Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 22 - 30 novembre 1909

614 RECENSIONI GISELA. MrcHELs-LINDNER - Geschichte der modernen Gemeindebetr-iebe in Jtalien. (S:oda delle moderne imprese mu - nicipali in Italia) - Leipzig. Duncker und Humblot 1909. Trattandosi di t'n libro teciesco, che si c-ccupa di cose ita - liane, ciò che a noi importa dir prima e principalmente si è che esso libro è scritto con piena cognizione dei fatti, dei dati, della bibliografia, che si riferiscono appunto alla municipalizzazione dei se~vizi pubblici in Italia. Non è adunque come di tante altre pubblicazioni su argomenti stranieri, che, pur at• teggiandosi a serietà scientifica, sono scritte con scarsa cono - sceuza di notizie e di dati positivi e con assai larga ... cd alata fantasia ! E questa è certo la migliore e maggiore lode che possa esprimersi a proposito di un libro come questo della signora Michels- Lindner. L' A. co_mincia con I' esposizione dello sviluppo del movi• mento municipalizzatore in Italia e delle teorie che hanno accompagnato questo movimento, attingendo specialmente dagli scritti del Portalupi, del Montemartini , del Geisser Avebnry (pag. 1 a 24). Passa quindi ad occuparsi , molto dettagliatamente, dei servizi che in Italia hanno formato oggetto di in dustrie municipali , cnminciando da quelle delle materie alimentari: la fabbricazione del pane , la molitura dei cerea li, i forni , la macellazione e vendita deìle carni, la tabbricazione del ghiaccio, ecc. (pag. 24 a 150). Un apposito capitolo (pag. 150 a 202) tratta delle imprese comunali che mirano più propriamente alla igiene ed alla lotta contro le malattie, fra cui la distribuzione dell'acqua potabile, i bagni pubblici, le farmacie, gli altri servizi riguardanti l' igiene. Infine l' A. espone le noti~ie e i dati sulla municipalizzatione della illuminazione pubblica e dei mezzi di trasporto (pag. 202 a 242), e non manca di far menziope altresì dei tentati vi di municipalizzazioni fatti per al cri servizi di minore importanza o di meno largo consumo, come quelli della distribuzione delle for :e idraulic h.e e della irrigazione dei terreni, ed ancora dei pubblici spettacoli teatrali , come a Vigevano; provincia di Pavia, nel 1902. Seguono le conclusioni, molto sobrie, dell' A. la quale giustamente rileva come in Italia la municipalizzazione dei pub· blici servizi sia ancora , in vero , nel suo stato embrionale, specie rispetto ad alt: i paesi , ragion per cui sarebbe poco serio voler ricavare troppe deduzioni o scioglier l' ali a voli induttivi. In Italia spesso e facilmente si confondono i servm comunali cosidetti ad economia, con le vere e proprie municipalizzazioni; l'A. evita qut!sto errore e nota come in Italia, accanto a 3005 servizi comunali ad economia, vi sieno soltanto 74 o poco più servizi veramente· municipalizzati; e non è questo un gran male, aggiungiamo noi, che ben con~sciam~ quali sieno le condizioni della grande maggioranza det nostri comuni ; le condizioni economiche non solo, rna anche ..•.• quelle morali l • G. CARANO-DONVITO GroRGIO DEL VEcc1110-- Sull'idea di una scienza del diritto u>1iversale com•·arato - Torino, Bocca, 1909. L' A. sostie~c la tesi di una scienza del diritto pos1ttvo di tutti i popoli e di tutti i tempi : disciplina che incontrerebbe limitazioni e nelle difficoltà delle indagini e nella potenzialità degli studiosi. - La nuova scienza in discorso costituirebbe la fenomenologia giuridica universale, ideale a cui dovrebbero tendere in ispecie le menti dei filosofi-giuristi. Fra tutti i diritti umani il diritto romano è_ stato conside · rato per tradizione come la base della cultura storico giuridica· mentre esso non rappsesenta ormai che una parte lirnitata I del pensiero giuridico, con l'aggiunta che deS$O ci è noto soltanto in una fase relativamente molto avanzata del suo sviluppo. ·- - . ,. . -. . . Ai nostri giorni le c9g·nizioni d'una fenomenologta gmr1d1ca universale sono molto incomplete, benchè ormai si senta il bisogno d' un tale studi o : la sociologia. , Il vero è, dicè l'A., che, se una Sociologia ha:ragione·:di essere, ciò è soltanto nel senso di un:' complesso di esigenre metodologiche, da osservarsi nello studio. dei fatti umani, pure spettanti a scienze distinte 11. Indi passa ad accennare le anzidette esigenze in - relazione al diritto, e dimostra che il diritto positivo è un fatto· natuale per ciò che appartiene all'ordine dei fenomeni, che a tale rincipio debba aggiungersi I' altra esigenza di determinare, ioè gli elementi da cui essenziallllente dipenda la g :uridicità i un