656 RIVISTA POPOLARE industrie, al sno commercio, alla sua cultura, alle municipalità ed alla nazione e all'impero. Non vi è assPmblea nel mondo i cui membri sia.no più intrinsecamente rappresentativi, cioè rappresentanti naturali riconosciuti come tali dal voto, che non sia la Camera dei Comuni; e in questo momento nel mondo intero il significato del regime rappresentativo non ha più valoroso interprete ed apologeta del Lloyd George di questo figlio del popolo gallese in cui non si saprebbe dire se sia più forte la passione per la giustizia zociale o quella per la riforma morale per la cultura delle energie spirituali. Il Churchill è invece in special modo l'apologeta del libero scambio e il confutatore delle trovate dei Ta1·iff Refo·rmers, che promettono lavoro per tutti, che d'un colpo voglion far servire la tariffa a un tempo a tassare il forestiero e a promuovere l'industria nazionale, a procurar nuove risorse all'erario e impiego ai disoccupati, e ciò senza alzare i prezzi! L' eloquenza del Churchill è forsanco più demagogica di quella del Cancelliere dello Scacchiere; ma ha un valore morale e sociale che è, in Inghilterra soltanto, apprezzabile nella sua vera portata. Di tam i glia aristocratissima e figlio di madre americana, egli impersona-assieme con Sir Edward Gréy e Lord Crewe - le tradizioni più glorioso dell' aristocrazia inglese ed il suo metodo di farsi iniziatrice di riforme quando il resistere provocherebbe rivoluzioni. Del resto, in fondo, ad eccezione di Lloyd George e di Iohn Burns , tutti i membri del Gabinetto sono membri dell'aristocra1.:ia e proprietari di vaste tenute terriere e di aree urbane, che proponendo l'attuale .bilancio sapevano bene di tassare considerevolmente anche la ricchezza loro. Il George e il Churchill sono i veri due eroi di questa campagna; essi impersonano il nuovo liberalismo, che mentre ai conservatori ed ai liberali di antica maniera par socialismo, a coloro che guardano ben addentro si rivela come la sin tesi di q l_lanto di ver~ è nelle due opposte ma complementari concezioni della vita sociale e del suo progresso. L'Haldane, il Ministro della guerra, in un suo discorso, da buon studioso di Kant e di Hegel, ha magnificamente delineata la portata filosofica di questo conflitto. + 3. 0 L'Inghilterra sta definì ti vamen te per voltare le spalle al vecchio individualismo che vede nella libertà solo l'assenza di limiti, solo l'aspetto indipendenza da poteri stranieri ed arbitrari, e non ne vede l' aspetto etico, positivo e ricostruttivo. L'Haldane, da buon discepolo di Thomas Hill Green , il filosofo della Riforma sociale dopo Stuart Mili, assieme con G. D. Ritcbie, insiste su di un concetto della vita politica non molto dissimile da quello dei Greci. L'uomo è essere razionale ed il suo bene sta nella realizzazione della sua natur~ razionale, che implica la sua capacità di agire secondo ideali di bene comune a tutti i suoi simili.. L' agire pel bene comune è a un tempo suo dovere e suo diritto, e lo stato è per l'appunto lo strumento attraverso cui la volontà generale del bene comune (che non è nè la volontà di tutti i singoli, nè quella della maggioranza, ma la volontà che esprime la ragion comune) si attua progressivamente, eliminando a mano a mano gli ostacoli che si oppongono a che ciascuno realizzi interamente tutte le 1:rne attitudini. In questa concezione lo Stato ha quindi il diritto e il dovere di fare q uau to è in suo potere perchè nessuna energia fisicn, morale e intellettuale resti inco:ta o non sia coltivata al sno massimo e perchè tutta la finanza, l'economia, la scienza del paese serva a questo scopo. La cultura delle energie interiori e produttive del paese è il solo fondamento incrollabile d'ogni sua ul teriore grandezza , ed a parte da essQ a nulla valgono cann0ni e D1·eadnougts e l' Impero è condannato a sfasciarsi. In questo senso, come dicemmo, il nuovo liberalismo, la ni1ova democrazia ricostruttiva inglese potrebbe ben dirsi ispirata ad ideali di socialismo etico e certo ha già fatto suo gran parte del socialismo fabiano. Tale è, spiegata quotidianamente in centinaia di comizi, la formidabile posizione dei liberali, essi hanno per sè la tradizione costituzionale del passato; banno per sè tutta la forza degli interessi connessi con 60 anni e più di libero scambio, hanno per sè la resistenza. delle classi lavoratrici e medie ad imposte sui generi di prima necessità; hanno per sè le municipalità ansiose di far pesare sui plusvalori le spese del loro crescente sviluppo; hanno per sè tutti i desiderosi di riforme sociali, tutti coloro ohe non vogliar.o mutamenti rivoluzionari, i più autorevoli studiosi delle discipline economiche e politiche , che comprendono che in fondo il nuovo bilancio è un bilancio d' illuminata conservazione; hanno per sè anche non pochi conservatori consapevoli del terribile errore pazzescamente commesso dalla Camera di Lordi; e finalmente hanno per sè una concezione organica della loro missione , e il favore di tutte le energie morali , e di tutte le Chiese unite contro i disastrosi risultati dell' invadenza preponderante del commercio dei liguori nella vita nazionale. Mai la dottrina persiana della lotta del bene contro il male ebbe così piena ed armonica espressione pratica e storica. + 4.0 E dall'altra parte? Se si-dovesse giudicare solo dagli articoli dei giornali, delle riviste, dai diErnorsi, dagli argomenti e dagli atteggiamenti degli uomini più eminenti, si dovrebbe giudicar disperata la partita dei conserva tori. Gli argomenti dei loro giornali si elidono; i loro commenti sui discorsi del Balfour e sul Manifesto di Birmingham del Chamherlain sono discordi. Il Balfour, Lord Lansdowne e Lord Cromer cercano di parlare il meno possibile della Riforma Fiscale e di concentrare l'attenzione sulla questione costituzionale, sulla necessità di non lasciar diventare sola ed onnipotente la Camera dei Comuni e di resistere al sacialismo, e lasciano capire di volere cha i Lordi riformino presto la loro Camera. Ma i Tariff Reformers capiscono che questa è una tattica per metterli da parte; essi preferiscono parlare il meno possibile della questione' costituzionale e dol bilancio e di attribuire al libero scambio i mali che
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