RIVISTA POPOLARE 665 Ma... a che prò ? Tanto, praticamente, a quelle menzogne nessuno più crede; non son più che frasi, formule cerimoniali, espressioni d'uso. Sorridiamone, o sogghigniamone, e tiriamo avanti: la scienza, l' inJustria, l'arte, la vita attiva e fattiva le necessità pratiche e positive s'imporranno sempre su tutte le chiacchiere e travolgeranno sempre tutte le ubbìe. Crt!dete voi che la meta'isica impedirà mai all'aeroplano, Ji volare, che il sillabo arresterà la trasformazione dei rapporti economici umani, o che l' imperativo categorico distoglierà le belle fi. ~ljole dal fare all'amore ed i giovani forti dal darsi a11o sport e dal m_angiare con eccellente app<!tito? ~ Pietro llichell, infine, stampa a Città di Castello , pei tipi del Lapi , una mezza dozzina di conferenze , tra cui _una , la prima, proprio contro la c<;>nferenza in sè , come genere let• terario, come martirio del conferenziere, come incubo dell'uditorio. Le altre sono su Catania , sui proverbi (un1 contro, una in favore), sui poeti d:1 vino , e su i cani nella lettera• tura. E in tutte è quella naturalezza e q udla vivacità, q ·1ella dottrina e quell'ingegno, quell'arguzia e qQel garbo, per cui, se la fama non fosse più effetto del caso e del ciarlatanismò che del valore e del merito, Pietro Micheli dovrebbe ormai essere uno dei più conosciuti e festeggiati prosatori d' Italia. E finisco. La , Biblioteca del Ventesimo », di Genova , ha pubblicato in fascicolo L'OTTAVA ESPùSIZIONE DI VENEZIA,impressioni ed appunti di Ch'eti MARCO PILO KIYIST A l)f.LLE. ~IVISTE Langer: Trade-uniouismo e socla.Usmo. - Nelle ultime due conferenze traJe-un·oniste, quella della FeJerazione dei minatori della Gran Brettagna e l'llltra dei Ferrovieri ciò che c'è stato di notevole si fu la tendenza socialista che vi si accentuò. I progressi del socialismo in seno del Trade-unionismo devono finire coll'aprire il conflitto tra il vecchio trade-unioni - smo apolitico e quello nuovo che della politica si fa un 'arma per lottare contro il capitalismo. Il co:1fl1Lto è scoppiat,> nel seno di tali due imp0rtanti Unioni , alla cui testa stanno da tanti anni degli uomini eminenti. Burt d"l 1865 è alla testa dei minatori; la sua autorità è tale, che fo scelto a rappresentarli nel Parlamento e ora ad a vere un posto secondario nel Ministero lib~rale. Non fu mai criticato pel passato ; iµa ora lo si vuole costringere ad unirsi nei Comuni al gruppo operaio dominato dai socialisti e capitanato da Keir Hardie. Il partito operaio ha stabilito una formula, un Ticket, che dev'essere accettato da ogni membro. È il mandato imperativo in bianco che toglie ogni libertà all'individuo. Alla vigilia delle elezioni generali si è fatto sapere ai capi dei minatori che li rappresentano ai Comuni, Burt e Fenwich che essi non li avrebbero appoggiati se non sottoscrivevano il Ticket del partito operaio. Essi si sono rifiutati a sottomettersi o a dimettersi ed hanno deciso di ripresentarsi ai loro elettori. Il caso è stato identico per Beli, il segretario generale del1' Associazione dei Ferrovieri, che fu eletto a Derby. Gli ardenti dell'Unione, in•eudati al partito socialista, volevano imporgli non solo la sottoscrizione del Ticket, ma insistevano per sostituirlo nel posto di segretario. Quendo questa questione venne all'ordine del giorno i suoi accusatori domandarono che si dilcutesse e votasse a porte chiuse. Beli si oppose energi• camente, reclamando tutta la pubblicità possibile delle discus· sioni in presenza della stampa. L'assemblea però, non arrivò al le eatreme conseguenze per - chè respinse