654 RIVISTA POPOLARE " Il Re finalmente, dopo molti anni aderì. Mandò « un cameriere a dirle che l'aspettava ad una certa « ora, all'entrata del giardino. Non era ciò che ella <e voleva. Sentiva che la fine, la vera fine, era giunta, <e e la voleva gloriosa, come era stata tutta la sua <e passione. Aveva ricevuto offese, umiliazioni mor- « tali in cospetto di tutto il Regno. Voleva essere " riabilitata da vanti al mondo. Al Palazzo Reale era <e andata mille volte, la bella testa sepolta nei veli, « col cuore in tumulto, per la scaletta segreta, del <e peccato. L'ultima volta ci voleva andare a fronte « alta, a viso scoperto, per la gran scala regia, du- <c rante le udienze pubbliche. Era stata per anni " ricevuta come la favorita che non si osa confes- « sare. L'ultima volta doveva essere annunziata e << ricevuta come una dama >>. « Il Re andò sulle furie. La cosa era enorme im- « possibile. Laura proterva, mantenne la sua pretesa cc Questa inattesa resistenza rinfocolò nel Re il de - « siderio di vederla. Accondiscese a riceverla in una <e udienza pubblica. AII'orJ fissata Laùra era nella « anticamera del Re. Aspettavano due generali che « avevano diritto di precedenza. Vittorio, come « seppe che ella attendeva, la fece passare davanti « ai generali. Fu un colloquio lunghissimo >>. « Quando l'attrice usci era bianca come la neve « e appena si reggeva in piedii Era entrata con un ccpacco fra le mani, ed usciva a mani vuote. Erano cc le lettere d'amore di Vittorio. Avrebbe potuto « farne tesori, vendendole ai suoi nemici. Avrebbe u potuto farne pane, anni ed anni più tardi quando « Vittorio dormiva il gran sonno nel Pa·ntheon ed « ella si addormentava nella sua soffitta a stomaco « vuoto. Non volle. Anche r ultimo suo atto fu di ccfierezza tragica : da Regina a Re l ~ cc Vittorio dovette avere l'anima rimescolata da « quel colloquio. Mandò il cameriere Cinzano a <e dirle che la invitava a pranzo. Era un'ultima notte u di amore che il destino le mandava. Ella ebbe « l'inaudita forza di rifìutare. Scrisse al Re una << lettera di umiltà appassionata, e non andò. E « non lo incontrò più >>. + Questi ultimi dne tratti riabilitano completamente la povera caduta morta poverissima a Venezia cinque anni or sono e la sua riabilitazione aggrava la ignominia del preteso padre della patria. Perciò a me pare che abbia avuto torto il Bevione ad _.ntitolare il suo articolo: Un grande amore di Vittorio Emmanuele; in realtà non_ si tratta che di nn g,rande amore di un' artista e della animalesca libidine di un Re. UN ABBONATO Democraziao Plutocrazia? lmportania costituzionale e sociale della lotta elettorale inglese - La sfida dei lords accettata dai liberali. I loro UOMINI Ri'IPPRESENTATIVI - La concezione etica dello stato da parte dei liberali - Gli argomenti contraddittori e i metodi di lotta dei conservatori. La birra e l'oro, Gli INTERESSI SINISTRI di Bentham - Il giudizio di James Bryce: il DENARO è il peggiore nemico della democrazia - Ciò che c'è da ammirare nella lotta presente dei conservatori inglesi. Uu esempio alle classi dirigenti italiane. 1.0 Da quando scrissi l'ultimo mio articolo su questa rivista intorno alla situaziòne politica inglese , molta acqua, e rapidamente, è passata sotto i ponti del Tamigi ... Contrariamente a quanto da molti si ritenne certo o possibile sino ali' ultimo momento precedente la votazione, i Lordi hanno respinto il bilancio con 350 voti contro 75, per la prima volta nella storia del Regno Unito. In vano contro questa decisione tuonarono le voci dei più a11torevoli tra gli stessi Pari del partito consei:vatore, quali Lord Rosebery, Lord Cromer, Lord Balfour of Burley, Lor<l Hereford, ecc. e l' arcivescovo di York; in vano offrirono modelli di moderata eloq 11enza e d'attitudine superiore a ogni interesse di partito, Pari liberali quali Lord Morley, Lord Courtney, Lord Loreburn Invano, fino all'ultimo momento sc,rnsigliarono la reiezione del bilancio i più autorevflli tra gli stessi quotidiani e periodici conservatori, quali il Times e lo 8peètator. Invano, dietro le scene , gli stessi leaders del partito conservatore, B'l.lfour e Lord Lansdown cercarono di resistere all' irruenza dei protezionisti ad oltranza e degli interessati nel traffico dei liquori. La turba anonima, muta e incosciente di Pari che non eonoscevano neanche le sale del palazzo di We(itminster, che mai non presero parte ad alcuna deliberazione politica e che dalla lor fanciullezza sono avvezzi solo alle caccie ed all'atmosfera feudale delle lor vaste tenute per la la prima volta, dicemmo, nella storia del Regno Unito, hanno seppellito - pel momento almeno-un bilancio votato dalla Camera dei Comuni , passando sopra ai costumi costituzionali d'oltre due secoli, all'autorità dei più illustri statisti estinti e viventi, ed obbedendo solo alle preoccupazioni circa i loro bilanci privati. E ciò accadde, nonostante che tal voto venia:,ie a provocare una lotta in circostanze che non potrebbero essere pei loro avversari più favorevoli. Infatti mai elezione si comba ttè in Inghilterra su programmi diametralmente opposti. Dal!' un lato, dal liberale, si vuole conservare il costnme della costitnzione; dall'altro, dal lato dei conservatori lo si vuol rovesciare, e ciò su tre diversi punti. Il voto della c'.l.mera dei L,rdi infatti, se sanzionato dal pae::;e, verrebbe a costituire un precedente, in virtù del quale, a) non la corona, ma. la Camera Alta deciderebbe della dissoluzione del Parlamento; b) e della composizione dei Gabinetti ; e) oltrechè della politica finanziaria. Que::ite prete;;e forono senza sottintesi formulate da Lord Cawdor e da Lord Curzon, il quale ultimo ha detto che 111 Camera dei Lord ha diritto di approvare e respingere bilanci e leggi, fare e disfare gabinetti, provocare, anche ri-- petutamente scioglimenti ed elezioni di Pi:1,rlamenti. Lord Curzon è arrivato fino a dire che, appunto in quanto ereditaria, la Camera dei Lordi non si mantiene che inquanto sappia interpre·tr.r la vera volontà del paese meglio dell'elettiva, percliè non soggetta al fluttuar delle passioni popolari e dei popolari pregi11dizii; ed ha, citando Renan, affermato che il patrimonio dell'intera civiltà è di esclusi va creazione delle aristocrazie I E' inutile dire che il Time& gli ha fatt•J eco fino alla enormità di proclamaro che il riuscire deputato in una elezione e il nascere investito del diritto di legiferare, è ugualmente un prodotto del caso I Ed è pure inutile il dire che questi attacchi contro il regime rappresentativo fin d'ora sensibilmente danneggiano chi li fa. Ma non è solo sulla questione costituzionale; è pur sulla fiscale e su tutte l' al tre che i due programmi
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