RIVISTA POPOLARE Bisogna fare una breve sosta a Messina ed a Reggio per formarsi uu' idea, delle voci che corrono sulla disonestà Ji qualche funzionario, sull'avidità di appaltatori o di speculatori di ogni genere, che cento Inchieste ufficiali terminate ottimisticamente noµ varranno mai a far tacere (1). E innegabile: una prima categoria di saccheg- .giatori si versò su Messina specialmente all' indo mani della catastrofe per impadronirsi delle sostanze dei morti e dei vivi; un'altra categoria di saccheggiatori successivamente invase Messina e Reggio per divorare i milioni votati e pagati dalla Nazione per farle risorgere rapidamente. Le due belle, ri• gogliose e infelici città vittime prima della Natura, sono state e sono ancora insozzate e sbranate da sciacalli in forma umana. Che fare? Non mi movc l'acre voluttà della critica a scrivere; non può esercitarsi a scopo negativo quando ci va di mezzo la esistenza di due grandi collettività. Scrivo soltanto nella speranza di veder mutare indirizzo all'opera di ricostruzione, interprete dei desideri e delle aspirazioni di molti. Sin dal primo momento perchè la carità e la generosità degli Italiani non si esaurissero inutilmente e non_ venissero sfruttate anche da miserabili, che si dicevano danneggiati in ciò.... che non avevano mai posseduto, che assunsero anche come un diritto all'assistenza continuata e larga la qua• lità di prufugo, che non ha il dovere di lavorare e che l'~sser profugo considerarono come una professione comoda e poco faticosa, proposi - N. del 15 Febbraio della Rivista - un censimento professionale dei profughi e consigliai che ad essi si pro• curasse lavoro a seconda della professione anticamente esercitata. Questa forma di assistenza sarebbe stata infinitamente più utile per chi era meritevole di riceverla e meno onerosa per chi la prestava. Non si accettò la proposta e la carità dei privati, dei Municipi, del Comitato presieduto da Nathan e ( 1) Mentre correggo le bozze di stampa mi arriva in buon punto un articolo, magnifico per ironia e per accenni discreti a fatti concreti, di Eugenio Chiesa pubblicato nel Secolo e dal titolo: L'on. Terremoto. E' in risposta ad altro dell'on. Cesare Nava - clerico moderato - e solleva gravissimi dubbi sulla onestà e di un gruppo affaristico filantropico di clericali lombardi. dello Stato si esaurirono con poca utilità delle vittime veramente meritevoli di assistenza con molta soddisfazione di vagabondi e di sfruttatori, producendo come un senso di stanchezza e di pentimento in coloro, che la carità esercitavano. - Adesso , bene o male - più male che bene - i profughi hanno trovato in gran parte un assetto più o meno definitivo. Rimane quasi integro il problema della risurrezione delle due città. Che fare adesso? Ciò che si avrebbe dovuto fare subito e che si riassume in questo: 1° sgombrare subito le macerie,come consigliarono i giapponesi, che se ne intendono; 2° espropriare tutto il suolo sgombrato per riconcederlo a quanti ne faranno domanda; 3° costruire a spese dello Stato soltanto le scuole e gli edifici pubblici -- e su questo argomento non si potrà mai deplorare a.)bastanza il trionfo della più ridicola rettorica che ha voluto i aaugurare una Università di tavole mentre mancano nelle due provincie di Messina e di Reggio scuole e maestri; 4° accordare premi a chi va ad impiantare industrie ed officine· e provvede interamente da sè all'alloggio dei lavoratori e degli impiegati; 5° accordare per trent'anni l'esenzione di ogni specie d'imposta pei nuovi edifici e per le industrie. . Se ciò si fosse fatto subito a queat' ora la soluzione del problema sarebbe bene avviata. Invece di baracche, che un incendio potrà divorare in un attimo, sorgerebberù solid.i edifizi in pietra. Ed a questo si dovrà venire se l' impegno dallo Stato di far risorgere Messina e Reggio dev'essere mantenuto e se tutto non dovrà ridursi che alla perdita di qualch.! centinaio di milioni, che sarà divorato dalle ingorde fauci degli speculatori grandi e picci_ni; se la risurrezione di Messina e di Reggio dovrà trastormarsi in una farsa ignobile, nella quale chi ride e gavazza sono gli sciacalli umani, che sulle rovine delle due belle città hanno organizzato delle fiere grandiose. E in queste fiere ci sono taverne, salons, alberghi, ruffiani, cocottes, sensali ; ci sono anche i clowns in marsina e crocifissi, che non fanno ridere. Ciò che manca è la città moderna è la città nel suo senso più elevato materiale e morale, politico e sociale. NAPOLEONE CoLAJANNI ~OMMARIO: Napoleone Colajanni: Triste anniversario - GJI avventmentt e gli uomi al - No!: Per la diffusione della rivista - Parole fiere e fatti remissivi del Ministero Sonnino - Ancora contro gli Italiani e I' Italia (n Austria --- La lotta elettorale inglese - L' Ass~mblea -Generale ali 'Istituto Internazionale d'Agricoltura - Re Leopoldo JI. - Per una festa italiana negli Stati Uniti - Il processo contro i diffamatori dei Serbi a Vienna - L'assassinio del colonnello Karpoff - Grecia- Turchia-Creta-Balcani e convegno di Racconigi - L'ostruzionismo Czecho al Parlamento austriaco - Il dissidio socialista - Un abbonato: Il grande amore di un'artista e l'animalesca libidine di un Re - Angelo Crespi: Demo - crazia o Plutocrazia ? - A. A. Guglielmo E. Gladstone - Antonino Filastò : Psicologia del contadino calabrese Usi e costumi - Mario Pilo: Stelloncini Letterarii - RI vista delle ltlviste: Trade-unionismo e socialismo (Le Musée socie!) - Duchi e poveri in Inghilterra (La Revue) - Il primo socialista Presidente di Consiglio nella st<,ria - (American Reviews of Reviews - Come il protezionismo rovina la marina mercantile americana (Engeenering Magar_ine) - L'opinione americana nel regno Indo-Britannico (North American Review) - Indice dell'annata. GLI ftVVENIMENTI e GLI UOMINI PeP la di:f:fusione della Pivista. - Mancano a noi n1ezzi per la grande réclame, per la reclarne capitalistica; noi contiamo soltanto sulla cooperazione degli amici e di quanti credono e sanno per esperienza, che la Rivistapopolare compie opera indespensabile per la formazione del carattere, che manca in Italia e della coltura pos1t1va, defìcientissima, speciahnente tra gli elen1enti più avanzati e più democratici Agli amici della Rivista, quindi, rivolgiamo caldissima preghiera di procurarci abbonati e buoni indirizzi di ahbonabili. Li avvertiamo in pari tempo, che per facilitare la loro opera daremo la
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