Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 22 - 30 novembre 1909

RIVISTA POPOLARE 603 Se si raffrontano le velocità di propagazione, si osserva che quella delle religioni rimane tetragona ai secoli e non partecipando all'evoluzione·, si restringe sempre più ; l'Arte in.vece si propaga con vertiginosa rapidità e bisogna anzi sfruttare tale prerogativa per diffondere l'istruzione. e Cavalleria rusticana • fece il giro del mondo in un mese. La cartolina illustrata ha diffuso ovunque la conoscenza dei capolavori, gli usi e costumi dei popoli, ha nel contempo avvinto i! globo in una fitta rete di rapporti sociali. Il cinematografo, colle sue proiezioni , illumina dai ghiacciai del polo alle vette dell'Himalaja; ed i drammi cinematografati influiscono sulla vita più dei fatti che la storia riferisce con epoche presto dimenticate. Il grammofono, portando la m·1sica anche fra i selvaggi, costituisce un primo vincolo di comunione politica. Adunque l'Arte, in qualunque forma si manifesti, poesia, musica drammatica, ballo, pittura , ecc. deva completare 1' insegnamento delle scienze .. Se l' uomo non vi ve di solo pane, lo scolaro non vive di solo studio. Bisogna rendere attrattiva la scuola; ciò ·che si ottiene con le soddisfazioni che l'arte procura: essa inoltre consente al cervello di riposare, perchè mette in funzione facoltà diverse e gruppi di cellule nervose diversi da quelli che gli studi propriamente detti impegnano. L'arte non deve essere soggetto di esame, ma deve servire come divagazione per lo spirito. A prima vista sembra che l'insegnamento del canto, del ballo ecc., sia una pura perdita di tempo; ma non I è così. e Niente è più necessario del superfluo• diceva Voltaire. Se la scuola dovesse assimilare i soli elementi indispensabili per funzionare, le si formerebbe attorno un ambiente irrespirabile e la vita stessa ne sarebbe soffocatà. E' Giulio Verna che· propaga i più astrusi problemi scientifici rivestendoli con la più smagliante fantasia. Qui non si afferma che l'insegnamento artistico debba sottrarre un tempo che va dedicato agli studi , più importanti. Ai nostri giorni la scuola, sia per esigenze d'orario, sia per convenienze di professori, non si svolge con , continaità. Dopo poche ore di studio, le élassi sono messe in libertà e le lezioni sono riprese dopo poche altre ore. Il sistema che riduce l' insegna.mento in modo cosi frammentario è sbagliato. Per primo inconveniente si ha che i giovani, ricacciati nelle vie, si distraggono, . e, quando poi fanno ritorno in iscuola, non vi portano più quel raccoglimento d'animo che è necessario. Inolt1 e le varie interruzioni impediscono allo spirito di poter raggiungere gradualmente un massimo di tensione: a un treno omnibus non sono consentite certe velocità. Infine le lezioni impartite in modo saltuario abituano, nella scuola, all'intolleranza degli studi severi ; e, - nella vita - alla poca resistenza al lavoro. - Torna quindi opportuno l'impiego delle ore che attualmente vengono assorbite dalla scioperaggine: dedicate all'arte, riusciranno molto proficue. Un tal metodo può far scovrire in tempo le attitudini naturali dei giovani e può svilupparle. Cosi qualcuno, che è negato per le scienze esatte o per la chirurgia, potrà accorgersi di avere bella voce, e, invece d' insistere in costruzioni che _riunano prima di essere terminate, invece di torturare morti e vivi, potrà fare la propria fortu~a girando dai teatri di Pietroburgo a quelli di New York~ D'altronde non è provato che a risolvere la lotta per la vita bastino le cognizioni apprese nella scuola: lo dicono tanti emigranti che sono costretti a fare di tutto, meno quello che impara.rio. Il tipo di scuola naturaliana sarebbe il primo crivello per seleziona.re i giovani. Per tal modo le professioni vengono a sfollarsi, e si potrà giungere ad un risultato insperato, perchè l'Arte, coltivata da un più largo numero di persone, può fare rilevare il genio; il quale poi è quello che effetti vamente addita ai popoli l'orma da seguire. + Resta ai genitori dire la parola definitiva: vogliono che i loro figli, nelle ore vuote, tra lezione e lezione, vadano oziando per le vie, oppure che resti~o in iscuola ad apprendere musica, pittura, plastica, canto, ecc. ? Se i genitori ritengono indispensabile anche l' insegnamento religioso essi hanno il modo per conferirlo più efficace; possono impartirlo con l'esempio , nelle famiglie : così sono costretti a fare da specchio ai figli, e anche i costumi diventerauno più morigerati. Ma una finalità. altamente umanitaria deve far sostituire l'insegnamento professionale. Le religioni dividono, l'arte unisce. Le religioni, intolìeranti l'una dell'altra, misero popoli contro popoli, padri contro figli. L'arte affratella tutti gli esseri umani nel sentimento del sublime. + Scienza ed arte sono i due fari p1u luminosi che pe'r le vie del Vero e del Bello guideranno l'umanità. R. AVVENTURIERO Patria di Guglielmo Teli Qualcuno disse e stampò in Italia un bel motto cattivo che, col pretesto di far dello spirito, screditava la libera terra elvetica. Quel giornale disse celiando che la Svizzera era la patria di Guglielmo..... Hotel. E non aveva torto fin che la celia stava nel ~confine dell'onesto e non passava il segno fino a diventare ingiuria. Intendiamoci bene. Quando si tratta di pescare nel portamonete del forestiero, ogni paese di questo basso mondo può vantarsi figlio d'un gran padre: Guglielmo o magari Giroboamo ...... : Hotel. Mi ricordo d' uua colomba posta per insegna d' un albergo in un ameno paese veneto, la quale, alla stretta dei con ti, mi parve l'aquila bicipite; a Genova ~ Napoli a Roma a. Milano e altrove, alcuni albergatol'i senza essere per nulla Tell mi scoccarono dardi che furono saette ; e se mi I

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