RlVISTA POPOLARE fatto può aver portato al proprio pensiero e al proprio interesse, accusare e c~r~dannare per_ questo oi:;ni principio co~trario, og111idea avversaria; tutto ciò è ignobile e disonesto_. . , . . Mealio certo la bruta smccnta di chi ha potuto e sap~to, col più inv~rccondo c_inismo e_coll_a J?iù ripugnante libidin~ di co~tumelie volgan, dich~ararc senz'altro che bene s1 fece a stroncare la vita di Francisco Ferrer e insinuare la calunnia raccogliendo voci su fa'tti che non si .co1:oscono e di cui si ignorano interamente le cagioni. ♦ Hanno ucciso Francisco Ferrer ?... Che cosa è la vita di un uomo? ... Ferrer - Millet (1) ... Eguale; insensi~ile fatica ~01:1rio~o le la~_bra n~l pronunziare questi due nomi; ~dent1co fu _l1_nave1tibile gesto della natura che 1~ fece uo_m1m; entrambi la violenza umana colpi e affretto all~ sort: comune: il nulla. Parimente grande e panment1 sacro il dolore dei loro cari. Eppure l'umanità s'arresta addolorata per l'uno e sorpassa indifferente dell'altro. Perchè? Ingiustizia forse, o ne_cessità? . L'uno fu colpito, forse a caso 111un momento d1 agitazione popolare, da u_na mano esalt~ta, quando obbediva al suo dovere d1 comandato; 1altro cadde vittima innocente di un'accusa iniqua, per la volontà omicida di tiranni. . Può questo oiustificare il silenzio sprezzante Millct e il clamo~·e eseltante Ferrer ? Ma altri caddero co~1è Ferrer, vittime come lui innocenti della stessa accusa, della stessa tirannide, nello stesso paese, altri che l'umanità trascura. Ancora ingiustizia?... . Necessità logica della stona. Colpa dì chi volle colpire Ferrcr. . Ferrer ... Ma chi è costui? ... E ~he importa '. . , L'umanità non s'arresta dinanzi alla matenahta d1 una tragedia; è scossa soltanto dal ~ignificat? simbolico ch'essa può avere; e _questo,_o prima o poi, non le sfugge. Meglio se sub1t? lo intravede e lo comprende. Il martirio di un Innocente porta _p~r conseguenza la glorificazione esagerata della v1tt!- ma e pL1Òaver fatto di Francisco Ferrer, nell'op1ni~ne pubblica, più dì quello ch'esso in realtà non fosse. Ma se anche quest'uomo (al quale pure_ resero e rendono onore altri uomini di sapere indiscusso e di ino-cano profondo) altro non fosse che quello o o bb . cui la stoltezza di alcuno vorre e oggi tentare - vano sforzo maligno! - di impicciolirlo ,_ ebbene, che ~ignificherebbe ci?? N?n è qu:~to che 111teressa. La sua virtù la sua rntell1genza, Il suo valore personale passa:10 in seconda, in ultima li_ne:· . Ma c'è la sua azione, l'ape: a sua. ~gli, F ranc!sco Fe rrer fu un aoitatore intcilettuale, 111 nome d1 un ' b F . principio l:Jico, scientifìco, raziona1c. u att1v~ e indefesso: combatrè il gesuitico fanatismo cattolico e il reazionario oscurantismo clericale là dove sono ancora tiranni, colpendoli nella _loro arma preferita: ritols·e ad essi il fanciullo, 11 monopolio del primo atteggiamento dello spirito umano. Questo nome rappresenta pur qualche cosa I... Questo interessa; questo sentì, comprese e confessò l'umanità quando si levò offesa e protestante contro l'atto che uccise Francisco Ferrer. Perchè questo appunto contemplarono coloro che l_ovollero colpire. quando tentarono e credettero d1 i:nantenerc il loro intendimento dietro un'accusa d1 anarchia assurda e iniqua, con un processo infame. (2) (1) Millct: l'agente di polizia ucciso a Parigi nelle cli~ostrnzioni pro Ferror. La Redaz_tane _ (2) La fi.gliuolrt del condann11,to, Sig.na Paz, attesta cJ1.o 1~ _padre non fu nn::trchfoo, ma repubblicano ecl at~o o che mon gr~dando: "Viva la repubblica, abbtisso la monarclna ! "· La Redazione