RIVISTA POPOLARE 607 Il male è dunque prfondo: più che la gioventù è l'infan 1 ia che rivela la propria progressiva corruzione. . Si deve lode, quindi, al ministro Orlando che sia nominato una Commissione per studiare il prob tema. Che cosa farà tale Commissione? Én suo primo compito potrà esser quello di indicare ciò che si è fatto altrove per indurre il governo ad una ragionevole imitazione. L'anno scorso il senatore Quarta inaugurò l'anno giuJidico alla Cassaz,one di Roma con un discorso magnifico sulla delinqueoza dei minorenni e sui mezzi per por porvi rimedio. Ed egli riassunse, appunto quello che fuori d'Italia s'era già fatto. L'esempio venne degli Stati Uniti. Colà nel 1899 sorsero due nuove istituzioni: quelle dei Tribunali del/' lnfanr_ia e l'altra,della Libertà sorvegliata, che può dirsi conseguenza e complimento dell'altra. Il Tribunale dell' irifan1ia è costituito da un unico magistrato. Il quale non è il solito giudice anonimo e colh:ttivo che scompare appena pronunciata la sentenza, ma è una specie di tutore che continua - oltre la seiatenza - ad occuparsi del fanciullo: non deve soltanto giudicarlo: deve, possibihnente, guarirlo. Come diceva benissimo il Julhiet (Les Tribunaux spéciaux pour enfants anx Etats Unis) « il giudice non va al Tribunale per punire· un colpevole e passar poi a un'altra causa, ma va al Tribunale per fare la diagnosi d'una malattia e indicare una cura 11. Invero il fanciullo non può mai essere detenuto in una sala comune di pubblica sicurezza o in una casa di pena comune (per evitare quel contagio che è la causa di tanti pervertimenti), e se non addirittura demoralizzato, e se i suoi pa - renti e l'ambiente in cui vive non sono profondamente cor - rotti, è messo in libertà e atfideto ai parenti sotto la continua rigorosa sorveglianza di appositi delegati e ispettori (probation oificers) i quali hanno l'obbligo di render conto non solo della condotta dei minorenni ma anche della condotta di coloro cui vennero affidati. Del resto - tutto il meccanismo di questo Probation System è noto a Fi:enze e in altre città d'Italia, dove lo ha introdotto miss Lucie Bart 1ett col suo fervore di apostolo. E l'anno scorso, in seguito a una circolare dd ministro Orlando, e per energica iniziativa del Procuratore del Re Arturo Moschini, si era anche cominciato a Firenze I' esperimento di una specie di Tribunale del/' infan 1 ia, deli:gando un giorno alla settimana e un giudice apposito per il trattamento esclusivo delle cause dei minorenni. Esperimento che credo continui con ottimi risultati. Il primo Tribunale del l' infan 1 ia fu istituito e Chicago nel 1899: da allora ne sorsero in quasi tutti gli Stati del- _l' America del Nord. E le relazioni degli ispettori e le pubblicazioni statistiche dimostrano che hanno fatto buona prova. li numero dei minorenni condannati alla prigione è di molto diminuito in America. I recidivi che prima erano il 50 °/o sono adesso non più. del 10 °lo· E ne costatava il successo anche ì1 Presidente Roosevelt nel suo messaggio al Congresso (6 dicembre 1 904}, e diceva che • l'opera del Tribuna!~ dell'infanzia è veramentè di costrurre dei caratteri , · mentre in genere l'opera della prigione é quella di deformarli. Inutile aggiungere che l' iniziativa americana passò in Inghilterra. Istituita a Birmingham nel 1905 la prima Juvenile Court, era seguita, dopo un solo anno, da altre identiche istituzioni in più di 40 città. Credo che adesso tocchino il centinaio. E i risultati furono ottimi, come ric:mobbe recentemente il ministro dell'interno rispondendo a un'interpellanza alla Camera dei Comuni. J Così in Francia, per l'iniziativa del ~enatore Bérenger, pur non copiando esattamente il sistema americano, si adottò un procedimento e amministivo che gli è equivalente. Ed anche la Germania - la quale era rimasta finora indifferente a questo movimento forse perchè aveva con due speciali istituzioni (il Tribunale di tutela e il Consiglio degli orfani) già in parte provveduto alla protezione dell'infanzia - si è deciso or non è molto a introdurre il Tribunale speciale pei fanciulli, che a Francoforte fa ottima prova. Lasciando da parte il problema penitenziario (che pure è la base positiva di ogni riforma giuridica ..