Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 23 - 15 dicembre 1909

620 RIVISTA POPOLARE chiari indici oggi la questione della ling11~ in U ~- gberia, in Dalmazia, in Gorizia; e la quest10ne umversitaria a Trieste Il rimedio vero, dal punto di vista nazionale sarebbe uno solo: l'adozione di un sincero e genuino Regime federale. Ma contro questo rimedio stanno_la p~·epotenza e il desiderio egemonico di due nazionalità ad un tempo: la tedesca e l'ungherese. + Il debutto di Bethmann Hollweg al Refchstag.-L'attesa era intensa il 9 decorso al Reichstag. Doveva, per la prima volta. parlare &gli eletti della Germania il successore di Bulow. Chi conosce l'arte oratoria del principe di Bulow, arte tutta fatta di sottile scetticismo, di finissima arguzia , signorile, pacata, di nomo sempre padrone di se, eloq11enza che, senza trascinare , nondimeno suadeva. e piaceva comprenderà facilmente quanto grande fosse l'aspettativa per giudicare come se la sarebbe cavata al confronto il nuovo cancelliere; quindi trib11ne piene, aula affollata. U nuovo cancelliert3 ha avuto per il suo debutto, un bel pubblico, e può esserne conteuto , tanto più, che senza dir niente di nuovo, nè di interessante è riuscito a far pensare eh' egli ha espresso cose molto peregrine: ciò che è auche una singolare abilità. Abi:... lità che si è riconfermata nel discorso dello stesso Bethmann Hollweg alla Dieta , su le relazioni della Germania con le p0te• a europee. Il nuovo cancelliere ha affermato nei due discorsi-i giorni 9 e 10 p. p.- cbe nulla nella. Germania devA, nè può essere cambiato. Ali' interno il bilancio stabilito per il 1910 è il migliore che poteva essere previsto, redatto e presentato; non è l'ideale , ma tuttavia non presenta piu le proposte che spaventarono tanto il centro e gli agra.rii che ne vollero ·111. caduta di Bulow; all'estero la Germania è in pace con tntti, e non vede nessuna ragione perché questa pace sia compromessa o turbata. E' vero che il C1ncelliere si è gllardato bene di fare la benchè minima ali nsione ai Dreadnoughts che sono stati or ora varati, a quelli che sono in cantiere e che sAranno pronti per il 1911.. Questo avrebbe forse p·otnto far pensare che le intenzioni della Germania non sono cosi pure come si vuol far credere , e che se si tiene bene calma ed in pace è perchè non si sente a bastanza forte, non già perchè le manchi il prudore allo mani. Per bontà sua l'illuRtrissimo Cancelliere si è e compiaciuto di constatare> che l'Italia « rimane fedele alle proprie alleanze" e rispetta « con lodevole coscenziosità éli impegni assunti verso le potenze alleate>. Ora, franca1uente di questa patente di onestà politica rilasciataci con m·o}to sussiego dall' « illustrissimo Cancelliere > noi proprio non sentivamo il bisogno. Anche troppo, e con troppo nostro dispendio e sacriticio , noi ci manteniamo fedeli ad una alleanza che, ormai, non rappresenta più, per noi, un qualsiasi vantaggio. I nostri interessi nei Balcani - interessi dei quali a Racconigi si parlò, e non sappiamo ancora se a nostro scapito o guadagno-non sono certamente avvantaggiati dall'atteggiamento e dalla azione di uno di que' nostri famosi alleati. Noi comprendiamo bene che il Cancelliere tedesco sia lieto della fedeltà· delle nostre classi dirigenti alla Triplice ; Germania. ed Austria non spendono proprio nulla d' influenza, di azione politica, di riguardi per tenerci legati ad esse, e il nostro concorso nella alleanza è una. delle rao-ioni o della lofo forza e della loro potenzialità. Noi sacrifichiamo colle necessità dei grandi armamenti la più chiara parte del nostro bilancio; e qualcuno creae che siamo sacrificati nei nostri interessi commerciali e ideali nei Balcani dalle pretese non solo ma an~he dalle imprese di nno àelle potenze