Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 24 - 31 dicembre 1909

666 RIVISTA POPòLARE non è uno spettacolo immorale quello di questa immensa superficie di terre lasciate incolte e che servono unicamente per servire allo sport e alla caccia di pochi p:ivilegiati , quando • la terra manca a migliaia di braccia , che vorrebbero impiegarsi? Ed ogni giorno la severità dei proprietari inventa nuove vessazioni. Il duca di Devonshire non tollera gli annunzi-rec/ame che facevano t fittaiuoli e che procuravano loro qual• che lucro; il duca di Fife non permette quando va nel suo feudo che l'a1bergo del paese ospiti dei tunzio"ari. La simpatia colla quale è nccolto il bilancio di LloyJ George deriva dalla concentrazione della grande ricchezza della Gran Brettagna nelle mani di poche famiglie aristacratiche e della alta borghesia. Il benessere non si è democratizzeto come in Francia; è rimasto il privilegio di pochi, mentre c' è un grande esercito di poveri, che gridano. Secondo l'ultimo rapporto uf · fidale ce ne sono 959,848 : una persona su trentasette dunque ha bisogno della carità dello Stato o dei privati. I disoccupati che cercano invano lavoro, sono cresciuti da un anno del 133 per cento. A Londra solamente i poveri sono 12·3,545; cioè una per 22 abitanti. E i poveri aumentarono; ce n'erano 57,9 per 1000 ab- nel Regno a primo gennaio 1908; arrivarono a 58,6 per 1000 a primo gennaio 1909. Ciò prova che la nazione inglese vive da anni sul capitale e che il governo ha lasciato la nazione disarmata nella lotta sul mercato mondiale. I protezionisti di Chamberlain si servono di questi fatti per · proclamare il fallimento del libero scambio. Ma con questo attacco, eh' è politico, non si penetra a fondo. La base del malessere risiede nel problema della proprietà della terra. Le terre incolte, l'agricoltura abbandonata l' inutilizzazione dei domini signorili, l'ostacolo messo allo sviluppo agricolo, alla prosperità fondiaria : ecco la spiegazione delle braccia non impiegate e che l'industria e il commercio n m possono oc· cupare. E la cattiva utilizzazione del suolo, lo spopolamento .delle campagne sono strettamente legati. al regime della proprietà della terra. Sono i duchi, i landlords, l'ostacolo ad ogni riforma e ad ogni progresso; essi costituiscono una diga economica all'accrescimento del benessere generale La carezza della •ita, l' impossibilità a trovare occupazione, il malessere che si aggrava formano una grande rt sponsabilità per la na · zione. I duchi, la nobiltà inglese sinora non sono stato una casta, un partito politico. Spesso si vide la Camera dei lords più liberale di quella dei Comuni. ·Ma da alcuni anni quella si è infeudata sempre più al ca - pitalismo. I nuovi lorda creati da 20 anni in quà sono dei grandi industriali e dei milionari. I duchi rappresentano la nobiltà storica. Undici su 27 hanno avuto un antenato decapitato uno ebbe l'avo impiccato. Due o tre duchi attuali sposarono delle ricchissime americane. Perciò nel conflitto attuale i pari rappresentano di fronte all'opinione pubblica, il capitale contro il lavoro. Ultimamente si è diffusa una cartolina illustrata assai suggestiva. Rappresenta una pianta di Londra. Sulla città gigante una piovra mostruova stende i· suoi tentacoli. Ogni tentacolo stringe un quartiere della metropoli su cui è scritto il nome, il titolo e la fortuna del più grosso proprietario. "Ecco lo Strand, che frutta al duca di Norfolk a~nualmente circa 37 milioni di lire. I 400 acri di Westminster gli fruttano più di 25 milioni. Il duca di Bedford co11 250 acri ha un reddito di 50 milioni, di-,,o milioni lord Northampton. E altri ancora, tra i quali il Conte di Cadogan e quelli che furono .nominati. E così che i duchi sono rappresentati come degli accapar · ,ratori la cui fortuna privata accrescendosi continuamente e soverchiamente diviene una anomalia scandalosa e un male sociale altamente