Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 23 - 15 dicembre 1909

RIVISTA una sorpresa pel pubblico italiano. Parecchi, anzi, presero le nostre rivelazioni, sebbene documentate, per un romanzo. Forse la rivelazione fu troppo inaspettata, fatta senza quelle precazioni di linguaggio, quelle omissioni prudenti le quali più che narrare le cose, )e lasciano indovinare al lettore: e più d'uno protestò, quasi che noi avessimo offeso la memoria di Giuseppe Mazzini col presentarlo in maniche di camicia, nell'intimità; ma cessate le prime sorprese, smessi i primi sdegni, anche coloro-Giuiati, Barbiera - che ci avevano smentiti o avevano chiamato il nostro libro « non si sa bene se pi0. romanzo o storia », vollero portare il loro contributo di ricordi personali o di documenti al dramma intimo da noi rivelato, ed ora siamo tutti d'accordo in una cosa, cioè, che Giuseppe Mazzini amò. E l'amore di Giuseppe Mazzini per Giuditta Sidoli, rivelato, per la prima volta, da noi, fu un degno amore, un amore pure, nobile; e in questo siamo ora perfettamente d'accordo anche con Ernesto Nathan, il quale , appena appar,-e il nostro libro, dubitò della interpretazione da noi data ad un carteggio fra il Mazzini ed il Sidoli da noi rinvenuto in copia nell'Archivio Segreto della Presidenza del Buon Governo di Toscana. Fu, ripetiamo, una passione quanto profonda altrettanto nobile, mentre nessuna prova seria, incontrovertibile, abbiamo per ritenere che fosse qualche cosa di meno spirituale della comunione di due anime elette. Del resto, anche noi stessi, convinti della purezza d'animo della Sidoli, bandendo dal nostro lavoro del del 1895 qualche particolare già da noi accolto in una precedente pubblicazione e rivelataci da ~arte di poliziotti dalla coscienza più che equivoea, facemmo atto di doveroso omaggio al nobile carattere della donna che seppe ispirare al grande ge · novese il suo più vivo, più profondo amore. In questo nostro nuovo studio abb_iamo voluto narrare in modo particolareggiato le vicende di codesta passione, mettendo, sopratutto, in evidenza la nobiltà del carattere, la elevatezza della mente, POPOLARE la squisita bontà dell'animo di Giuditta Sidoli. Ed abbiamo fatto anche di più: abbiamo voluto presentare la nostra eroina anche sotto un altro aspetto, non diremo nuovo , ma sinora trascurato, quello cioè di madre; giacché la Sidoli fu madre amorosissima, e a questo suo amore pei figli ella, con sublime abnegazione, seppe deliberatamante immolare quell'altro suo amore, quello pel Mazzini, che non meno ardentemente travagliava l'anima sua. Di Giuseppe Mazzini - poichè anche da lui si s'intitola questo libro -- abbiamo voluto parlare distesamente, sebbene con scarso corredo di nuovi documenti. La sua fìgua è quella della Sidoli si completavano; scinderle, ci sarebbe stato impossibile. Del resto, col presentarlo nell'intimità, non crediamo aver commesso un sacrilegio: per quanto sensibile all'amore, egli resta sempre un eroe, nè diminuito. nè infiacchito. La sua radiosa figura di apostolo resta, come sempre resterà, ritta su quel piedistallo di gloria dove l'affetto e la riconoscenza degli italiani l'hanno collocato. Prima di metter fine a queste nostre poche parole di proemio, sentiamo il dovere di render qui pubblicamente grazie a coloro che da noi pregati ci vollero rendere col loro prezioso concors·o più facile il nostro com pi to; ed anzitutto vogliamo porgere i nostri ringraziamenti a quella egregia e gentile signora (1) che ci seppe coi suoi numerosi appunti così caramente rievocare la figura di Giuditta Sidoli, sua stretta congiunta, e poi a tutti coloro che per conto nostro s'adoperarono perchè gli Archivi dello Stato non rimanessero chiusi per noi. EMILIO DEL CERRO (1) La s;gnora Giuditta Casali, vedova Benvenuti, nipote, dal lato materno di Giuditta Sidoli. Dobbiamo alla gentilezza della stessa signora le lt:ttere della