RIVISTA POPOLARE 627 Roma, il quale poco tempo addietro si era dichiarato con irruenti parole, nemico giurato dello Cz~r ed avea protestato contro il delitto di Montjuich, era poi premurosemente accorso per fare i suoi salamelecchi a Nicola di Russia. Onde si vede, a dir poco, che la politica ha le su.e piccole illogicità ed incongruenze e che l'etica - l'indignazione, lo sdegno, l'ira legittima contro una ingiustizia commessa - viene tour à, tom· qualificata santissima reggitrice della storia - nel caso spagnuole, quando cioè riuscì comodoai messeri governativi - e tacciata di pazza e di delinquente, starei per dire di delinquente nata - nel caso russo , quando certi socialisti logici si accinsero a preparare all'Imperatore uccisore di Mille quella cordiale accoglienza che la borghesia italiana tutta quanta o quasi avrebbe certamente preparata, qualora fosse venuto in Italia, al Re uccisore di Uno. La differenza di vista nell'un caso e nell'altro sta in ciò che i tedeschi chiamano col nome di 1·ealpolitick, politica reale, realistica, che è quanto dire anti idealista ; politica condotta non da idee, ideali, idealismi, ma da bisogni rudi e crudi, secondo il quesito egoistico del cui bono. Ora nel caso dello Czar la stampa borghese italiana fece palese a p~unto dei moti vi 1·eal-politici , in virtù dei quali i fischi allo Czar divennero illeciti, inopportuni, anzi barabbeschi. Riassumendo i mille articoli di fondo in cui il Morgari venne motteggiato, vilipeso, oltraggiato e ammazzato, con linguaggio pseudomoralista, in nome della patria con P maiuscolo, in una sola frase, essi dicevano o, per lo meno, facevano trapelare questo: l'Italia che si è pagato il lusso di strepitare contro il sovrano di Madrid , non può pagarsi lo stesso luaso contro il despota di Pietroburgo. L'etica, in politica, può essere iu m·ma, ma non può essere un metodo. Come si spiega tutto ciò? Si spiega per l'infezione sciovinista di cui l'Italia fortunatamente era rimasta, per oltre quarant'anni, immune, ma che ai giorno di oggi regge sovrana l'opinione pubblica, alfabeta come analfabeta. Nato dal giusto risentimento nazionale per i continui maltrattamenti ai quali sono sottoposti gli italiani in Austria, e dalla bella speranza che questi possano un giorno raggiungere i fratelli regnicoli, completando in tale guisa l'Italia una ed indivisibile, e dato, oltre a ciò, la propria insufficienza numerica, militare ed economica, di fronte al gran problema posto, il patriottismo italiano, finora più artistico e letterario che strettamente politico e quindi immaturo e titubante, negli u1timi anni va in cerca di soccorsi ed appoggi nell'estero - ed ha trovato lo Czar. Proprio lo Czar e Vittorio Emanuele III! Il paese retto a sistema più retrivo e il paese retto a sistema più liberale che vi sia in Europa, si stringerebbero la mano per sfidare gli imperi centrali. Se non che urge il quesito - molto realpolitico - quale valore possa a.vere, per una politica italiana irredentista, l'alleanza della Russia. E' nostro intento di esaminare, in questo nostro articolo, tale questione; e di esaminarla spassionatamente. + Mettiamo subito a capo delle nostre considerazioni una tesi: La Russia non è l'alleata modello dell'Italia. Coloro che, dimentichi della domocrazia non solo ma della stessa loro - deh, quanto decantata ! - dignità nazionale, si sono precipitati al collo dello Czar, salu • tandolo quale salvatore dell'Italia, non hanno forse dimostrato una soverchia perspicacia nè una conoscenza molto profonda dellè condizioni in cui si trovano i paesi del Nord. Ora, occorre veder chiaro e veder giusto, a meno che non si voglia agevolare una poli· ticu ridicolamente megalomane e miope insieme. Mettiamo una buona volta i punti sngli i. E' risaputo oramai che nella questione irredentista sta dietro a.Il'Austria la Germania. Può darsi che una eventuale annessione del Trentino da parte dell' Italia, specie poi quando questa non commettesse il torto etnico e la stoltezza politica di estendere i suoi confini fino alla Franzensfeste piantando una bandiera tricolore in mano al Walter von de1· Vogelweide di Bolzano, non solleverebbe, in Germania, tanto furor tentonicus da costringere il Governo di Berlino di trasmutare i placidi gitanti delle Alpi tirolesi in altrettanti inferociti militi per riacquistare alla tedescheria le amate terre del e Suedtyrol ~; è più probabile anzi che il movimento sciovinistico che la conquista completa del Lago di Garda da parte degli italiani verrebbe a suscitare senza dubbio nell'Impero Germanico, in questo caso, non oltrepasserebbe i limiti di un boicottaggio turistico più o meno duraturo del Trentino, organizzato a scopo di punire gl'infidi albergatori. Ma, quantunque l'annessione del Trentino non costituisca - forse - per la Germania Ufficiale, un casus belli, è pur certo che essa farebbe di tutto per impedire l' acquisto di Trieste, perchè ritenuta assolutamente indispensabile per il com• mercio tedesco ed unico pied-à-terre delle genti germaniche sulle sponde dell'Adriatico. Chiunque conosce anche .lontanamente la psicologia del popolo tedesco, sa che la questione di Trieste è, per i germanici, a qualsivoglia schiatta appartengano, una questione di vita o di morte. Ora, che cosa ne deriva da questa mera costatazione di fatto? Semplicemente questo: che l'alleanza con la Russia, per chi tiene a cuore la redenzione delle terre italiche che ora si trovano sotto il dominio di casa Asburgo, non può avere valore reale ed intri~seco se non a patto che la Russia sia propensa, e capace, a fare la guerra non solo contro l'Austria, ma bensi, occorrendo, anche contro la Germania. Ma la Russia può e vuole fare la guerra contro la Germania? E' questo il quesito e~senziale, il quale dovrebbe occupare e preoccupare i politicanti, patentati o meno, che pullulano, sempre assorti nella contemplazione beata della propria sapienza, nel regno d'Italia. Hic Rhodus, hic salta ! Ora, basta gettare una breve occhiata sulla storia - passata ed attuale - della Germania e della Russia per comprendere senz'altro l'assurdità di tale ipotesi. C'è chi dà molto peso all'esistenza , in Russia , di un forte partito panslavista , partito ricco e potent 0
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