Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 21 - 15 novembre 1909

578 RIVISTA POPOLARE zoppicando alla sontuosa sua villa prospettante l' Oceano ; e avendo preso a discorrere dello stato del Congo, il nobile Lord deplorò vivamente lo strazio che vi si fa degli indigeni nelle ..:oltivazioni del kaut:::ichouck, contro ogni legge divina ed umana. La filippina fu veemente e parea che sotto l'implacabile apostrofe, il sovrano dovesse rimanere sconcertato ; ma non ne fu nulla. e Nel mio regno, rispose imperterrito il vecchio smidollato, non tramonta mai il sole della giustizia e della carità cristiana , . Già tti sa , non ci sono mai come i frollati, per sapere snocciolare a tutto spiano le frasi rugiadose e beatificanti. Quando nel 1885 , io wì permisi di esporre ì 11 un discorso inaugurale all' Univen;ità di Siena la teoria economica della costituzione politica, una sola fra le autorità presenti alla cerimonia non venne, come di prammatica, a stringermi la mano, ma all'opposto, nscì ostentatamente dall'auta, appena finito il discorso, manifestando la sua irritazione scandalizzata contro la imprudenza di chi odava enunciare teorie così immorali da una cattedra universitaria. Pochi mesi più tardi, quel fiero moralista moriva d' un accidente, che lo aveva colpito mentre trova.vasi (come dire?) nella posizione del re di Bitinia con Atalante. E ancora un ricordo personale. Nel 1881 , trovandomi in una città della Germania, strinsi conoscenza con un giovane giurista italiano, che mi lasciò di sè la più gradevole impressione. Intelligente, coltissimo, spirituale, spregiatore del militarismo , del feudalismo e della burocrazia tedesca, appassionato cultore della scienza e del libero pensiero, egli discorreva con attica arguzia delle cose divine e delle umane e su tutte proiettava la vivida luce di un ingegno audace ed amabile. Dopo parecchi anni lo ritrovai professore, clericale, assiduo frequentatore di couventicole pedanti, infaticato cercatore di sillabe,· di cimmeli e di incunaboli, e persecutore imµlacabile d'ogni idealità novatrice. Che era avvenuto nel frattempo? qual era la causa di si profonda metamorfosi? Semplicemente una sifilide, che il poveretto avea contratto accanto a~ una kellerina del nord. Sl, è la sifilide che recluta la grande armata della reazione, è deasa la Giovanna d'Arco dell'oscurantismo. Sl, hanno ben ragione i medici , quando ci parlano di sifilide costituzionale, poichè è questa davvero la più grande e preziosa alleata dei partiti costituzionali, la grande tutrice dell'ordine pubblico e la provvidenziale difesa contro le tendenze sovversive e rivoluzionarie. Una notte di Parigi val contro queste dottrine più che non possano tutte le somme di S. Tommaso, e la legge Crispi ha più fatto per la causa dell'ordine che un reggimento intero di poliziotti. Perciò io penso che tutti quanti hanno a cuore i trionfi del libero esame e delle idee innovatrici dovrebbero dar opera a combattere il tremendo flagello che minaccia le generazioni adolescenti di una corruzione fatale. Non è soltanto la vigile sollecitudine della integrità fisica delle nostre creature , che deve spingerci a ciò; novo imrulso alla crociata dev'essere la brama legittima di preservare l' idea libera e feconda cui il morbo impuro minaccia nelle sue stesse radici. Ed è appunto in nome di questo ideale, che ci incombe difendere, è appunto per combattere nelle sue estreme trinciere il misticismo antiscientifico e mt•ntalmente dissolutore, è per ciò che noi salutiamo cou entusiasmo la pi;opaganda, che uomini di meute e di cuore hanno iniziata per illuminare i giovani 8Ui ri• snl tati misteriosi del male e sui mezzi di porvi riparo. Essi faranno µer la cansa della scienza e della libertà più cbe un centinaio di scuole moderne , o un manipolo di pubblicazioni ribelli. ACHILLE LoRIA DaCl ongresso diBudapest alCongresso diMilan l NUOVI APOSTOLI! (A proposito della Lega nazionale per la lotta contro la malaria) Ora che il problema della ;11alaria comincia ad interessare vivamente il pubblico, è opportuno per ben comprendere l'importanza e vagliare le odierne controversie, esaminare ai lume della critica più serena e in modo che anche i mene competenti in quistioni di malariologia possano vedere da qual parte stia la ragione 0 .il torto, le basi scientifìche • della nuova scuola (se pure è a parlarsi di una nuova scuola) e i propositi dei nuovi apostoli, istituendo bevi confronti colle teorie vecchie e i proposi ti degli apostoli ... tramontati I L'on. prof. Castellino, inalberando la sua nuova bandiera di lotta, ammonisce: c'è tutto da rimpastare da capo, da rimescolare, da controllare, da riaffermare (V. nella Tribuna, n. 280). Nel Giornale della Malaria, lo stesso prof. Castellino insieme al suo assistente dott. Tropeano, lanciò ripetutamente e senza mai preoccuparsi di fornire le indispensabili prove, affermazioni di una gravità eccezionale, che diedero al sottoscritto e al dott. Sergi l'occasione <li svolgere nell' Italia Sanitar-ia una lunga e non inutile polemica. Ed ecco le affermazioni del Castellino: il falimento della profilassi chininica; il grave torto di Celli e della sua Scuola di voler redimere il mondo dalh malaria col solo chinino; la mancanza di base sperimentale e di sanzione statistica della profilassi chininica ; i tristi effetti dell'uso protratto del chinino nell'organismo umano; la necessità di ricorrere ad altri mezzi per combattere il flagello malarico , e questi mezzi sono rappresentati dalle bonifiche: bonifiche agrarie ed idrauliche, e poi, igiene dell'abitazione, dell' alimentazione, del lavoro, abbandonando la profìlassi chininica, « la cui storia è la solita storia dei pretendenti illegittimi, che coll'audacia, il falso, il sopruso cercano conqutstare un trono cul non hanno diritto/ >> Parole tes l uali e... significa ti ve l Io ed il collega Sergi non abbiamo durato fatica a dimostrare l'inconsistenza di simili affermazioni adducendo, per questo, non solo le opinioni e le prove sperimentali e cliniche dei principali fautori della profilassi chininica, ma anche le opinioni dei dei più arrabiati oppositori: il Castellino e il Tropeano. Abbiamo dimostrato, cioè, che la profilassi chininica così ferocemente combattuta. ha base scientifica e sanzione statistica; che non esiste, da parte dei fautori della profilassi chini nica l'esclusiJ1ismo. di cui a torto si lagna il Castellino; che anzi ì primi a riconoscere e a predicare la necessità delle opere di bonifìca agraria ed idraulica e tutte quelle riforme d'ordine igienico ed economico, che possono e devono contribuire a redimere l' ltalia dal flagello malarico furono i medesimi ±autori della profilassi chininica, che la somministrazione protratta di pie-

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