Stolti!... Come sperare di nascondere la verità col:la violenza?... La relazione del processo apparsa m succinto nei giornali, è la riprova più sicura della lor truce menzogna. Della ~raoedia di Spagna scompaiono oggi le persone de;ii aHod; solo r~manwrno i s.imboli. E noi vediamo la sopprcss10ne cii Francisco Ferrer in tutta la sua fatale necessità. L'odio cattolico non perdona; il fanatismo dogmatico acceca. Ov' è combattuto e minacciato, colpisce Così ha sempre fatto, così fa pure oggi_ do~e PL:Ò. Stolto, chi spera con questo mezzo 11 poler v111cere ancora· ma come potrebbe fare diversamente? A lui è vietata la via dei ragionamento; la violenza è a lui sola arma di vita e di vittoria. Di vittoria? ... Non lo può essere, e non lo fu mai. Bisoo-nerebbc che ci fosse un mezzo per distruggere ciò ~kè fuori della materia: il pensiero, il ragionamento umano. Di imposizione bensì, e di oppressione· e tale fu l'ultimo barbaro ten1·ativo di Spagna. ' Ma gli autori di esso devono dopo aven~e c?m.- preso tutta la tragica inutilità, chè ogg1ma1 il trionfo della ragione e ~~lla liber~à è ins~fferente di arresti non tollera prn oltre dt essere ntardata. Questo c~rto, compiuto il misfatto, de1?bono b_ene aver capito color? che vollero la m?r,te. dt Fr_anc1sco Ferrer, quando videro tanta uma~uta 1cvar~1 prote_- stante e minacciosa per aver subitamente mteso ll sìgnificai:o del fatto. E forse alcuno ne trasse motivo di sgomento e di angoscia. . . . . . . Non gli esecuton materiali del delitto, non 1 gmdicì del consiglio dì guerra, e n~ pure M_aura. C~e cosa è costui? Nero strumento d1 una m1llennana 'infamia che inferocisce nella sua lunga agonia, egli fa schifo. E forse è in lui un pò di truce e spietata sincerità di fanatismo che può renderlo, sotto un certo punto di vista, perdonabile e miglior~ della figura volgare e gesuitica di un Giovanm Giolitti. . . La sua scomparsa dalla direzione della politica spagnola lo condanna all'i~diflerenza dell,'umanità e lo abbandona al suo destino. Quale sara questo? La vendetta che piace ai forti cd è invisa agli eunuchi abbrevierà la sua vita ormai prossima alla fine p'er i troppi anni, o lo risparmierà? ... Che importa? Egli è zero. . . . . Il sentimento di sacrosanta nbel11one che c1 anima, oooi non si rivolge più (come poteva far ieri, sotto l'i~1peto su.~it~ne? _del_losdcg_no) contr~ la person_a di uno o prn rnd1v1du1, ma s1 nvolge d1rettamen~e contro il prin,cipio che_ l? provoca, .contro un sistema non piu compatibile col pensiero moderno. La vendetta umana deve sentire -- e sente - tutta l'importanza de' suoi inten~imenti_ e del suo significato. Onde forse ne trema 11 :e g!ovanetto. Povero piccolo, re! Quanta pena rnsp1ra, quanta pietà! E forse, mentre ~ccanto ~lì arride la_giovane sposa e la gaiezza pue1:i1e, f!led1t~ sulla tnste condizione sua. Che cosa e egli mai?... Un uon:o ?... Chiamato dalla nascita, condannato dal destrno a non essc:rlo ! Egli non è che un simbolo I La sua personalità un:i~na , scompare dinanzi a 9~.es~o; è assorbita da c10 eh esso rappresenta. E c10 e appu'.ltO quello che si vuole distruggere, c~e deve, in nome del diritto e della giustizia, essere distrutto~ Perchè il suo corpo non è tutt'altra cosa, non e staccato dal simbolo? Magari lo fos~e ! . . . Questo pensiero pietoso è sincero ~n tutti 1 buon~ nei riguardi del giovane monarc~ d1 S~~gna, oggi che l'occasione - della quale eglL non e 11s~lo responsabile, anzi forse nè r1;1r~ ,compartecipe - espone lui al giudizio della c1v11ta. . . Severo e inarrestabile verdetto che c1 lascia per--
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