Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 24 - 31 dicembre 1909

RIVISTA POPOLARE 651 lizia. o da.i rivoluzionari. Il dubbio è sorto ora a proposito della uccisione del Karpoff e le rivelazioni del famoso rivoluzionario Burtzeff non escludono, che nell'ultimo delitto la polizia non abbia avuto mano. Infatti l' assassino non sarebbe il Woskeremsky, ossia questo non Aarebbe il suo vero nome. Egli si chiamerebbe Petroff e la sua vita sarebbe un insieme di avventure inverosimili, perchè due volte sarebbe sfuggito al capestro con fughe romanzesche. Una terza volta il. Petroff la evitò arrola.ndosi nella polizia. s<icreta., che lo accolse a braccia aperte. Ma egli non cessò ma.i di mantenere relazioni intime e secrete coi rivoluzionari. Il suo ultimo atto, l'assassinio di Karpoff, ha rivelato quale erano stati i suoi moventi nell'assumere la parte odiosa di poliiiotto e di traditore dei propri compagni. , Che pensare di una Stato e di un regime in cui dei più gravi delitti non si sa mai se sono stati premeditati ed eseguiti dalla polizia o dai rivoluzionari? Questo sola.mente : Che esso è il rappresentante più genuino dell'anarchia barbarica, cui la civiltà ha dato soltanto i mez~i moderni per la perpetrazione di tali delitti : il revolver e la dina.mite. • GPeola - Tu.rohla - Creta - Balcani e convegno di Raoconlgl. - La questione di Creta torna. ora. sul tappeto - i nostri lettori ricorderanno che noi affermammo questo parecchio tempo fa-e con più asprezza e violenza di prim~ da parte dei Cretesi i quali gioèano con parecchia intelligenza un gioco molto audace. Essi vogliono unirsi alla Grecia e voglia o non voglia la Turchia, poichè sanno che se la Turchia attaccasse la Grecia ne verrebbe una guerra europea dalla quale la Turchia-anche se per una parte vittoriosa - non ha nulla da guadagnare. Sennonchè i Turchi anche hanno veduto questo lato della questione e le parole di Ahmet-Riza, invitante in Atenè una conferenza fra Greci e Turchi per regolare gli affari di Creta, sono un chiaro esponente della situazione. Situazione la quale può essere compendiata cosi : la Turchia. alla testa di una confederazione o Lega Balcanica, la quale dovrà appoggiarsi a trovare la sua. base marina.re. nella Grecia. Si dice che di questa Lega Ba!Janica si sia proprio fatta questione nel convegno di Racconigi fra lo Tsar e il Re d'Italia, e forse se ne vedono già gli effetti, nella larga adesione che l' idea di questa Lega trova nei paesi balc{inici stessi. Naturalmente un ostacolo assai notevole alla costi.tuzione di questa, è il contegno della R~mania, la quale per i proprii interessi economici non intende mettersi contro l'Austria; ma già è rovinoso per l'Ungheria l'attuale trattato di commercio Austro-Rumeno, e si può stare certi che il__rinnovamento del trattato commerciale nel 1910 non troverà. l'Ungheria tanto pronta a sacrificarbi a favore della Rumanie., anche se questo sacrificio dovesse rappresentare una buona pedina nel gioco balcanico del!' Austria. E' vero che il Khun-Hedervary ed il Lukascs, se riuscissero a formare il ministero, farebbero d'ogni erba. fascio per compiacere la politica. austriaca, ma se riusciranno ad imporre all'Ungheria la loro volontà in questa faccenda non è ancora provato; ed in questo caso la Rumania, che è la spina austriaca dei paesi balcanici sarebbe perduta per l' Austria ed acquisita alla Lega, alla quale fin d'ora si dice abbia aderito anche la Turchia, con la intenzione di farvi una parte assai vistosa. Naturalmente la Lega sorge con intenzioni pacifiche, è più un organismo di difesa .a carattere prevalentemente economico, piuttosto che politico, ma non bisogna. dimenticare che il sogno politico - e forse anche la. necessità economica dell'Austria-spingono qnesta po-· tenza al tentativo di una egemonia, se non di ua possesso