Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno Xv - n. 20 - 31 ottobre 1909

534 RIVISTA POPOLARE per un popolc, povero come l'italiano è enorme, sta la piena giuetifìcRzione dell'apostrofe di Pantano che dichiarava tanto vantaQgiose ai senatori 51antropi il contratto col Llòyd Italiano da perm""ttere loro di bnttRre dei milioni nella strada per isfuggire all'inse • guimento dei difensori dell'erario pubblico, chfl content.andosi di raccattarli , avrebbero lasciato salvare i grandi ladroni; e sta pure la piena gitH,tificazione della proposta di Colajaoni, che voleva deferiti all'Alta Corte di ginstizia il ministro maggiormente responsabile del danno, che volevasi arrecR.re al popolo it,aliano. Intorno a tale proposta non s'insisterà mai abbastanza. Il ~Codice penale non contempla i soli atti dolosi; ma anche quelli colposi. Ora dato e non concesso che il contratto Piag·gio non abbia nascosto nulla di doloso - e i MiniBtri agirono e parlarono come se dolo ci fosse stato - è evidente che chi lo conchinse era degno di pnnizione, se non altro, per la colpa. Oi sembra che pel popolo italiano abbia mag- ~iore importanza una curée che gli doveva costare 80 milioni anzichè le porr.heriole, che non gli costarono, tra si e no, che circa 300 mila lire - comprendendovi tutti i famosi mandati-e cbe fecero tradurre Nunzio Nasi innanzi all'Alta Corte di giustizia. La stampa monarchica, anche di opposizione, non è ritornata su questa proposta. Noi ci spieghiamo tale silenzio e quello dei socialisti, coli' attitudine assunta la sera del , luglio, quando Ri credettero che lo scatto di Colajanni avesse ~iovato al Ministero. Ma la repubblicana Ragione - in ciò concorde coll'opinione pubblica italiana e sopratntto con quella del popolo di Roma che la sera del!' 8 luglio fece una colosBale dimostrazione in favore del Deputato per Castrogiovaoni - non mescolata da alcun precedente contrario ha immediatamente commentato il risultato delle aste con questo stelloncino, di cui gli siamo oltremodo grati: Lo sfacelo del " Carrozzone ,, L'ultimo atto della commedia ha perfez:onato il disastro al quale erano destinati autori ed attori. L • es;to delle aste ha d;mostrato che le critic'-:e, le accuse, le denuncie, )a vivace battnglia del!' E~trema Sinistra, gli attacchi fieri e sinceri di Naroleone Colajanni e dell' on. Pantano , erano l'effetto della profonda convinzione che il ministero stesse per gettare il paese tra 1~braccia del più sfacciato affarismo dei « patrioti • che « arrossiscono , e di quelli che non arrossiscono. Il ribasso d'asta <iello sperimento di ieri ha fatto risparmiare allo Stato 24: milioni i quali aggiunti agli altri 50 che la Commissione parlamentare tolse allt! voci del « Carrozzone , formano la rispettabile cifra di settan'.aquattro milioni che sarebbero stati succhiati al paese, che lavora e pro<iuce, per beneficare i suoi sfruttatori e dilapidatori. Molte e gravi parole sono state pronunciate durante la battaglia contro il Mini&tero. • I fatti , di una eloquenza feroce nei riguardi del Ministero, si sono incaricati di giustificarle tutte. Napoleone Colajanni , in uno dei suoi scatti meravigliosi, che sono la espressione di sincerità e di rettitudine squisite e che rivelano la sua ettitudine al fiuto dei ladri . alla vigilia del voto sul progetto delle convenzioni apostrofò vivacemente il ministr" Schanzer ricordando a lui e alla Camera 11na figu:-a precisa di responsabilità ministeriale giudici:ibile dall'Alta Corte di Giustizia. Allora molti , che non intesero la portata e il val0re delle parole ddl'on. Colajanni, le giudicarono esagerate, e fuori di luogo. Dopo l'esito delle aste, dopo così clamorosa prova di insen sibilità degli interessi del paese e di così generosa attenzione per gli interessi delle Società il ministro Schanzer non cto vrebb~ essere soltanto sottratto agli attacchi del Parlamento, ma dovrebbe rispondere della sua azione politica. In un paese che non fosse l'Italia la soluzione attuale di un gravissimo problema non potrebbe soddisfare la pubblica opinione. La venuta dello Cza:r. Niente fischi ? - L'importanza politica della venuta dello Gzar non si può e