• che non si voglia scritta soltanto sulla csrta), io ncn so se anche fra noi si adotteranno, per legge, i Tribunali speciali per fanciulli e il sistema della libertà sorvegliata. Moltissimi vi son favorevoli. Il senatore Quarta è un po' scettico al riguardo. Non so quali provvedimenti adotterà la Commissione italiana; ma quali che siano questi provvedimenti - essi non rifletterrnn o che _un lato del problema. Un lato molto importante, ma non l'unico. Le leggi non possono mai dare la so - luzione di un problema sociale: possono aiutarla, favorirla, - non più. E il problema della delinquenza minorile è così complesso che non una Commissione, ma tutto il pubblico dovrebbe sentire la responsabilità di studiarlo. Ogni società ha i delitti che si merita. - Ciò significa - che - malgrado le nostre declamazioni più o meno letterarie in favor dei fanciulli - noi facciamo poco per loro: anzi noi facciamo molto contro di loro. Ho già detto altrove e ritornerò- sull'a!gomcnto perchè mi sembra vero - che una delle cause forse più grave di qucl!a cdsi de/1' infar: 1 ia che noi attraversiamo (crisi di cui una manifestazione è i' aumento della delinquepza dei minorenni) censiste nel fatto che oggi il fanclullv vive troppo da adulto entra cioè troppo presto nella vita, risente t, oppo presto il contraccolpo dell'esistenza febbrile che ci trascina, prova immensa t_roppo presto - mescolandosi alla nostra vita, udendo i nostri discorsi, leggendo i nostri giornali - quelle emozioni e quelle j)reoccupazioni che la sua età dovrebbe ignorare. Tutte le distanze si abbreviano, oggi, nel mondo fisico come nel mondo morale. La ncstra legge sovrana è la fretta. Abolire più che si può quegli ostacoli antichi che si chiamano il tempo e lo spazio - ecco lo scopo verso cui noi corriamo. E noi stiamo abolendo o, per lo meno, accorciando l'infanzia! Come noi diventiamo vecchi prima del tt::mpo, così il fan - ciullo, prima del tempo, diventa uomo. Uomo, pt::r i desiderii e per le passioni - non per lo. forza e per la costanza. E da questo sqJilibrio fra la ft>gge di natura e i bisogni morbosi della nostra civtltà. - da gut::sta antinomia tra ciò che si vuole e ciò che si può - scoppia nell'anima infantile il dramma che è spesso il delitto, e che è talvolta anche il suicidio - poiché - è triste a .dirsi - anche ~I suicidio dei fanciulli cresce parallelamente al delitto, in questo nostro secolo dove pare non si sappia più, non si abbia più il tempo d' essere giovani. Salvo casi, non certo frequenti, di congenita fatale tendenza al delitto - io non ho sempre pe:1sato che la gnm maggioranza dei reati commessi dai fanciuili si debba attribuire agli esempii o all'incuria delle loro famiglie, le quali ne hanno quindi positivamente o negativamente la massima parte di responsabilità. Per questo se si dovesse preparare quel Codice dell'infanr_ia - che io sogno come un'opera legislativa che sarebbe anche un 'opera di alta prevenzione sociale - credo bisognerebbe so• pratutto preoccuparsi di vigilare sul modo con cui il fanciullo è educato e trattato, non solo nella fa.miglia, ma negli istituti, nelle scuole, nelle fabbriche, negli opecificii, dovunque, - e bisognerebbe severamente colpire quegli inconsci o quei malvagi che lo trascurano o lo sfruttano, e che, per debolezza o per interesse, lasciano ch'egli séivoli sulla china del vizio o ve lo spingono essi stessi.
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