RIVISTA POPOLARE 537 ~ente una certa democratizzazione nel capitale delle Società, almeno in Francia, c' è realmente. ., e· é una costituzione nella Russia ? - Ci credo e lo ha aflerruato solennementb net d1::;corsi tenuti a Londra ed a Liverpool l'eminente storico Milioukoff, che appartiene al partito dei cadetti, cioè dei democratici costituzionali. Lo ha negato , invece, recisamente uno snrittf're più avanzato, 11 Annensky nella sua rivista Russkoé Baqastwo ed ha dichiarato che l'affermazione del p1imo è l'indizio dello spirito deplorevole di transazione àei caclP,tti. e In R•1:::1sia, egli continua, non vi sono che l'arbitrio e l'autocrazia, il più puro dis potidmo > • Il bello è questo: Milioulrnff ha riaffermato, rispoudendo , nella sua rivista Retch, l' esi:itenza della Costituzione. Volle ripetere questa Rffermazione in una ri no ione elettorale a Pietroburgo-la prima dopo due anni di proibizione-; ma un Commi::;sarlo di polizia appena pronunziate le parole in favore della esistenza della Costituzione sciolse la riunioue ..... Milioukoti" non ai dette per vinto e nel sno giornale l'indomant scrisse che dalla ignoranza ri ·rn Commi::isario di polizia non si poteva indurre la non esistenza della Costituzione. Apriti cielo! Gli venne una ri8posta autorevole e nfficiale immediatamente; nel giornale del Presidente del Consiglio Stoljpine, la Rossia si lesse: « le parole di Milioukuff sono odiose p1·ovocazìoni; l'affermazione che il potere dello Czar è limitato è semplicemente una menzogna. Ciò che noi abbiamo nelle nostre leggi fondamentali è un autolimitazione del potere , cioè la fissazione di certe regole per le sue manifestazioni particolari. E questo non corrisponde in alcun modo nè giuridicamente, nè effettivamente al concetto di Milioukuff > • Noi diamo ragione ad Annensky, rivoluzionario, ed a Stolypine presidente del consiglio. In Russia non c'è una costituzione perchè l'immensa maggioranza del popolo russo , ancora analfabeta , non ne sente il bisogno e non ha saputo conqui-itartiela. E' q ue::sto l'avviso che manifestawmo nel 1905 quando tutti andavano in estasi per la proclamata costituzione nel!' Impero degli Czars. E allora fummo soli, o quasi, a dirlo. + Tendenze antimilitariste al Giappone. - Ii Dr lugram .Bry1:1.u<lu Kobe scrive ai Ducu,nents du progrès (ottobrt) che al Giappone comincia a svilupparsi un movimento di reazione contro la preponderanza dello spirito antimilitarista, che ha, senza dubbio, allargato le frontiere del!' Impero e collocato il Giappone nel rango delle grandi potenze ; ma che, d'altra parte, ha cagionato gravi perturbamenti economici. Le entrate del tesoro, e-;sendo, per la maggior parte, consacrate alle sµese militari, è stato meessario aumentare le imposte tutte, creare nuovi monopoli; ciò non pertanto il denaro manca per le opere di civiltà e sociali verameute urgenti. Il patriottismo gnerresco era tanto potente nei popolo, che sinora ogni opposizione sembrava impossibile. Ma la profonda crisi economica che fii pel Gi::\ppone la conseguenza dell'ultima guerra ha dato a riflettere a buon numero di penHrne ed ha indotto il n .ovo governo a ridurre le spese militari in una proporzione conciliabile colle necessità economiche dell' lmpero. Si ha rinunziato a tutta una serie di spe::;e progettate; il prograJJma di aumento del!' esercito che, secondo il piano dell'antico Ministero Ka.tsura, avrebbe potuto essere eseguito nel corde di sei anni, è stato ripartito in dieci anni; ciò che diruinuisce com,iderevolmente i pesi relati vi sui bilanci annuali. In ogni caso non si faranno prestiti a scopi militari. Le classi, ohe sin qui dirigevano la. nazione non s1 rassegna.no naturalwente che a malincuore a. queste misure di economia contrarie allo spirito nazionale. Ma le masse