Il Socialismo - Anno I - n. 7 - 25 maggio 1902

100 IL SOCIALISMO ludare in riforme che conservano sempre salva la base economica della proprietà privata, e che perciò la classe dominante ha sempre date, non per i nostri begli occhi, ma nei suo interesse, per ritardare e dilazionare il cam– mino dell'idea socialista rivoluzionaria - come Medea gettava lungo la strada i brani sanguinolenti del proprio fratellino, per ritardare la corsa e l'inseguimento del vindice: Eete. * ** E questo è il segreto della meravigliosa forza di propaganda e di organizzazione e di disciplina, che la dottrina i'narxista ha portato nel mondo economico e politico, cli fronte all'ineffica.cia dei metodi riformisti (borghesia liberale costituzionale)" o dei metodi asten– sionisti (borghesia repubblicana intransigente e partito anarchico) malgrado 1 1 ingegno e la fibra di molti bor– ghesi liberali e di molti repubblicani e anche cli pa– recchi anarchici. 1 E questa dottrina socialista - con la sua potente innovazione di metodo, in accorcio con tutto il movimento scientifico sperimenta:e della seconda metà del secolo xix - permane incrollabile nelle sue fondamenta e nei suoi criteri direttivi, quale che sia il_periodo di sviluppo del partito socialista, si trovi questo nel periodo di afferma::io11e o in quello di vita normale. E' così che la dottrina microbica permane in– crollabile, ed impone i metodi in apparenza più lunghi e meno concludenti, ma in realtà i soli efficaci, della eliminazione delle cause, invece dei metodi della te– rapeutica, in apparenza pili rapidi cd utili, ma in realtà meno efficaci: e quei metodi maggiormente efficaci, valgono, come i loro corrispondenti nella politica, in ogni periodo della vita umana, cosi in tempo di epi– demia come nei periodi normali. Vuol dire, per questo, che mentre si costruisce un acquedotto per la città, i malati di tifo non si debbano curare e non sia utile avere dei medici condotti e delle medicine a buon mercato ? Evidentemente no : purchè non si dimentichi poi cli mandare avanti la costruzione dell'acquedotto, sol perchè, a un certo punto, l'epidemia tifo,sa sia al suo clec}inare e stia per scomparire i bisogna tener conto del fatto che i microbi patogeni son sem– pre là,· nell'acqua non incanalata, agguato e pericolo permanente contro la pubblica salute. Analogamente: bisogna fare ogni giorno, ostinata– met".lte, opera rivoluzionaria con la formazione delle cciscienze socialiste nei proletari dell'officina e della terra, perchè la coscienza socialista è, come dissi tante altre volte, la energia più rivoluzionaria che esista nel mondo sociale. A questa coscienza socialista nulla re– siste: nè il pregiudizio della violenza nè il pregiudizio clericale: nè la corruzione elettorale, nè il servilismo economico. Esso è il vero rinascimento delle creature umane, che dallo stato di bestie da soma assurgono alla 1 Per esempio che COS."\ rim!lne dell'opern, pur nobile e cor.lg · gios."\, di Imbri:mi o di C:n•allotti? Essi seguirono il \'ecch io mc . todo silltomalico - combat•endo le 1>ersone e non ie c->se, gli :1busi personali e isolati e non gli abusi del sistema Sociale - e nulla c~ncluscro, come di chi, invece di prosciugare uno stagno, per cli• mmare la malaria, credesse di concludere qualche cosa sparando un c~lpo di re~olver per Ol,rniznnzar:i. incontrata? L:i. SlCSS!l epica lotta d.' C."\v allott1contro Crispi, non portò ad alcun risultato prntico: Crispi nmn.sc al potere, m:Llgrado le terribili requisitorie document:ite di Cav:tllo tti sulla di lui immornlità; e Crispi non sarebbe C3.dutodal potere, se non interveniv:t il dis:i stro della guerra afric:m:t. E d ecco pe rchè noi soci:i.listi , in :i.pplic:uione del metodo ri– v.olu? .ion:i.rioch _emira = i.Ilec:i.usce non ai sintomi, dobbi:i.mo e pos,. siamo occup:i.rc t ass:i.i m eno delle i ngiustizie e de i soprusi is olati e personali (senza trascurnre, natuf:'tlmente, i casi piì1 importnnti e caf:'ttteristici) per continuare la lotta contro l'ordinamento sociale che li produce. Altrimenti ricadremmo nella vecchi:\ illusione di ri– mediare alla miseri:i con gli :itti, sia pur generosi e gr.lndiosi, ma