588 RIVISTA POPOLARE più: quello di candidato dissidente diventa un vero mestiere, In tutti i collegi si può trovare un individuo che può avere un piccolo seguito in un partito e fa il candiduto dissidt:nte con un semplice biglietto da L. 1000 o da L. 500. L' inconveniente c' è pure col regime della maggioranza ; ma i ballottaggi possono riuscire a correggere si9-1ilimanovre e d'altra parte le maggioranze parlamentari essendo più forti la perdita o il guadagno di un deputato non presenta lo stesso interesse. 4° La più seria obbiezione è quella del clichage. Ogni par• tito essendo sicuro di aven.: la sua giusta parte col sistema proporzionale diminuirà enormemente l'ardore della lotta. Non è dubbio che la rappresentanza proporzionale canalizzi in qualche modo le correnti politiche che si formano in un paese. Con tale sistema ncn ci sono più gli spostamenti formidabili che improvvisamente fanno cadere i governanti, che hanno scontentato gli elementi incerti. L'egemonia parlam.:ntare non passa più bruscamente da un estremo all'sltro. In queste condizioni la rappresentanza proporzionale apparis~e come una garan 1ia conservatrice, tanto più in un paese come il Belgio dove e' è un'altra gararqia co11servatrice: il voto plurimo (1). Prima della legge del 1899 c'erano _nella Camera belga 112 clericali, 28 socialisti e 12 liberali o raòiceli. Sarebbe bastato uno spostamento di 25 o 30,000 voti in favore dei socialisti perchè essi specialmente coll'aiuto dei liberali e radicali avessero acquistato artificialmente la maggioranza dei dfputati senza avere la maggioranza dagli elettori. Oggi non e' è più nulla di simile da sperare ... e da temere. Supponendo che le elezioni del 1910 corrispond1rno al massim') delle speranze dell'opp0sizi one, i clericali non perderebbero che 4 o 5 seggi. h queste conjizioni sembra che lo scopo della lotta è o sembrerà molto meno importante che sotto il regime maggioritario. Ma c'è da consi1erare che col regime proporzionate le maggiora,,ze parlamentari essendo p:ù deboli, la perdita di un s~g~io abbia àellc conseguenze più gravi e tutto sommato le ultime elezioni del Belgio ten1ono a mostrare che nelle grandi circoscri 1 ioni le lotte politiche nulla hanno perduto del loro ardore. D'altra parte col s·stema m1ggioratario la lotta mancava dove il risc1ltato era previsto e sicuro. Do..-e l'obbielione del clichage prende tutto il suo valore è nelle circoscrizioni che non eleggono eh\! 2 o 3 deputati e dove· ogni partito è sicuro di ottenere un seggio. Supponia'.110 •per esempio che in un collegio i liberali dispongano di 17000 voti, i socialisti di 18000 e i cler.icali di 19000. Ciascun partito ha il suo deputato e p~r perJerlo dovrebbe perdere molte migliaia di voti. Ciò non è possibile e i tre deputati , beati possidentes, si accordano e dormono sonni tranquilli. In conclusione : la nostra legislazione elette raie è difettosa; il mantenimento dei piccoli collegi falsa il meccanismo della rappresentànza proporzionale; si dovrebbe riunirli e farne collegi più larghi; nei quali le candidature jissidenti perderebbero ngni importanza o nei quali il clic!tage della rapprese:1tanza non occorrerebbe più. Ma supponendo che la rappresentanza proporzionale sia orgonizzota meglio, risulta dall'esperienza be1ga che il sistema attu!lle sia preferibile a quello maggioritario? Certo difficoltà non ne presrnta e il Parlamen.tc.. rispecchia più esattamente il corpo elettorale. Ma questa esattezza è un bene o un male? Si rlsponderà a queste domande secondo i paesi e seconJo che si ( 1) Co I sistema del voto plurimo ai celibi , ad esempio si accordo un voto· ai coniugati due. Chi paga 20 lire d'impo sta ha ua voto ·' chi paga 40 ne ha dtte, e chi paga 60 ne ha tre. ' • La Reda 1 ione attacca più o meno importanza alla stabilità o alla instabilità dei governanti. Per parte mia ritengo che la rappresentanza con circoscrizioni allargate sia il più equo e il meno imperfetto dei meccanismi elettorali (Les d0c11ments du progrès ottvbre). + William T. Goole: Il mom'3uto attua.le in Spagna. - Le condizioni attua!i della Spagna , e specialmente della Catalogna , sono spaventose. I tumulti in Barcellona eJ in tutta la Catalogna ebbero dapprima il sem;)lice carattere di una pacifica manifestazione co:itro la guerra in Africa , ma cambiarono di carattere e diventarono serii fatti rivoluzionui in seguito all'opera Jel governo che volle sopprim<:rè giornali; associazioni e manifestazioni pubbliche d'ogni colore. Nessuna guerra fu mai tanto impopolare quanto questa ed il movimento di rivolta fu prc•vocato da que~ta impopolarità più che da Ila propaganda e dalla azione degli anarchici quantunque in Barcellona ve ne fossero e ve ne sieno tuttora moltissimi. Moltiss:mi popolani, e specialmente giovani , presero parte a questo movimento e non erano anarchici. Bis?gna anche non dimenticare che la importanza liel 1a ri ·•olta fu molto e.iagerata dai giornali quantunque ciò che accadde fosse già di per se stesso assai terribi!t:. Cinquanta:inque fra conventi e chiese furono bru-::iate , circa ottanta persone uccise , centonovanta foriti. Eppur~ considerando questi fatti non bisogna perdere di vista la considerazione che la Catalogna è la più ricca rrovincia di Spagna. Ora questo contrasto fra la r:cchczza della Ca ti\ 1 ogna e la miseria delle altre parti deì paesi è dolorosa; ed i catalani consiJerano che essi sono trattati come la vacca da latte che deve servire ad ingrassare la Spagna, che lavo· ra,o penosamente e pagano molto per mantenere un governo che essi dc!testano, e specialmente per il mantenimento della gronde orda di funzionari che dissanguano la Spagna. L' od:o della attuale forma di governo è il soffio che anima la vita politica della Catalogna. La Catalogna è francamente e profondamente repubblicana, ma sfortunatamente la sua popolazione non può preferire una ad un'altra forma di Governo Repubblicano come migliore. Per conseP'uenza la Catalogna non può mettersi alla testa de 1 o movimento repubblicano della nazione, come potrebbe fare perchè l'elemento repubblicane, in Spagna è disseminato, se ne dobbiamo giuJicare dall'opera dd Gn·crno mJlto occu· pato a chiudere circoli a sopprimere giornali attraversa tutto il paese. Questo è il fatto g•ave de!la Spagna nel momento attuale e ne rivela stato interno Jisastrosissimo. Il Parlamento è servile, il Re senza influenza e non pop o - lare, per conseguenza i ministri sono autocrati. Il Costiluzionalis.mo è poco più che una parola , ed i bassi salari degli impiegati e dei funzionari offrono il campo alla più sfrenata corruzio:1e. E dopo ciò non è da negligere il grande numero dei frati e delle monache, stimate da una autorità in statistica a circa 60,000 nel 1904 e aumentati di pci • poichè molte congregazioni cacciate di Francia si sono trasferite in Spag~a. Anche se la Spagna fosse ricca più volte di ciò è, essa non potrebbe sopportare il carico di tanti uomini e donne che sfuggono ai loro doveri di cittadini (T!te English Review, ottobre 1909). Oott. Napoleone ColaJanni, proprietario, direttore-responsabile Napoli, R. Tipografia Pansini in S. Loren.ro .
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