del pari l.1 proposta di sostituirgli un altro Segretario con 3 2 voti contro 2,. Ma Beli non si è cuntentato d• questo parziale successo ed ha pubblicata la risposta che avrebbe dato se fosse stato presente alla seduta ,1ella quale venne accusato, Egli ha spiegata tutta la sua c, ndotta nella Camera e fuori ed ha negata energicamente la competenza di coloro che lo accusano. I socialisti volevano fare di lui una testa di legno; a lui si . nega il diritto di comunicare direttamente coi suoi elettori di Derby; ed egli che da anni ed anni ha servito la causa dei ferrovieri procurandosi delle ··grandi benemerenze si è ribellato alle imposizioni. Burt che r11ppresenta il Collt.:gio di Mor;-eth da 36 anni; Fenwick deputato di Waurb.:ck e Bell deputno di Derby si ripresenteranno ai loro elettori senza sottoscrivere alcun man• dato imperativo in bianco (Le Musè~ socie/ dicembre 1909). + L. D1: No,-vins: Duchi e poveri 1n Inghllterra. - Nella lotta sul bilancio inglese si è visto sinora che i lords godono di scarsa popolarità e vengono giudicati ingombranti e inutili. Ciò si ~piega colla posizione dei Duchi e degli altri lords. Attualmente si contano 27 duchi e 25000 /andlords o proprietari fondiari , che posseggono metà del paese. In prima linea viene il duca di S~ther 1and, che possiede 1,358,545 acri di terra cioè circa meno milione di ettari, il cui reddito una ventina di anni fa era di 141,667 sterline, cioè tre m:lioni e mezzo di lire. V.c:1e dopo il Duca di Buccleuch, con 46:>,108 acri e con un reddito di cinque milioni di lire. I duchi di Richmond, D~vonshire,· Hamilton, Atholl, Ar.tyll, Porthland, Northumbe~land e Montrose possiedono tutti più di 100,000 acri e con reddito annua!~ di più di mezzo milione di lire. Gli altri come Somerset , Grafton , Beaufort , Saint Albans, Leeds, Bedford, Marlborough, Rutland, Roxburgh~, Manche. ster, New..:astle, Leinster, Welligton, Abercorn non hanno che proprietà di 50 mila acri e al disotto. La questione grave relativa ali' aumento delle imposte nel bilancio di Lloyd George è questa : il plusvalore acquistato dalle proprietà dei landlords è u11 bene non guadagnato - unearned - cioè proveniente senza merito loro dallo sviluppo della popolazione e della ci viltà I Se questo bene non è guad,agnato, le nuove imposte non si potranno mai giudicare come ingiuste. Ma i landlords rispondono : allora si devono elevare le imposte anche sul plusvalore delle fabbriche, delle · officine, dei negozianti, delle professioni liberali, tutte sorgenti di beni non suadagnati, ma che derivano indipendentemente da coloro che li godono , dallo stesso incremento della civiltà (1). I duchi coi loro titoli e loro ricchezza , formano una delle basi, la più solida, della costituzione attuale inglese. La vecchi'! Inghilterra aveva sempre nutrito un grande rispetto per queste famiglie privilegiate che incarnano gli splendori del passato della grande Brettagna. La riforma del bilancio Inglese ha perciò una importanza non solo economica, ma anche politica e sociale. Ma si deve riconoscere che i veri nemici, dei lords sono essi stessi, che non conoscono le loro terre. A loro si applica il motto della Bibbia : , Coloro in mezzo a voi ,.ç he aggiungono un campo all'altro, finiscono per essere dei solitari ». E poi (1) In fondo questa distinzione tra beni guadagnati e non guadagnati forma la base della teoria di Henry George. Che molte ricchezze non sono guadagnate lo dimostrò Carnegie, il miliardario, in un articolo , che abbiamo riassunto alcuni anni or sono. La Reda,ione
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