Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 22 - 30 novembre 1909

RIVISTA POPOLARE 613 successore. La politica savoiarda, mantenendosi fedele a sè stessa, in quel momento come nelle tibutanze durante la guerra 1870-71, non fu pari ·al grande compito dell'Italia unita non SPcora conscia dei suoi interessi. Il colpo da maestro di Ferry gettò l'Italia in braccio alle potenze centrali. Cercò essa fantastici scop1 nel Mar Rosso. Il piano da tenere in Eritrea le chiavi del Mediterraneo concepibile in una politica mondiale, quale l'inglese, era insensato entro gli stretti confini della politica mejiterranea italiana e trovò l' epilogo tragicomico in Adua. Adua, il risveglio da un sogno febbrile, fu il principio della fine della Triplice. Gli italiani non avevano più che una via aperta, verso il mare Adriatico ove non possono fare un pa~so senza urtare contro gl' interessi vitali dell'alleato. La Francia n~turalmente incoraggi6; i ricordi della guerra d'indipendenza animarono l' I talia che perdette Tunisi e non -osa prendere Tripoli, inonda l'Albania di scuole, consolati, agenti, crea linee di navigazione. La conquista economica d~vrebbe preparare la politica. Il diabolico disegno di preparare la guerra contro l' al'eato sotto le ali dell'alleanza ben si adatta alla diplomazia savoina che dei tempi di Luigi XIV, maestrevolmente sorniona seppe sempre sfruttare le vittorie degli altri, trovar le protezioni del pia potente, atten:iere accorta ed attiva e diretta allo scopo il momento di debolezza dell'avversai io. Non si comprende però come i Triestini. la cui esistenza economica dipende dal1' Hinterland austriaco e tedesco, vogliano sndare incontro alla loro rovina. Eppure essi palpitano per l'Italia più che i tedeschi 1!,UStriaci che pure sono 10 milioni per la Germania. Ancora una cor siderazione riflettente il proletariato. La dimostrazione contro la nazione spagnuola assunse in Italia forme imponenti; guella contro lo Czar più importante, da lungo tempo preparata, abortì. Alla prima il p:>polo partecipava, alla seconda e,a contraria e la protesta si ridusse a comizi e proclami. Che avverrebbe quando ciò che a Racconigi fu lontana fantastica possibilità divenisse realtà? Nei con - fli tti internazionali la uguaglianza d'interessi del proletariato scompare. Soltanto in Germania ed in Austria il proletariato è tanto forte da determinare un 'azione indipendente; n'ei paesi latini la democrazia sociale è potente fino a che costituisce l'avanguardia del radicalismo. In qut:sto caso può conseguire successi non proporzionali al numero dei suoi aderenti. Ma se i radicali prendano una via -diversa ai socialisti non resta che la vana protesta. Non sappiamo se in date circostanze il proletariato austriaco e tedesco potrebbe opporsi alla guerra che il proletariato latino non potrebbe risulia dimostrato dalle giornate di Racconigi. (S'1 1 ialistiche Monatshefte, 18 novem· bre 1908). + A, X. L'etiologia della bomba. - Dai punto di vista etica la bomba non ha giustificazione nel Bengala più che in nessun altro paese. Ma ogni malattia, sia fisica o morale ha la sua diagnosi. La malattia della bomba non può non averne. Ed il caso patologico non può essere determinato senza una adeguata considerazione della sua etiologia. La bomba è un sistema di assassinio. Ed è il peggiore e più diabolico mezzo di assassinio che sìa stato inventato. Colpisce l'innocente insieme al ·reo. Ma ha, la stessa generale etiologia che ogni altro sistema di assassinio. Essa implica il concetto della assoluta ìmpotenza dell'assassino di fronte all'avversario. Implica la negazione che gli è fatta - imaginaria e reale - di ogni aperto e legittimo metodo di difendere se stesso contro quegli che egli considera il mortale nemico. Questa à la psicologia generale delia bomba. Non ne è però la giustificazione morale. H valore etico della condotta umana non consiste nel succoinbere, Ìna nel resistere alle forze fisiologiche che costituiscono il male. La fame è la ragione fisiolcgica di molti atti dei ladri. Ma soffrire