operaie, che soffrono mag~iormente del!' aumento delle imposte, appoggiano il governo attuale . Molti intellettuali , si collocano da un punto di vista generale e sociale e favoriscono il moviment0 e si pmisono già Odservare al Giappone le prime manifestazioni pacrfiste. Con questo si vede come sempre piò, nel bene nel male, il Giappone entra nella sfera della cosidetta civii tà occidentale. Altra volta notammo che il Giappone aveva già imitato l'occidente nei metoii coloniali a.riopera.ti in Corea. Ora il Giappone è stato fonestato da uno di qnt:'gli atti, cbe sono la conseguenza di quei metodi. Gl' Indiani si vendicano del dominio inglese assassinandone i funzionari ; i Coreani si sono vendicati del dominio giapponese as.sassinando il Marche::se lto. L'a8::sas::sniato era uomo di grandissimo valore, altarnente benemerito del J-iappone; ma l'assassino non ha visto in lui che lo strumento della oppressione del proprio paese. + Il bilancio dl Lloyd George glu.dicato da Leroy-Beaulleu. -- Nel F,garo del 30 8ettemhre è stata µubbl1cata una lettera del Leroy-Beaulieu wolto severa contro il ministro inglese. Il grande economista francese si as!-:loc1a Lord Roseberry nel giudicare il bilancio di Lloyd George come un bilancio rivo!uzio • nario, come la preparazione e la prefazione del socia1iswo. Easo rappresenta ciò che in FranciR. si cliiania: limitarismo, cioè limitazione sistematica della fort1rna per mezzo della legge. La parte del bilancio incriminato, che più lo preoccupa. è quella relativa all'impo8ta progre-18iva sulle successioni. La giudicò spoliatrice quando William Harcourt la portò al saggio ruas1:1inodel 18 °fo; figuriamoci ora. che viene portata al 30 °/ 0 ! Similmente considera come un attentato contro il diritto di proprietà la tassa del 20 °/o sul plusvalore della terra. E Leroy-Beaulieu si rammarica non tanto per la sorte dell' Inghilterra quanto per· quella della Francia, pllichè il malo esempio di oltre Manica dal Ministro Caillaux coll'imposta sul reddito è stato imitato al di quà della Manica. A suo avviso tutto si accotnoderebbe adottando l'imposta degressiva, che elzminerebbe l'arbit·rio. I bisogni del bilancio ioglese, poi, si potrebbero ridurre adottando il e1stemà delle a8sicurazioni tedesco che costa soli 60 milioni allo Stato e non add•>8sando tutto allo Stato il µeso deile pensioni per la vecJhiaia. Tra il rimPd10 di Lloyd George e quello di B,dfour - cioè il ritorno al protezioniswo - Leroy-Bau1ieu quantunque liberidta preferirebbe il modetato protezioni~mo. In questa rubrica non possiamo fare una di1>CU!-!SÌone di princiµi finanziari. Abbiamo rilevato la lettera. dei1'iltustre eeo11omit1ta france::;e perchè è di a.tturilità. Di sfuggita però vogliamo far qualthe O➔~ervazione. Coutientiamo del tutto solo nella que!:ltione ddle pensioni operaie, che non dovrebbero pesare tutt'l sullo Rtato. Dimenticasi, però, \jhe i maggiori bisogni del bilancio inglede vengono dalla fullìa militeresca delle classi, che oggi si ribellano al bilancio di Lloyd George Come si provvederebbe alla costrnziooe dei Minotat1ri marini, che si chiamano Dreaudnoughts che costauo oggi 75 i->eruno e cotitarauno do.ù<tni 100 milioni? Su q ue::sto tace prudentemente il Leroy-Beaul1t'U. D1ssent1amo poi profoudamente sulla progre-isività forte nelle imposte sulle succe::1sivni; e il dibsen"-'o giustifichiamo col ragionamento..... di un miliardario. E' stato Carnegie, e per la prima la nostra rivista in Europa lo rilevò, a dimostrare che almemo il 50 °/o della ricchezza che si accumula non è dovuta al merito de~li indi vii ui, che la pos8eggono; ma alla società che la crea automaticamente. Nulla di più giusto, quindi, dice il grande industriale americano, che que-
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