630 RIVISTA POPOLARE menti de:i Lords; il licensing bili ha pcrdu;_o l' efficacia per lo scopo per il quale era stato creato dopo che i Lords lo ritoccarono: la legge su le pensioni operaie è stata bocciata; la legge su le pensioni alla vecchiaia è stata in tal modo manomessa e violata dai Lords che il bene che doveva risultarne è quasi del tutto annullato; ogni atto del governo liberale è stata op;getto di lotta e di mc-. nomazione da parte dei Lords, ogni legge è stata da loro sfigurata; perfino la creazione di quella Corte d'Appello che è necessità d'ogni popolo civile, che l'Inghilterra non possedeva e che il governo liberale ha voluto creare è stata ostacolata fieramente <lalla maggioranza dei Lords. Al contrario quando è al potere un governo conservatore la Camera Alta approva tutto ciò che da quel governo le sia proposto. anche se in aperta contradizione con gli usi e le necessità e le idee del paese come la legge su la Municipalità, e quella su l'emigrazione forestiera - undesirables aliens - votata sotto il gabinetto Balfour. Questo essersi mostrato troppo apertamente partigiana per i Conservatori ha reso odioso al popolo la Camera dei Lords ed ha aperto la via alla possibilità di dircuterne non solo le attribuzioni, ma anche la vita. Il gruppo dei Lords liberali è troppo esiguo per potere contrastare, con una qualsiasi speranza di vittoria, alle imprese reazionarie della Camera Alta: di quì la necessità urgente di provvedere poichè governare quando chi ha la podestà di menomare ed anche rendere inutili o ridicole le leggi non è possibile. La massa elettorale inglese ha ben compreso questa verità, e la lotta contro i Lords non si presenta per loro sotto favorevoli auspici. Sembrava in sul principio che i Lords impressionati çlella importanza dell'atto che essi volevano compiere avessero avuto un istante di resipiscenza. Gia i discorsi di Lords Cromer, la cui autorità nel paese è grandissima quantunque sia conservatore, di Lord Portland, del Loreburn, liberale, del vescovo di Hereford, e di Lord Rosebery i quali dichiararono - sia pure facendo riserve - che il bilancio doveva essere approvato, diedero da pensare ai più seri dei Lords. Certo quelli che-come scrisse il « Daily News » - erano usciti dalle case di giuoco, e dal campo delle corse per venire, una volta tanto, a votare contro il bilancio non si preoccuparono molto della situazione; ma quelli che più stanno nella lotta sentirono che il paese è contro di loro, e furono per fare un passo indietro. Ma il dado era tratto e la mozione di Lords Landsdowne fu approvata. Mozione rivoluzionaria, e nel contenuto avvenire assurda, se il popolo non ne farà giustizia; poiché fa supporre che i Lords avrebbero il diritto di chiedere il Referendum su ogni legge che loro non piacesse, o tutte le volte in cui ad essi arridesse la speranza di cacciare un governo liberale per sostituirvi un governo conservatore. La mozione di Lord Landsdowne contro il bilancio era concepita così : <e Poichè le riforme di indole finanziaria che sono dinanzi a noi sono così gravi e in antitesi ad ogni precedente e poichè oltrepassano il programma che il partito liberale enunciò dinanzi agli elettori, non è possibile approvare il bilancio prima che il paese sia consultato ». Dunque Refe1·endum votato e voluto da 350 Lords contro i voti e l'opinione di soli 75 Lords liberali. Ed il governo liberale ha raccolto la sfida. Ma la questione si è estesa. Il bilancio di Lloyd George, questo bilancio contro cui si appuntano le ire dei conservatori della Camera dei Pari, dei birrai, dei liquoristi, dei pochi grandissimi proprietari del suolo, così che sole 2400 persone pcsseg9.ono la metà del suolo della Scozia, dell'Irlanda, dell'Inghilterra, questo bilancio è qualificato di espropriatore e di socialista soltanto perchè tende a mettere un po' d'equilibrio fra ciò che paga chi not1 possiede , e che non paga chi possiede, questo bilancio passa ora in seconda. La questione diventa di diritto e diventa costituzionale: Può la Camera Alta impedire ad un governo - a qualsiasi partito appartenga-impedirgli di operare? Posata così la questioneed è poi proprio questa la vera questione;-si può considerare con una certa maggiore serenità tutta questa grandiosa lotta inglese. Curioso che questa volta sieno rivoluzionarii proprio i conservat,)ri. L'azione e b moss:i della Camera di Lords fanno quasi pensare che avesse pienamente ragione B1kvunine quando soleva dire: « il giorno che ì fortunati del la società si sentiranno attaccati dal lato economico, scenderanno in piazza in armi>>. I Lords non sono scesi in piazza ; ma il primo passo lo hanno fatto. Non solo tutta la loro tattica di lotta contro i liberali é stata di ostinata, implacabile ed ingiusta opposizione; ma il rigetto del bilancio, l'appello al Referendum sono francamente atti di rivoluzionari. E messo su questa via, il governo liberale non aveva terreno da scegliere : questo è il campo di battaglia, e su questo il partito liberale ha spiegato le sue bandiere. In quattro parole la piattaforma delle future elezioni inglesi é tutta dichiarata: << dobbiamo, si o no, subire la dittatura egoista della Camera dei Pari? » Agli elettori la risposta. Asquith intanto ha fatto fin da ora, alcune dichiarazioni preziose. Al grande meeting tenuto all'Albert Hall l' 11 scorso egli dichiarò che si vergognerebbe ùi tornare al governo nelle condizioni passate; cioè di tornarvi con vicino una Camera di Lords che abbia il diritto di rendere sterile ogni opera del Governo. Ed una folla. enorme e per riflesso il paese, ha applaudite le parole del ministro liberale. Ma anche più significative per la attuale campagna elettorale sono le parole di Asquit a _proposito della famosa questione del Proteziomsmo. I Conservatori combattono con tutta forza questa battaglia contro il bilancio di Lloyd George, perchè essi sentono che questo approvato e messo in esecuzione, la loro lotta per introdurre in paese il sistema protezionista, tm·iff reform, é finito. L'Inghilterra per far fronte ai pazzi, febbrili armamenti della Germania, e conservare intatto il proprio credito, e la propria scorta d'oro ha bisogno di denaro. Il partito conservatore propone, con le tariffe protezionisre, di cavarne di tasca ai lavoratori, di far pagare su i generi di maggior consumo le spese per le navi; il partito liberale propone, invece di prendere il denaro dove è più facile averne e dove toglierne non vuol dire affamare, cioè, pri ncipalmente, su! recl.dito, sulle successioni, su la terra non adibita ad opere agricole, su le licenze per la vendita di spiritosi, sul valore locativo del suolo ecc. Si é detto che questo è un bilancio socialista, spe. cialmete in ciò che riguarda le successioni poichè avendo un enorme potere di sviluppo sembra che lo Stato possa giungere ad assorbire ogni proprietà. Questo è soltanto un'artifizio polemico comodo ai conservatori. Dove, piuttosto, ha carattere veramente socialista é nel fatto di considerare le origini della ricchezza e secondo quelle origini determinarne il valore fiscale. Secondo che la ricchezza fu acquistato con mezzi e modi lltili alla società , che fu ottenuta in eredità, che fu creata con l' industria, o speculando su la terra in modo feroce : il fisco valuta e più o meno gravamente colpisce. Questo è realmente un principio collettivista di valutazione del possesso della utilità dell'opera. Ma non é contro questo lato etico del bilancio di Lloyd George che
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