assol ·1to dei Balcani , e la Lega non potrà, nè vorrà tollerare questo; anzi la Lega - sia pure senza dichiararlo esplicitamente -sorge proprio contro questo pericolo della invadenza e del dominio austriaco. C'è da scommettere conto contro uno che neppure di questo i sapienti della Consulta sapranno trarre profitto per la politica. italiana: e forse che si? Vedremo fra breve. + L'ostruzionismo Czeoho al Parlamento austriaco. - Se ce ne fosse stato bisogno-e proprio non c' era-di buttare nuova esca sul fuoco del1' odio che i liberali tedeachi provano per gli Czachi sarebbero venuti proprio a tempo opportuno le 86 ore di seduta ostruzionistica alla C,1,mera austriaca, ed il progetto di riforma del regolamento della Camera, proposto dagli Czechi. Curiosa ed abile mos9a politica questa degli Czechi. S'.)no essi che qnesta volta hanno inaugurato e praticato l'ostruzionismo; sono essi che se ne servono, e sono essi che hanno proposto - con mozione d'urgenza - la riforma del regolamento. Riforme. che deve d'ora innanzi impedit·e ogni tentativo ostruzionista. Si sanno le ragioni per le quali gli Sia vi hanno fatto ricorso a questa tattica quasi ri voluzionaria. Bienerth voleva ricomporre il proprio gab~netto offrendo alla Unione Slava cinque portafogli. Sannonchè gli Slavi ne volevano tre di più. Di qui rifiuto netto di Bienerth, collera degli Slavi , ostruzionismo degli Czechi. La questi0ne dei portafogli al ministero non è in fondo altro che uno dei tanti episodi di questa lotta disperata che gli Slavi combattono contro il Germa• nesimo; e la riforma del regolamento non è che una scaramuccia di questa grande battaglia per la supremazia. - Gli Slavi considerano che l'Imparo Austriaco, la cui popolazione è in maggioranza slava, deve perdere il carattere prevalentemente tedesco che ha avuto fino ~d oggi e diventa.re uno stato slavo. Si dice che di questa opinione sia anche, benchè non troppo corrivo a. dichiararlo, anche l'Arciduca Francesco Ferdinando .. L'annessione delia. Bosnia e della Erzegovina non fu altro che un· atto di questa lenta· opera di assorbimento che gli Slavi fanno a loro profitto nell'Impero. Quella specie di crociata. che è stata bandita dal Panslavismo contro il Pangermani::imo è la base della grande. lotta Slava-Teutonica che si combatte fra i popoli dei due imperi centrali e che avrà per ultimo campo di battaglia i Balkani. Ma c,ò che è più curioso in q nesto fenomeno è che , per ora , gli Sia vi dell'Austria stanno di fronte _agli Slavi della Russia. Essi temono che la Russia tolga loro con la sua politica le simpatie che essa - malgrado la. sua. remis• siva condotta, al tempo della annessione - riesce a tener vive nei Balcani; precluda al loro impero quella via al Mediterraneo che gli· Slavi anstriaci sentono essere la ragione d' essere e la ba<ie della forza del loro partito, il segreto del loro avvenire come popolo predominante. ' I tedeschi dell' Austria sentono che e8si perdono ogni giorno terreno; il Pangermanismo che i Tedeschi di Germania predicano e propagano con tanto ardore non vive, in 1 questo momento, ore fortunate in Austria.. Potrebbe darsi che ben presto la situazione politica mutasse e che i · preponderanti , e preponderanti per un piano politico perfettamente congegnato foss~ro gli Slavi-lo saranno alla morte di Francesco Giuseppe- ·ed allora quale sarà , quale rimarrà la posiziont3 dei tedeschi in Austria, e quale la situazione dell'Impero Austro-Ungarico di fronte alla Germani.1,? Que:-1ta è una questione politica. che non dovrebbe ess_ere negletta dai nostri uomini politici , perchè può rntere~- •Sare anzi interesserà. certamente anche la nostra politica,' non solo in rapporto ai nostri interessi nei .Bal- ·cani, ma anche rispetto alla nostra alleanza. Uno stato

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==