648 RIVISTA POPOLARE + La lotta elettorale Inglese - Richiamiamo l'attenzione dei nostri amici e lettori sul magi.strale articolo del nostro Crespi. Tra quanti se ne sono scritti, sull'argomento, in Italia, ·sotto l'aspetto sociale e morale noi crediamo che nella sua mirabile sintesi questo sia il migliore. + L'Assemblea Generale all'Istituto Interzlonale d' Agricoltura. - È, forse, bene parlare di questo Istituto luternazìonale molto bistrattato da alcuni, da altri molto lodato; d~i più, crediamo, non capito. Or'ora la seconda Assemblea Generf!,le ba chiuso i suoi lavori e poRsiamo su la scorta delle discussioni, alle quali ha, per là prima volta, ammessa la stampa, e dopo la lettura dPlle Relazioni del Comitato Perman~nte vagliare ciò che l'Istituto fa e può fare. E prima d1 tutt-o scartiamo subito l'idea di upa colpa qualsiasi dell'Istituto per non avere dato ancora alcun frutto palese della sua esistenza. Data l'importanza che può assumere nel pubbli<'o e su i mèrcati sarebbe assurdo che l' Istituto incominciasse a funzionare , prima di avere compiuta la propria organizazione, e prima di essere in grado di potere adequatamente, e con sicurezza, adempiere le proprie funzioni. D' a"ltra parte è doveroso notare che non sono che due anni, da che l'Istituto è costituito; e due anni per creare i propri servizi, trovare il personale, mettei,lo al corrente del lavoro; preparare il materiale ecc. non sono poi troppi. Vlstituto comincerà a funzionare per il pubblico a partire dal 1 !HO. E' quale è questa pubblica funzione? La seconda Assemblea Generale era appunto chiamata ad approvarne le basi. La relazione Muller su la statistica agricola, statistica informativa, a carattere commerciale, rapida, ha dimostrato che le agenzie private sono riuscite - per gli scopi monopolistici degli speculatori che esse rappresentano-sono riuscite ad avere una statistica d'informazioni cento voi te più precisa di quella che ottengono e diramano i governi. Su le loro informazioni queste agenzie - o per dir più esatto gli speculatori che se ne servono - realizzano senza alcun rischio enormi guadagni, a scapito dei produttori da un !aio e dei co_nsumatori dall'altro. Gli speculatori BU i dati forniti da queste agenzie , dati che per il pubblico 8ono mantenuti segreti, stabiliscono i prezzi del mercato, e su le Borse riescono a provocare quelle oscillazioni di alti e di bassi che sono tanto rovinose. Il Miiller ha corredato il suo rapporto di tavole statistiche che dimostrano la enorme differenza fra 1e cifre date dai governi e qnelle fornite dalle agenzie ; e questa differenza si traduce non in centinaia o migliaia di lire , n:ia a miliardi il profitto ~ei quali va, tutto, agli speculatcri. E questo spiega le rapide enormi ricchezze dei miliardari americani, o di qualche areimilionario Euroi:eo, il Dreyfus - non quello del processo, nè suo fratello - in Francia. Il Miiller propone dunque il modo di raccogliere i dati su lo stato delle mes§i - per il grano per eaempio - prima ed immediatamente dopo la raccolta ; prima come previsioni, dopo come certezzp., adoperando i medesimi mezzi delle agenzie priva te, con maggior sicurezza di queste, grazie anche agli aiuti dei governi, e rendendo immediatamente e periodicamf'nte pulblici i risultati, neutralizzando cosi con l'andare del tempo, l'azione dannosa degli speculatori, e contribuendo a stabilire un maggiore equilibrio nella formazione del prezzo dei grani. L'Istituto si mette dunque su la via pratica e fattiva e presto ne vedremo i primi benefici effetti. Naturalmente l' L;tituto ba bisogno di rendersi più agile nei proprii movimenti. Questa necessità fu anche fatta notare nel discorso di chiusura, da.I Senatore Bodio, presidente dell'Assemblea. Ed a questo anche l'IstitL1to arriverà. La Convenzione del 1905 ha Atretto intorno all'Istituto una serie di lE>gamidei quali potrà col tempo, e con la ·dimostrazione pratica della propria efficacia, liberarsi. Già a a uesta st-conda A~tiemblea i governi hanno man dato in maggior parte uomini tecnici ed esperti di coHe agricole e di economia. L'elemento bur_ccratico tende ad ecclissarsi, ed anche quell' elemento pesantemente diplomatico che è di impaccio al pieno svolgersi della azione dell'Istituto tende a spa.