Sidoli alle figlie e le due di Gino Capponi alla Sidoli stessa e da noi inserite nel testo del presente lavoro: Nè possiamo far passare _i~ossse_rvato (I nome del nostro caro amico, il professor~ Ers,J10 Mtchel, ti quale si adoperò per noi trasçrive<1do diversi documenti del• l'Archivio Segreto della Presidenza del Buon Govern0 Toscano. Delinquenza co tlropropreiectlàassoi ciianlSi icileiainLombardia Nella Nota di statistica e di sociologia criminale su la delinquenza e le condizioni economiche degli agricoltori della Sicilia e del Piemonte (pubblicata nella Rivista popolare del 15 agosto e 1° settembre 1907) si è trovata correlazione diretta fra la densità specifica di delinquenza e la disagiatezza economica entro i limiti di una rovertà che non comprometta, nè minacci la conservazione della vita di un dato gruppo di po - polazione, e di tal benessere che non raggiunga ancora il livello del superfluo alla soddisfazione delle ordinarie esigenze della vita. In questa Nota di demografia e di metodologia statistica su la delinquenza contro la proprietà e le classi sociali in Sicilia e in Lombardia, basandomi su le risultanze e le con siderazioni svolte nella prima, eerco di indicare e mettere in evidenza un mezzo di indagine statistica su la distribuzione delle classi professionali in classi e gradi economico sociali. ♦ La professione intesa in senso statistico tecnico (C. F. Ferraris), la psicologia delle professioni (Arthur Bauer) e l'antropometria dei lavoratori per professioni (A. Niceforo) sono tre metodi, che si sostengono e integrano a vicenda per lo studio demologico e la rilevazione statistica delle classi sociali. Ma u11 elemento metodologico che completa e può controllare la praticità ed esattezza dei tre precedenti, mi par~ la delimitazione delle classi sociali in base alla delinquenza contro la proprietà, classificata per professioni. Oramai è generalmente riconosciuto dagli studiosi - anche dai maestri e seguaci della scuola antropologica, la quale del delitto vorrebbe fare una conseguenza di tabe epilettica-che, fatta qualche rara eccezione di casi di delitti determinati da profonde anomalie organiche e psichiche, la delinquenza contro la proprietà è determinata dalla disagiatezza economica. I~, rite • nendo che entro certi limiti di tempo e di luogo e d1 con • dizioni di ~ita (richiamo i risultati delle ricerche su gli agricoltori di Sicilia e del Piemonte) , la delinquenza contro la proprietà è proporzionale al grad? ~i ~isagi~tez_z~ ~con_omica? assumo a base e guida della dehm1taz1one md1z1ana d1 classi sociali in Sicilia e in Lombardia, e dei relativi confronti , la delinquenza contro la proprietà. Dico delimitazione indi;iaria, e tengo a mettere in rilievo la espressione, perchè il mio fine è semplicemente quello di accennare - mediante e a tr~v.er~o Io studio pratico dei dati statistici - ad un metodo suss,d1ano di rilevare e descrivere una data situazione demografica. Auguro che altri - valend~si di analoga, ~a più completa ed ~Iaborata _guida metodolog1ca, possa analizzare quella meglio e su vasta scala, e renderne interessanti i risultati. - Io limito lo studio alla delinquenza maschile del quinquennio 1896-1900 e a soli dieci gruppi di popolazione di cinque categorie professionali (1) : à) Lavoratori della terra ; b) Lavoratori di alct.:.ne industrie; e) Uomini che si procacciano i mezzi di sussistenza vagando, o viaggiando da uno ad altro luogo ; d) Lavoratori intellettuali e di ufficio ; (1) I brevi appunti di questa Nota vertono su po~hi dati statistici forniti dalla Direzione G.rnerale della Stat1st1ca a N. Colajanni e desunti dalla Prefazione al lungamente atteso Vo • lume II di Noti;ie complementari alle Statistiche giudi 1 iarie penali dal 1896-190,. Venne pubblicato in novembre 1909; i dati cui mi riferisco si trovano da pag. CXXX a pag. CLXX.IX.

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