non si deve desumerla che dai giudizi della stampa austriaca e, dal fatto che egli ha schivato con ogni cnra di toccare il territorio del nostro caro alleat 0 di oltre Isonzo. La stampa austriR.ca non ha sapnto nemmeno fare bonne mine à mauvais Jeu e si è rallegrata del viaggio come di un rinvigorimento dell'Italia .... cioè della Triplice; e tutta I~ stampa tedesca che sino a ieri of:ltentava la massima indifferenza per l'Italia o addirittura la vituperava come debole e sleaie , oggi ne eirnlta la forza e la lealtà ..... Cnse inverosimili, se non fossero verissime. Non mancano, pnò, a Vienn::t ed a BPr]ino quelli che rimproverano ~di' Italia i suoi giri di valze1·... Già : que.,tn diritto di valzare non l'ha che il prrdrone, cioè Flmperatore di Germania. Dell'attit11dine dei nostri alleati-nemici si può e si deve soltanto trarre argomento per giudicare della scempiaggine della proposta Morgari e di quello stupido e insensato manifesto del partito socia:ista, che voleva eccitare rnaggiormente gl'Itidiani a manifestazioni di ost'ilità contro lo Czar e che invece riusci a provocare una reazione del buon senso contro le paz1,esche intenzioni del partito socialieta uffiriale . che noi crediamo di non potere e dover confondere col socialismo italiano, non ostante le numerose deliberazioni dei circoli, circoletti e circoloni socialisti, le cui decisioni di ordinario sono manipolate dai più andaci, dai più intelligenti e dai più scrupolosi compagni. Se le proposte di Morg-ari fossero prevalse, come giustamente avvertì La Vita, esse dai maligni avrebbero potuto essere interpetrRte come un servizio reso ali' Austria e il partito socialista italiano sarebbe divenuto ne più nè meno che nn' appendice vermicolare dell'Imperiale socialismo di Pittoni , contro il quale si levano già molti socialisti nella stessa Trieste - in quella Trieste, dove il sociidismo, disgraziatamente, pare inventato per n11ocere al sentimento ed alla nazionalità degli Italiani, a servizio ed a benefizio della Corte di Vienna e degli Slavi. A questa malevola in - terpretazlone si è preAtato meravigliosam·ente un articolo all'on. Claudio Treves. nel quale c'era la preoccupazione della impressione che il via~gio dello Czar avn:•bhe fatto ... a Vienna f Noi che per dichiararci amici e sinceri ed utili alleati dell'Impero Anstro-Ungarico,-non avendo aspirazioni informflte al vecchio irredentismo propugnato nobilmt>nte e fieramente da Imbriani, da Mirabelli, da Gaetflni di LaureO?:ana ecc. santificato dal sacrifizio di Oberdan - noi , ripetiamo , che r.on abbiamo tali aspirazioni, per propugnare, come per tanti anni abbiamo propn grato, l'alleanza sincera colltAu-stria-Unght>ria, ci contentiamo di poco nel presente e nell'avvenire prossimo: del rispetto del la Italianità nell'Impero vicino; di quel rispetto dei diritti degli Italiani sancit0 Òlllle IPg-gi e da!la Costituzione ed accordato agli Slavi, agli UngherPsi, ai Boemi, ai Tedeschi, ai Polacchi, e tutte le nazionalità che costituiscono l'Im-- µero. Il rispetto di tali diritti sacrosanti viene negato soltanto con nna odiosissima eccezione agli Italiani. Ora in questa odiosi!'l&Ìmaeccezione per lo appunto sta la condanna del partito socialista italiano. Il quale pot,rebhe essere ginstificato soltanto colle teorie del- ]' herveismo, che negano assolutamente la patria e cbe consigliano ai soldati francesi di tirare in una possibile guerra non contro i nemici , ma contro i propri ufficiali : teorie sdegnosa~ente e nettamente respinte dai più effiioenti uomini del partito socialista italiano. E noi scorgeremmo anche una attenuante alle proposte morgariane se i partit.i socialisti austriaci- ad esclusione <li quello pittc11iano, che pare asservito all' Imperiale luogotenenza di Trieste , avessero dato segni di vita, avessero protestato effettivamente ogni volta cbe il governo austriaco ha violato quei principi civili e di solidRri età internazionale, che fanno parte fondamentale del loro prog-ramma. Ma in Austria Ungheria si sono commesse le infamie del processo di Agram, si negano i diritti degli Italiani ; si commettono le

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