la fame, ed anche preferire di morire di fame piuttosto che attestare alla proprietà altrui è ccnsiderata il punto più alto di morale umana e Individuale. La psicologia del bombismo nel Bengal, nondimeno, è un soggetto di suprema importanza per quelli· che, s·ano come capi del popolo o governanti del paese, debbono risolvere il complesso problema che vi è implicato. Ora per guanto si debba condannare severamente la fatale pazzia di quelli che hanno adattato questo metodo di propa• ganda politic_:1 1 non possiamo chiudere gli occhi al brutto fatto che la responsabilità reale ne risiede più nella irritante politica governativa, che in quei giovani ignari ed impazienti che sono stati vittime di un folle impulso, nato dalle loro eccessiva - mente sensibile natura, acuita dalle misure repressive del Governo del Bengala dirette contro il movimento di boicottaggio e lo Svadeschi in questa provii:cia. In questo generale stato di grande disperazione il popolo ha cominciato, molto naturalmente, a vedere nella forza il solo mezzo di sollievo e di giustizia, ed è stato in questo momento psicologico rhe uno dei quotidiani Bengalesi di Calcutta, discutendo i varii metodi di resistenza e di difesa concessi e possibili al popolo, il giornale Sa»dhyà ha dato la fatale suggestione della bomba: « Armatevi con là Kali; Màyèr Bomà , la bomba della Madre6Kali. Questa fu la franca prescrizione. Il diritto della difesa individuale é riconosciuto dalla legge inglese. E' un diritto fondamentale. Il Sandhyà affermò questo diritto, e chiamò il popolo ad usarne in difesa della propt ia persona e della sua proprietà; della propri~ religione e del proprio onore, quando erano attaccate da sleali ed illegali nemici. Fu una dichiar1>z'one di guerra, non contro il Governo ma contro quelli che attaccavano.( diritti privati. Era un appello al popolo di schiararsi per la legge e non contro; la la legge e l'ordine nel paese. Fu una chiamata legale, e quantunque suggerisse l'ora della bomba come un mezzo effettivo di difesa personale. per quelli che non potevano possedere fucili, tuttavia non potette essere condannato come eccitante al crimine. Tuttavia fu un pericolossimo suggerimento. Ma la situaziùne è diventata troppo grave per il popolo minacciato della perdita delle sue case, del disonore delle sue donne, e della sconsacrazione della sua religione per essere trattata leggermente. Si trovava nella condizione, per adoperare la parola di un eminente uomo politico durante i torbidi di Calcutta, come un topo in trappola .. Alcuni incominciarono a considerare serio il s"uggerìmento del Sondhyà, cominciarono ad occuparsi di come la bomba si fabbrica, ne scoprirono il segreto, le esperimentarono e gli esperimenti diedero un meraviglioso successo. Gli esp'erti del Governo inglese dovettero convenire che gli ordigni mortali erano eseguiti' a perfezione. Fu un grande successo per la popolazione che non possedeva altri mezzi di resistenza. Il suc~esso avvelenò i giovani fabbricauti. Essi furono arsi dal desiderio di riprovare i loro strumenti. Questa ci sembra la vera diagnosi della malattia del bombismo nel Bengala. C'è una certa attenuante politica, in queste mortali intraprese di ragazzi, ma essi non avevano però un definito scopo politico. Un grande processo politico fu imbastito contro questi ragazzi, processo che infiammò l'imaginazione degli entusiasti che assistevano come accusati al processo. Il modo coi qu·ale guesto precesso fu condotto giorno per giorno convulsionò tutto il paese. La sensazionalità si succedettero persistenti destando il dormente patriottismo del popolo, e portandone profondo il sentimento nelle masse popolari, ed anche fra le donne. Se la burocrazia non avesse, . iu un attacco di paura, ingrandito questa II rivoluzione per gioco » in una enorme cospirazione politba, la situazione nell'India, anche da questo punto di vista sarebbe stata meno complessa e tesa oggi di ciò che chiaramente essa appare essere. (Sawaray N.i 6-7 Ottobre).

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