inconcludenti della lmujiemu1, che \'ede gli effetti e non ,·ede le cause. dignità insommergibile di liberi cittadini e di lavoratori coscienti. Al costituirsi cli questa potenza irresistibile concorre tanto/ e più, l'opera modesta e ignorata, ma quotidiana e feconda dei nostri compagni che in famiglia, nell'of– ficina, nei campi, in caserma, nelle scuole, dovunque, diffondono l'idea socialista - quanto l'opera pili appa– riscente dei propagandisti e organizzatori di maggior grido che portano dovunque « la buona novella. » E che questa potenza della propaganda sia veramente ir– resistibile, io l'ho veduto e lo vedo da continui esempi. Per esempio nelle provincie meridionali d'ltali:1 1 la scar– sità del proletariato industriale e lo stato di dolorosa incoscienza del proletariato agricolo avrebbe potuto far credere utopistia il crearvi un partito socialista e il risve– gliarvi delle coscienze umane. Ed io ricordo che 'Turati scrisse, appunto due o tre anni fa, sulla Critica, che io ero molto ottimista ma poco marxista, quando predicevo uno sviluppo del Partito socialista anche nell'Italia meri– dionale, perchè egli (dimenticando il proletariato agricolo e avendo nella mente solo il proletariato industriale milanese) diceva che nell'Italia meridionale non esi– ste il << proletariato.)> Certo il protoplasma naturale del Partito socialista è il proletariato, e dove questo 11011 esiste, il Partito socialista può essere espressione di malcontento e di ribellione - fiore di serra - meno quello che dirò or ora sull'avvenire politico della pic– cola borghesia. Ma che manca questo protoplasma nel Mezzogiorno?! I primi marxisti d'Italia, restando nei loro gabinetti di studio, avevano dimenticato che in molte contrade d'Italia meridionalc 1 se pure scarseggia il proletariato i11dustriale, esiste però e molto numeroso (e vergine di ogni pregiudizio politico quarantottesco o astensionista, e dotato di una meravigliosa intelli– genza naturale) il proletariato agricolo. Quel proleta– riato agricolo che nella provincia di Mantova, col no– stro metodo rivoluzionario e intransigente creò, in pochi anni, il centro più luminoso del Socialismo italico, il focolare di quelle Leghe di miglioramento fra i lavora– tori della terra che ora si vanno clistcnclenclo e oroa– nizzanclo per tutta Italia, e formano l'ammirazione dei socialisti d'altri paesi e ... la tremarella dei forcaioli pae– sani, che finora facevano a fidanza con la massa van– deana dei nostri contadini! Basta continuare ostinatamente in quest'opera assi– dua di propaganda e cliorganizzazione, e se ne vedranno frutti insperati. Quella stessa piccola borghesia, artigia– nato, piccola proprietà che, per ripetere certe frasi fatte (cominciando da me) eravamo soliti dire che hanno la loro naturale espressione politica nel Partito radicale o repubblicano, noi la vedremo, più che non si creda, - se continueremo nella nostra propaganda contro ogni confusionismo pojJolarisla - unirsi al Partito socialista, perchè (come disse il Gatti nella sua conferenza Po– litica del capitale e politica del lavoro, che pubblicheremo presto nella sua parte sostanziale) quelle classi interme– die dovranno accorgersi che la pili enicacc tute!a dei loro interessi posson trovarla solo nella politica del lavoro (socialismo), <lacchè la loro vita economica è per tre quarti tessuta di la} 1 0ro e per un quarto cli capitale, e i partiti democratico e repubblicano non possono, perchè sono i11divid11alisti, cioè borghesi, fare opera ra– dicale e decisiva, contro la proprict..1. individuale che è la causa fondamentale dello sfruttamento e della miseria fra i lavoratori, come del malessere della pic– cola borghesia. 1 1 Per questo io sostenni e sosterrò che • il p:'Lrtito repubbli– cano è un partito borghese • cioè un pnrlito individualisrn, m=i.1- grado il nebuloso auoeia1;ionis1110 m:izziniano, che non è se non riformismo borghese. Ed io comprendo che \'i siano dei capitnlisti e dei proprietari repu6"/ùa11i, ma non capisco come vi possano essere dei /(l1loratori, che n >n ,i accorgano come col far loro gridare per qu:trant'anni

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