Il Socialismo - Anno I - n. 3 - 25 marzo 1902

44 IL SOCIALISMO Ali' esempio dcli' lnghihcrm si :iggiunsc quello vcr:uncnte sug– gcslivo del Uclgio. Fu allorn che si cominciò ad accorgersi che anche in Ger• ma.nia, e specialmente in Sassonia, il coopcra1ivismo - senz.'l che nessuno ne avesse tenuto conto - era stato ed er::1. fecondo di risull:lti, s:\lvoch~, mentre non si era m:1.idiscusso che di Coope• rativc socialiste di produzione, proprio come se non ci fosse che quella specie di Cooperntive, e mentre fu contro di esse - le uniche che avev.:mo richiesto cli sussidii il Partito - che il P:i.r– tito stesso, nel Congresso di Berlino prese la deliberazione anti– cooperntivist:11 le fiorenli Coopernti\·c socialiste sviluppatesi senza rumore e sent.'\ chiedere aiuti a nessuno, ernno di consumo. E si cominciò allorn nnchc a tener conto di altri latti impor• t:mtissimi, come qutllo del gran numero di socialisti che si erano fatti soci - spesso arri\':tndl) a predominarvi -· di Coopcrnti\'e di consumo estranee al P3rtito, e che essi medesimi, come a Lipsia, a Drescfa e in altre città di Sasscnia, a,•e,•ano fondato Ji quelle Societ?i., sempre 311'infuori di criterii e di intenti politici. In seguito a queste, che parvero rivcl:izioni, sorse tutta una valida conente - assistita da un solido criticismo scientifico che mandò in fr:intumi la recisa :i,·versione teorica di J .i,;salle e le obbiezioni teoriche di Marx - la qu:tle impose nl Partito di sciogliere le sue riserve di fronte :illa cooperazione di consumo, e di non considera.ria più come uno strumento indifferenle a lui, e buono soltanto per i piccoli \'ant:iggi pri\'ati delle famiglie, e per d:1re lavoro a qu:tlche militnnte del Partito. Org:mizzare prima .- la. clientela ,., :tssicurarc il consumo, per poi, qu:tndo fosse \'enuto il momento della sicurezza di smaltire i prodotti, prov"cc!ere - allorn, ma allom solt:tnto - alla coopera– zione di produzione, fu questa In divis.'l ddla resipiscenza socialista. l.:t resipiscenta non fu certamente generale: vi si oppone,•ano le idee tradizion:tli :mti-coopcrativiste. A che si :iggiungcva un fatto di gr:i.nde import:i.nza: da qu3Jche tempo le Società di consumo avev:1no trov:i.to dei focosi parti– tiani negli :i.narchìci, ., socialisti l ibcrt:i.ri ,., gli :i.ntichi .- indipen– denti ,., i qu:tli naturalmente coutrt1pponevano quest:i. fonna di nzione :ill' azione politica. Questa contrapposizione er:i. dispiegata dagli an:trchici con ra– gioni di carattere teorico, nelle quali si dimostrava l,.'lsterilit?i. e l' ing:i.nno c!el\':izione p:i.rlamcntare e la fecondità e la certezza - per la cnrnncipazione della c\:i.S$eoper:>.i:>. -- che veniva dalla or– g:mizzazione del consumo, la quale, poi, S:lrebbe St:lto l'embrione precostituito delb società nuova, il giorno che, essendo l'embrione maturo, si sarebbe proclamato lo sciopero generale, e la ri"olu– zione :i.vrebbe trionfato. Cosicchè dalla p:trte socialista alla :l.\'versione che sulle So– cietà cli consumo si rifletteva dalla ostilità tr!'ldizionale :i.Ile Coo– perative di produzione, si aggiunse la avversione diretta, !i-Ortaper ragion di contrnsto d:tl vederle propugn:tte d:tgli an:irchici, e di– ventate in loro man0 un':mna pratiC:l.e teoricn di lotta contro il Socialismo. 11 Wurm, fond:ttore dell:t gr:tnde Società di consumo di Dresd:i., e deputato socialista, si fece interprete della vecchia corrente :mti– cooper.ltivista, che egli rafforzò con b obbiezione d'ordine personale, c··e non ogni bravo milit:tnte, e non ogni buon oratore è idoneo a n1:-nd::t.reavanti un'azienda commerciale, e con I' ahn obbiezione che le Coopcmti\'e non s,·ilupp:i.no la coscienza di cfo.sse. Cosl 1:i.resipiscenza socinlist!l parve rintuzzata, e il coopemti– \'ismo messo ancora una volta a. b,"lndo d:i.l Partito. !\fa il movimento natural,: che ave,·a suscitato questa re:tzione teorica, e che aveva avuto per sè le poderose contro-critiche della < : erh:i.rd - si estendeva e si intensificav:t sempre pili: la p:irteci– pazione della classe operai:t :1ll'org::ini1,za1.