pressione degli :1.umentidi sa.lari, hanno intensificat:l la cohuD cd hanno rc:1.liz1.:\to ciò che sembrava un paradosso, e cioè h:mno aumentato le spese (in Sllari pili :1lti, in spese per concimi chimici, macchine agri– cole, ecc.) e nello stesso tempo hanno aumentato la loro rendit:'I.. E se in certe plaghe i proprietari non hanno cap1tqli disponi– bili per intensificare h coltura, non è questa un:\ buon:\ T3gione per consiglia.re ai contadini di non chiedere aumenti di S.'llario o diminuzione di orario. Di fronte alla pressione economie.i.del proletariato che si cle,•a e vuole migliornre le sue condizioni, i capitalisti (industriali cd :1.gri• coli) hanno tre vie inn:lnzi :\ sè: I. - O illudersi di soffocare con l:\ repre$sione o con la m:'l.nod'oper:l dei soldati quel movimento proletario. l I. - O (smettendo questa ut0pi:l re:1.zionari:-t) i11lmsijicnre la temiea della prodm:,io,u industriale od :1gricol:\. 111. - Oppure (se per -<1uest:l. non hannod:maro) rivolgersi co11/ro il Gtn1er110 e imporgli di diminuire le spe3e improdtuti,•e, per dare a loro un sensibile e non illuso1io sollievo tribut:-trio. Ed è ciò che i proprietari di qualche provincia cominciano a. comprendere. Per es., i o sono s tato, in questi giorni ~ per mezzo dcli:\ setione Socialisla loc.1.le - invitato d:ii proprietari di una pro• vincia. meridionale d'Ha.li:\ ad andare là, a loro spese, per tenervi un:\ coofcrem--'l co11/rolt spese militari. 11 fatto rni p:1re eloquente ed istruuh•o. ~fa - :1.parte quesL'l teoria del l..:lbriob che è a.Imeno di::;cu– tibilc - bcn'altr.l è l'affermazione di quei rifonnisti che sosten• nero do"crsi i l:'1.vorntoripreoccupare delle condizioni economiche dei loro sfnau:uori, prima di fare uno sciopero'! Romeo Soldi insorse giusL'lmente, nell' Ava11ti !, contro qucst:i aberrazione di ortodossi:t C:lj)it:1listica, che io ho ricord:1to qui come altra pr o,•a del piano inclinato e sdrucciolevole, in fondo :\ cui trnscin:' I.lo spirito riformista di quelli che Engels chhmerebbc .-i socialisti piccolo-borghesi. • . .. Vale a dire, riassumendo, che, come rile,·a il .\lilhaud nella Revue socialiste (riassunta in questo fasci– colo) la vita del Partito socialista si esplica quotidiana– mente sopra queste tre esigenze fondamentali e insepa– rabili tra loro: il fine ullimo (socializzazione dei mezzi cli produ– zione e di scambio}; la difesa delle co11q11/sle passale (libertà pubbliche e condizioni elementari del vivere civile e moderno. contro gli assalti della violenza reazionaria); la rcati=::a=ionegraduale delle nforme (per la elc• vazione nelle condizioni di esistenza materiale e morale del proletariato). L'errore gravissimo, in cui cadono i socialisti che seguono l'una o l'altra delle due lince estreme di con• dotta politica (ministcrialismo ortodosso o intransi• genza assoluta). sta nel disgiungere l'una dall'altra queste tre necessità immanenti e inseparabili della vita del no• stro partito, per restringersi ad una attività unilaterale e semplicista. Chi si fissa nella dsione ciel fine uhimo - e di– mentica il presente, - si ipnotizza e si mummifica nella ripetizione delle formule vaghe del marxismo più rigi– damente ortodosso, e di,·iene sonnambulo tra i viventi ; come un biologo che volesse limitarsi a ruminare le formule cli Darwin, senza tener conto delle nuove con– quiste scientifiche, che integrano, correggono, comple– tano la dottrina darvinista. ' Chi im·cce non ,·ecle altro che i vantaggi delle riforme immediate - e per il presente dimentica l'avvenire - va nell'eccesso opposto e invece della ,·isione del fine ultimo si lascia ipnotizzare da un abusato, ma sempre seducente specchietto per le allodole, e freme alla sola idea di dare un voto contrario alla Giunta democratica (come i consiglieri comunali socialisti cli i\likmo) o al ~lini!-tero liberale (come la maggioranza del gruppo par• lamentare). E sotto l'ossessione cronica di un ritorno della reazione si finisce per gridare al finimondo se non si sostiene il Go,·erno e, spaventandosi della propria ombra si vede un pericolo terribile in ogni movimento grandioso, e sia pure alquanto impulsivo o disordi– nato (come non può non essere nei primordi), di or– gani7.zazione proletaria; come i .nostri amici che - per il voto politico del 15 marzo - partiti dalle provincie con intenzioni anti-ministerialistc, si lascia– rono suggestionare in Roma dai telegrammi e dalle let– tere di quelli che negli scioperi agricoli vedevano un vulcano aperto, che senza Giolitti e Zanardelli al po• terc, avrebbe inghiottito il Partito socialista ... E. allora, il Partito socialista, fuso e confuso coi partiti popolari. perde ogni energia di controllo e di incitamento, sonnambulo alla ricerca di qualche rifor– metta municipale o legislativa. E così il gruppo con– sigliare socialista a ì\lilano dà l'esempio stupefacente di un silenzio ostinato e paraliizantc, cli fronte ad una Giunta democratica, che non domanda di meglio che cli essere lasciata a dormire i suoi placidi sonni. E il gruppo parlamentare a Montecitorio si fa assenteista 1 Per questo, io sin dal 1894, cioè ass.'li prima di Bernstein, m:tsenza le sue esagerazioni, sostenni (in Socialismo t Sdm.za positiva) che di Marx bisogna. accettare le dottrine fondamentali, senz:-i. ri– nunciare ad i n1egr:ule, co rreggerle e completarle in accordo con le :1ltreco rrc111 idell:1.scien z:t moderna e coi nuovi dati dell'osserv:i.~done socia.le. · !\ella IP edizione di Sodalismo e Sciemo positivo (che è sotto St:'l.mpa,ed1lore Sandron 1 :\ Palermo) s,•iluppcrò e documenterò in questo scn,;o il mill pensiero sull:i cosidetta " crisi marxisL-i. 11 Ma d:l quc:-,IO,:ti dire che l:1dourina di M:1rx è completamente finit:1 e sorp:1ss.1.t:t ci corre quanto il dire che Darwin si:i d:1 but• tarsi :il rigattiere, sol pcrchè b su:1 dottrina riceve quot idi:1.ni svi• luppi e correzioni.

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