fenomeno, chi! in fine conviene risalire alle reale unità <lello spirito umano, di cui il diritto è una necessaria estrin - secazione. L'A. osserva che nel diritto di ciascun popolo van prevalendo gli elementi umani ai caratteri particolari; e di tale svolgimento storico la scienza del diritto universale comparato raccoglie ed ordina i vari momenti. L' A. conclude che, se tale scienza verte nella sfera del!' esperienza, ha nondimeno tutta una serie di premess~ e di addentellati filosofici, senza dei quali necessariamente cadrebbe. Chiude il lavoro un'appendice sulla dottrina della comuni• cabilità del diritto. L'argomento geniale è svolto con ordine e chiarezza, e scritto in forma semplice ed elegante. Il Del Vecchio così ha aggiunto un nuovo titolo alle sue opere, che ha'.lno avuto l'onore di essere tradotte in varie lingue. f. c. KA.RL MARX - Contribution a la critique de I' economie politique - Paris, V. Giard et E. Brière, editori , 1909, pa• gine 353, prezz9 L. 3,50. Questo vo !umetto fa parte ,!ella Bibliothèque soci iliste in. ternationale, tanto benemerita. per !a diffusione delle dottrine collettiviste. Con sprazzi di viva luce, del tutto degni del suo meraviglioso talento, Marx illumina, nel!' attuale volume, alcuni tra i p· ù interessanti problemi dell' economia politica. Emerge, sopra tutti gli altri, il capitolo dedic:1to alla moneta e ai metalli preziosi. F. R. RAcroPPI e BnuNELLI - Commento allo statuto del Regno di Italia - vol. tre di complessive pagine 2000 - Unione Editrice Torino 1909 - L. 3. Ci riserviamo di dare di quest' opera una recensione conforme alla sua mole cd ali' importanza della materia trattata. Intanto vogliamo però richiamare su la medesima l' attenzione dei nostri lettori, come su di un'opera che -- prescindendo per ora dai suoi meriti intrinseci-costituisce il primo commento alla nostra Carta costituzionale. E' preceduta da uno scritto di Luigi L,uzzatti che loda il Commento e lo raccomanda agli scudiJS: di diritto pubblico. a s. PnoF. GIUSEPPE CrnnA.L1-Al/a fonte del diritto pubblico italiano. L' Anti Spedalieri ossia Despoti e clericali contro la dottrina rivolu 1ionaria di Nicola Speda/ieri. Documenti e frammenti-Torino, Unione Tipografica E-iitrice, 1909. Un volume in 8 grande di pag. CXXVIII-504. L. 19. È noto che in Roma per la tenacia di Giuseppe Cimbali venne innalzato un monumento a Nicola Spedalieri. Ma il monumento innalzato in onore di chi veniva ciichiarato precursore del!' anticlericalismo e ddle dottrine rivoluzionarie non potè ei:sere inaugurato con solennità per la opposizione di un illustre e tenace vecchio, Baldassare Labanca, degli a'lticlericali e dei clericali che dichiararono, insieme ad altri , clericale e reazionario lo Spedaliere e tutta una mistificazione la glorificazione fattane dal Cimbali. A 1ui spedalmente si rimproverò , di aver fatto conoscere uno Spedalieri dimezzato ripubblicando il libro, in cui le dottrine liberali e anticlericali erano esposte e tacendo degli altri, nei quali si faceva l'apologia deHa Chiesa di Roma, cui si volevano sottoposti i troni e la potestà civile e si sosteneva il regiciçiio come lo aveva soste - nuto il gesuita Mariana. Ma il Cimbali non ha ceduto le armi e lotta gagliardemente con questo poderoso volume. Pubblichiamo un sunto della avvertenra della Casa Editrice che precede l'opera, riserbandoci, se ne sarà il caso, d'intrattenercene altra volta. Francesco Cri spi, dice I' avverten 1 a, da Capo del governo, al Comitato promotore del Monumento nazionale a Nicola Spedalieri in Roma, di cui volle assumere la presidenza onoraria , pronunziò queste memorabili parole : - Spedalieri fu iI primo a parlare di diritto pubblico in Italia. - Precedentemente, Federico Sclopis, nella sua classica-Stoda de/-la legislar_ione italiana, aveva scritto, in forma di ammo • nimento: Nè si dimentichi che , sullo scorcio del secolo I 8°, una delle opere, che accennavano o, per dir meglio;, espri · mevano il movimento delle idee politiche prodotte dal movi• mento di razionali sistemi, fu il libro di Nicola Spedalieri : 'Dei diritti dell'uomo. E, prima ancora dello Sclopis, un altro dei Santi Padri del rborgimento italiano, Terenzio Mamiani, in Parigi nel 1846, scriveva, dalla sua amara terra d'esilio, ammonendo. pure la coscienza nazionale in formazione. • « Quanto a ~icota Spedalieri , sembrami che la sua~ rinomanza debba '"durare eterna insieme con la venerazione e la gratitudine d;gli italiani , . « Perchè Nic•)la Speda li eri se, cvme grande seri ttore di Di•

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