pregiudizievole al benessere ge~erale del pae1e. Nella lotta attuale, che secondo 1' espressivo lingusggio di Lloyd George, questi ha dichiarato contro la povertà, la nobiltà Inglese sarà chiamata ad acconsentire bon grè mal grè i sacrifizi necessari. Lo Stato ha bisogno u11gentedi denaro per la flotta, per le opere sociali votate dalla Camera dei Comuni. I conservatori vogliono domanierlo alla dogana. Ira dicali vogliono procurarselo gravando le imposte sulla proprietà fondiaria. Ecco il grande duello : ecco la grande crisi della Inghilterra. Ma questa grande crisi comunque si risolva può avere una importante ripercussione sulla politica europea (La Revue 15 dicembre). + Àndrè Eridon : Il primo socialista Presidente di Conslgl1o nella storia. -- Quando si trattò in Francia di affiJare la composizione del p;abinetto ad un uomo nuovo della maggioranza vecchia, non fu possibile pensare ad altri che a Briand. Co~e deputato, come relatore egli aveva dato prova di potere essere un'abile uomo di governo, e maggior ·prova ne dette quando accettata l' incarico di formare il gabinetto seppe presentare alla camera ed al paese un gruppo . di uomini, così omogeneo che anche alla Borsa i corsi si mantennero fermi e non si registrò neppure la fluttuazione di di un mezzo punto. La vita privata di Briand è di un' austera semplicità. Egli è rimasto uomo di semplici gusti , aliena da quelle forme personali di reclame e di pettegolezzo che forma il fondo e la fortuna di certe pubblicazioni parigine su gli uomini del momento. Il suo aspetto non dice assolutamente niente, e non desterebbe nessuno interesse a SAn Francisco come a Parigi. Egli può essere chiaf!lato una faccia « anonima • ed una. altrettanto « anonima » personalità. Egli ha, nella sua molto equilibrata mentalità, una sola deliberata inv:cibile av• versione, egli odia il sensgzionalismo sotto tutti gli aspetti. Parlatore facile ed ornato, dotato di una splendida voce egli è assolutamente avverso ai successi oratori. Avvocato e scienziato, egli, sistematicamente, neglige iter• mini legali e scientifici, e non si serve mai di un giro di frase che possa lasciare dubbi sul significato del suo pensiero. Egli è. la franchezza personificata nelle sue spiegazioni. Non si cura ddlo « stile »; brevi, chiare sentenze, e semplici parole costi - tuiscono la sua arte. Grande lettere di classici, non se ne serve mai per citazioni; poeta, non si permette mai in politica, voli della immaginazione. Avendo preso sul serio il proprio mandato, egli non si è servito mai dell'umorismo contro gli avversari. Contrariamente a Clemenceau, che rovesciò dal potere parecchi gabinetti egli non ha mai cercato di schiacciare e tormentare gli oppositori. Egìi quietamente, lentamente li ha ridotto al silenzio, e quantunque molte invettive gli sjeno state Iancia te contro, e per quest<! interruzioni abbiano reso più difficile il suo compito, egli non ha mai perduto la padronanza di se, non ba mai alzato la sua forte armoniosa voce, ed ha trattato gli avversari col più puro metodo Chasterfieldiano. In pocl}e parole egli fa l'impressione d'una dinamo che procede giustamente, dolcemente, senza rumore. Briand è nella politica, ciò che Pasteur era nelle ricerche scientifiche, un' istancabile lavoratore che non cura gli ap - plausi popolari, ma procede in silenzio nel proprio lavoro. Briand è un socialista costruttore c_he, per quant' ami le sue idee, sa che il cambiamento non può esser altro che il portata di una lenta evoluzione graduale, ed anche non ■enza esperienze. Egli sa che le esperienze non possono rovinare il laboratorio, nè uccidere il chimico. E' naturale che dato un' uomo di tal fatto a presiedere il gabinetto questo governo non può che durare a lungo. Il suo programma comprende molte riforme che non possono essere rapidamente applicate, come l'assicurazione sociale, estesa a

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