Il Socialismo - Anno I - n. 3 - 25 marzo 1902

IL SOCIALISMO Ma come ottenerla ? Parecchi anni addietro, si parlò molto de' così detti progetti di colonizzazione interna; ma, come suole ac– cadere spesso da noi, la cosa rimase sempre in ter– mini molto vaghi, e presto si finì anche di parlarne. Un esempio notevole di colonizzazione interna si ha nella legge prussiana del 26 aprile 1886 per l' im– pianto cli colonie tedesche nelle provincie cli Posen e della Prussia occidentale: senonchè i criteri ispiratori di quella legge miravano a scopi così particolari alle politica prussiana, com'era quello, chiaramente am– messo, di rinforzare l'elemento tedesco nelle provincie della Prussia occidentale e di Posen, da costituire un punto di partenza e imporre metodi affatto diversi da quelli confacenti al caso nostro. Inoltre, si mirava anche ad una creazione artificiale di piccoli proprietari, che non può essere ne' nostri intendimenti. A mettere in atti, in ogni modo, quella legge, che si proponeva l'acquisto di fondi polacchi da ripartire, a scopo di colonizzazione e con i mezzi adatti tra con– tadini ed operai tedeschi, furono votati cento milioni di marchi. Con i cento milioni di marchi, come si chiari nella discussione parlamentare del 1898, non si installarono che 2000 famiglie, cioè circa 10,000 persone; e con un'altra legge del 1898 il fondo di cento milioni di marchi, posto a disposizione del Governo, venne portato a 200 milioni. Da noi, nè lo Stato, oggi, mantenendo immutati gli attuali impieghi dell'entrata, sarebbe in grado di disporre di cento o duecento milioni, come la Prussia, nè, con i tempi che corrono, si sarebbe ben salva– guardati da una gigantesca baratteria, quando si trat– tasse di compiere operazioni di compra-vendita ed al– trettanto elastiche come quelle incluse nella colonizza– zione interna prussiana. Inoltre, quei risultati, che pos– sono avere un valore apprezzabile dal punto di vista politico della lotta di nazionalità, ne avrebbero uno ben scarso dal punto di vista sociale. Per noi, ora, non si tratta di voler modificare di– rettamente l'ordinamento della proprpietà, nel senso di creare artificialmente una classe di piccoli proprietari. Si tratta invece di elevare le condizioni dell'agricol– tura nel Mezzogiorno, sviluppare la forza produttiva della terra, migliorare la condizione de' lavoratori. Questo non pqtrà non reagire sull'ordinamento della proprietà, ma in un secondo tempo, e nel senso na– turale, voluto dalla maggiore produttività della terra. Uno di questi scopi, che si presenta come la pre– messa necessaria degli altri, lo sviluppo della forza pro– duttiva della terra si potrebbe ottenere con l'esercizio dell'agricoltura in grande, industrializzata; ma questo, a parte ogni altro suo vantaggio o svantaggio, esige– rebbe un ingente impiego di capitali, e niente accenna che ciò sia prossimo a verificarsi nell'Italia del Mezzo– giorno e specie in alcune sue regioni. li modo, comparativamente più economico e più sollecito, di raggiungere l'effetto, consisterebbe in un trapiantamento della mezzadria marchigiana, sull'esempio e per le vie, che hanno fatto sinora buona prova a Monticchio. La casa colonica, eh' è principio e leva di tutto il resto, completa con tutte le costruzioni com– plementari, è costata a Monticchio dalle 6 alle 7 mila lire; e nella distribuzione e nella ampiezza de' ricetti e degli alloggi corrisponde bene alle case a tipo sie– siano e westfalico, adottate per la colonizzazione tedesca nella regione polacca. Il territorio di Monticchio, per l'abbondanza delle acque, per la vicinanza del bosco, per la recente dis– sociazione di parecchie sue parti si presenta, in certo modo, in condizioni, sotto più d'un rapporto, favore– voli. Ma non poca parte del territorio del Mezzogiorno, se oggi è esaurito nella parte superficiale, non è tale nella parte più profonda, dove non è mai arrivato il rudi- mentale aratro oggi in uso; e anche alla parte super– ficiale può ridarsi parte della sua virtù fertilizzante con un razionale sistema clicoltura; e altre risorse può for– nire la varietà delle culture. li prato non pii.I condi– zionato esclusivamente all'irrigazione, mancante nel Mez– zogiorno, potendo attecchire anche in un clima secco, può prestare le sue utili risorse anche nel paese meri- dionale. . Ma, perchè anche questa piì.1 modesta trasforma– zione agricola abbia luogo nel Mezzogiorno, occorre il capitale pili a buon mercato; occorre un credito agri– colo a mite interesse, sia personale, sia immobiliare, che ora fa difetto; occorre che il meno capitale, allettato dall'impiego parassitario e pure più conveniente de' titoli di Stato, possa volgersi alla terra. Ma ciò si connette a tutto l'indirizzo politico dello Stato, alle sue spese militari, al suo sistema tributario; e cosi per tentare che si faccia di ridurre una questione al suo puro aspetto tecnico, si ricasca successivamente nell'ambito della politica. E il non aver voluto considerare la questione ciel Mezzogiorno come una questione essenzialmente poli– tica, l'ha fatta degenerare, a suo tempo, in un'accademia; e la farà restar tale, finchè non la si riduca a una que– stione d'indirizzo politico. Ettore Ciccotti. SCIENZA ED ARTE Il primo passo (Frn11111u11Jo d'un romn11;;_0 inedito). Alberto Bianchini aveva scelto la carriera dell' in– segnamento letterario, non solo per b tendenza na– turale del proprio ingegno, m:1 anche per un senti– mento capriccioso di ~ 1 anid mondana: perchè gli pareva che in lui, giovane agiato, elegante, addestrnto a tutti gli esercizi cavallereschi, e destinato a brillare nella società signorile, a\Tebbe acquistato una grazia insolita, sarebbe parso una qualità singolare ed ama– bile quel titolo di professore di lettere, che suol dare l'immagine d'uno studioso un po' pedante e un po' sciatto, rifuggente dal bel mondo per neces– sità o per natura. Ma questa \·anit:\ egli aveva per– duta in parte nel corso dei suoi forti studi univer– sitari, e non gliene restava pili traccia quando, terminati gli studì, entrava a un tempo stesso nel- 1' insegnamento e nell'arte. Nell'arte era entrato di sbalzo con un'opera d' im– maginazione e d'analisi: le confessioni d'un uomo che, rifatto fisicamente fanciullo, ricomincia la Yita scolastica, e giudica dai banchi della scuola, con l' in– telligenza e l'esperienza dell'età virile, gli studi, i compagni, gl' insegnanti, i piccoli avvenimenti d'ogni giorno; lavoro, per le sue forze, prematuro, e in molti punti manchevole; ma vivo e ardito, lampeg– giante d'idee originali, e condotto, da un capo al– l'altro, a ondate d'eloquenza colorita e sonora, che avevano avuto una grande fortuna. Ma dopo questo, cui eran seguiti altri libri, il suo ingegno s'era ur– tato a un intoppo misterioso e insuperabile. Aveva ottenuto ancora qualche favore la Storia. d'una cma

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