[one cooper:i.tiva :ive\·a un incremento continuo e r:tpido. lnt:tnto si er.l.fotto un p!lSSO:non si meue,•:1 pili in dubbio b utilità delle Cooperative, in specie di quelle di consumo, m:i \3 di- scussionc vcrtc,•:i. sul carattere di quest:i. utilità, cioè sull:\ fumione <lcllcCoopernti\'e dal punto di vista pl)liLico.E si disegna,•ano due correnti, di cui l'una, sebbene integrando la pmtic.'l cooperativ:t con l':t:tione socialista, si rin.ttaccava !lii' insieme delle :uniche concezioni, e l'altra la rompeva categoricamente con queste. Della prima si ren– dc,•a interprete il Kautsky (1897) 1 che assegnava alle Cooper.i.tive un valore del tutto rebtivo, subordi1Ja1Jdoltalla prtuma di 1111 lll{l– vimt11to politico t sindacalt già fortt, e non aspettandosi da quelle istituLioni che questi beneficii: permettono :ti l:t,•oratori di ,•ivere meglio, e perciò questi si rendono, nelle loro lotte .-meglio capaci a resistere:,. permettono di fare con maggiore agio le spese per la cultura i ntellettu:i.le, per \:i. lotta politica, per gli scioperi, ecc. Ecco che già si riconosce alle Cooperntivc un:t grande utilità che si fa :mchc maggiore q1rnndo esse, come nel Belgio, :irrivano :1 fornire di mezzi finanziarii il P:i.rtito. L:t seconda corrente ebbe per interprete il Bemstein ( 1899), che, da un punto di vista di:imctrnlmente opposto, :tmmcttendo quella utilit?i., ma come secondari!!, ne faceva consistere la utilit?i. ~scnzinle nelle Coopcr:uive medesime, come ~wenti un grande ,•a– lore :1ssoluto, e non rebtivo nè subordinato ac\ altre condizioni. Il Socialismo sarà idoneo ad assumere la gestione soci:tle sol– tanto alla condizione che preesistano delle Cooperati\'e, alla. cui po– tenza economica e attitudine a.mministrativa, industriale e commer– ci:llc, affidare la gestione medesima. 11Bemstein s,•olge - mirnbilmente ~intetizzato dnll'A., cosi che mi è impossibile sintetizz:tre In sintesi - la tesi che mentre le Coo– pcr:\livc di consumo hanno un interesse pienamente rispondente cd identico a quello di tutta l:1 societ?i., le Cooperative di produzione h:inno un interesse proprio, p:trticolarc, ed opposto a quello della collettività: al che si :i.ggiunge l'incompatibilità intrinseca fra la complessit?i. della fabbricazione, e b. difficolt? i.di mantenervi la di– sciplin:i. qu:tndo la prodmo;ione è coopcrnti"a, difficolt?i.gr.l\'issima in merito all'ambiente dclln società.presente. ln\'cce, com'cgli spiega, il principio della disciplina e della coesione è insito nel seno me– desimo delle Cooperative di consumo. Rispetto :11\equ:i.liegli svolge tutti gli :1\tri punti dell:i. quistionc, esaurendo I' :irgomcnto della utilità e necessità. loro, anche nel campo dcll'agricohur:i. Mentre con Bcrnstein, e gi?i.prima, dall'altro punto di ,•ist:1, con Kaustky, si a1riva :illa formul:>.zionedella teoria soci:tlist!I.della coopenizione, la pratica, d'altro 1:i.to,attrnverso il colossale sviluppo delle Cooperative esistenti, h fondazione continu:i. di nuove, e il coordinamento incessante fra le une e le altre, h:i. port!lto su questo terreno il Partito socialista terlesco. Tutte le :tltre 18 pagine di questa ultima p:irte dello studio del l\lilhaud sono zeppe di cifre-, dalle quali esce il quadro della cooperazione so-:ialistn gem 1 anica, e del suo perenne increm~nto. I .e Coopcrntive socialiste tedesche di consumo cont:tno oggi circa un milione di soci, fanno aff!lri per 250 milioni di marki (312 milioni e mezzo di frnnchi) e realizz:i.noun utile nello dì 25 mi– lioni di marki (31 milioni e 250,000). li numero di famiglie cui ammonta 1a popolazione generale della Gennani:t essendo di 12 mi– lioni circa, e potendosi coniare che ci:iscun socio di quelle Coope– rntive rappresenti per regola una famiglia, si può dire che un 3 fa– migli:l su 12 fa parte delle Coopcmtive medesime. Se si conta che in Germania gli opemi orgnnizz."ltisomma.no a un milione, e che l'aumento loro è costante, si deve riconoscere che il meccanismo economico ddl'a, 1 venire è a buon pun1o. • Silenziosamente, nelle viscere della societ:\, la Rivo!u1.ione in– grandisce ,.. Nel fa.<;cicolo di febbraio incomincia la pubblic:tzione di un altro douissimo studio del Milhaud intorno :l • Le diverse forme di azione del Partito socialista in Germania •• Egli distinguerà in tre gruppi i risultati ai quali tende il P:i.rtitosocialista tedesco: quelli che sono i fini ultimi (programma ma~simo) - <iuclliche si :tltcn:;ono

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