- rire. Ed una prova luminosa di questa affermazione si trova nella Relazione De Pazzi su i Happorti delP Istituto con le Cooperative agricole. Il De Pazzi, e con lui la maggior parte delle delegazioni erano d'avviso che l' Istit11to debba mettersi in rapporto con le cooperative, avere da loro e fornire loro notizie, e informflzioni, che nei congressi agricoli l'Istituto apparisca come ente consultivo e dei voti dei Congressi agricoli tenga conto per i suoi lavori. La tendenza burocratica-diplomatica, tendente a neutralizzare l'a ttività drll'Istituto era rapµreseutato da altre delegazioni fra le quali importantissima quella della Francia. Anzi il Mini-;tro Ruau aveva perfino mandato una protesta stampata dichiarante che l'Istituto non poteva, nè d aveva occnparsi di tale materia. L' Assemblea passò oltre, natnralmente , alla poca democratica protesta del Ruau , e la Relazione De Pazzi nou s.olo fu discussa, ma anche approvata dopo un emendamento presentato dal Sir Thomas Elliot, capo della Delegazione inglese, nel senso che l'Istituto chiede ai governi con quali organizazioni cooperative può mettersi in rnpporto. Que-;to emendamento è stato suggerito ai partigiani della cooperazione nell'Istituto, dall' atteggiamento risol11t:-uuente negativo della Francia e del Belgio che nelle associazioni agricole scorgono dei nemici clericali nel primo paese e sociRlisti nel secondo. Nondimeno la tendenza chiaramente espressa dall'Assemblea Generalo, e dalla quasi totalità dei membri del Comitato Permanente indicano con hSSai precisione il èe~idt:rio dell'Istituto di mettersi in rapp:)rto con le forze vive del campo agricolo: di partecipare attivamente ed apertamente alla vita pubblica ricevendone ~oggetti di esperienza e di studio e renien10 pratici ed indispensabili servizi. Un'altra delle buone cose iniziate dal!' Litituto ed approvate dall'Assemblea generale è stato il bol!;,ttino bibliografico, nel quale sono segnate tutte le pubbli • cazioni che riguardano soggetti di economia agricola e di agricoltura, e perfino gli articoli di giornali e di riviste. E' que:3ta 11na pubblicazione clie riuscirà utilissima agli Htudiosi ed è destinata , insieme alla Bibljoteca che l'Istituto va ora forma.a lo, ad es::1ereuna delle buone iniziative, e delle funzioni pratiche del1' Istituti), Nè può essera passata sotto silenzio la relazione di S. E. N klos de Mikloswar s11 le malattie delle piante e la protezione degli uccelli utili ali' agricoltura. Insomma tutta la tendenza del!' I~tituto é, ora , quella di diventare uu organismo pratico , attivo e fattivo; di dare prova che l'idea non era assurda, come taluni al principio dicevano, e che l' iniziativa non fu presa invano. La stampa fu ammessa alle sedute dell'Assemblea ma dobbiamo dire con dispiacere che la stampa non credette valersi molto del diritto che le era stato concesso, e fu male. Fu male perchè i giornalisti avrebbero finalmente capito che cosa è, che cosa vuole l'Istituto; la loro ignorauza sarebbe stata un po' illuminata, ed avrebbero trovato modo d' impar11.re a direin fatto di economia - qualche bestialità in meno di quelle che sogliono dire quasi ogni giorno. Speriamo tuttavia che la prossima volta, alla prossima assemblea generale nella primavera del 1911- l'Istituto avendo
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