alleate. Ben a ragione dunq ne il Cancelliere tedesco si rallegra della " nostra fedeltà a questa disgraziatissima alleanza. Tuttavia potrebbe farlo con più garbo, avrebbe potuto prendere un aria meno protettrice che, in fondo in fondo, in questo do ut des della Triplice chi non ci guadagna proprio nulla, ora, siamo noi. Ma passiamo. Qnanto al resto dei discorsi, in cui fu accentuato il desiderio di mostrarsi g-entile verso la Francia, è stato una specie di vecchio ritornello solfeggiato da un tenore nuovo. Il popolo non ha bisogno di essere disturbato nel suo lavoro e nel suo commercio (Reichstag), mercè la buona volontà della Francia e della Germania si venne ad amichevoli accordi a proposito del Marocco (Dieta) (l); le forze riunite di tutti i partiti costituiscono la forza della Germania (Reichsta.g); il desiderio dei bnoni rapporti fra Germania ed Inghilterra (Dieta); e finalmente un avvertimento, molto cortese alla stampa pangermanica d'essere meno ao·2'rossiva e più forba. Un discorso e_~..,., dei soliti, detto con una bella torma e facile eloqnenza; un debutto che si potrebbe anche q1rnlificare rer insignificante se non destasse il pensiero che dietro il Cancelliere incolore , sta il Kaiser che arde dal desiderio di ripigliare l'attività per un tempo sopita dalla insurrezione del Reichstag e contro la quale Bulow non trovò mezzo di agire. E q ue::1to,forse, è il guaio. + Il terrore In Russia. - Umilmente e calorosamente dedicato agli amici italiani dello Tsar di Russia.-Ci è gi1rnt0 or ora un piccolo libro di Pietro Kropotkin. il quale libro più che del Kropotkin stesso è redatto da pnbblica7.Ìoni e p·1bblicisti ufficiali del1' Impero di q nel savio e umano reggitoee di popoli che è Nicola II di R11ssia. Si sa che in Russia la pena di morte non è inflitta mai per reato comune; si sa che la fortezza di Pietro e Paolo e prigione unicameute per gli accusati politici; si sa che l'esilio in via amministrativa è imposto soltanto agli accusati o sospetti di dòlitto politico, è si sa ancora che delitto poìitico è, in Russia, pensare che il Procuratore el i preti del Santo Sinodo sono dei lugubri imbroglioni, che gli amministratori e capi dei varii ministeri del governo russo sono dei sinistri farabutti; che gli alti personaggi vicini al trono sono dei volgari giocatori di borsa; che lo. Tsari~mo non è, per la. Russia, il regime migliore; che il mondo non ha avuto creatore , e che la politi0a russa interna ed estera è marcia. Questo premesso per la chiara intelligenza dei fatti, procediamo nell' esame delì' opuscolo del Kropotkin 1 o meglio dei funzionari ufficiali Russi. E ci colpi~cono tosto alcune cifre. Noi abbiamo protestato contro l'omicidio di Ferrer, ed a ragione abbiamo protestato per la uccisione di un uomo reo soltanto di pensare diversamente dalla maggioranza dei dirigenti reazionari e clericali di Spagna Or ecco una breve statistica che dovrebbe fare urlare di orrore e di ira t11tta la stampa Italiana, se questa stampa non fosae in ma::1sima parte composta d'imbecilli e di n:..mmolliti chiacchieroni. Condannea morte pronunziate eseguite Nel 1905 72 10 (2) ~ 1906 450 144 (3) > 1907 105G 456 (4) > 1908 1741 825 (5) Le Corti Mariialì dal 19 agosto 1906 a.I 20 aprile 1907 fecero eseguire - sempre in più alle cifre date 683 sentenze di morte. (,) E il caso di ricordare a temiJO il proverbio: <( No.1 venderè la pelle de!!' orso prima di averi o morto ii. (2) Non si sa quanti soldati io più debbono essere aggiunti. (3) Idem. Idem. (4) Bisogna aggiungere a questi 456 - 84 so'dati , t9 dei quali impiccati, 65 fucilati. Il che porta il totale a 540. (5) Per soli dieci mesi dell' anno ; cioè più di 82 uccisi al mese : quasi una media di 3 al giorno !

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