Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 19 - 15 ottobre 1909

RIVISTA POPOLARE 5it diamo comfl l'Austria possa. acconciarsi al caso che l'Ungheria rifiuti di votare i crediti snì bilancio; e di dare le leve per l'e:-.ercito. Certo se Kossoutll avesse, anche un po' della fibra di suo padre, la qnestio11e Aarebbe proba bi !mente risoluta nel senso della pura ed as-,oluta indipendenza; ma messa da parte quegta questione, come mtende fa.re Fiancesco Km~south, qm\le titrada rimane al partito della indipendenza, oltre quella di ved(0 rsi soppiantato dai liberali, e lasci1;.re ad essi l'onere e l'onore di ;1ortare in porto le qnestioni ardenti della nazioualità U no-herese? Ed ac- o cadrà, probabilmente, cosi. + Gli anarohtol giudicati da un anarchico Jean Grave, l'intellettuale !-:lcrittore anarchico che dirige Les temps nouveaux fa melanct)niche (:Onsiderazioni sulla condotta tenuta dagli anarchici a Barcellona; i quali, a suo avviso, non sono capaci che di nna rivolta, ma non di una rivoluzione. Egli dopo avere ~CCPnnato agli i1:,~udi compi.iti dagli anarehici a Sabadelle e Barcelloua osservt-i,: e Non un atto che caratterizzi UQ.a rivolnz1one I Non 1m saggio di realizzazione delle ri vendìcazioni sociali ! > e Gli anarchici non sarebbero stati ascoltati: di accordo; ma essi steRsi non sapevano eosa fare. Essi non ebbero il gesto necessario perché la rivolt::t dive nisse rivoluzione. E il peggio si è che ciò ch'è avvenuto in Ispagna, si ripeterebbo in :b'ranc~i:-1s.e una crisi rivoluzionaria avvenisse~. e Qnesta teoria di cui si pretendono sat1J•ri è stata mal compresa , percliè non sembra che gl' individui sappiano bene ciò che f'Ssi vogliono e cbe saprebbero profittare di nna vjttoria se per caso l'ottenesser0. E quando si ricordano gli avvenimenti di Russia si comprende che anche là tr.anca ai rivolnzionari il concetto netto di ciò che si dovrebbe fare. lasciando.o-li incerti e imbarazzati di una vittoria di ·cui non ;lìorebhero trarre partito.> (Revolte, 1·evolution. Nei Temps Nouveaux del 2 ottobrn). Ciò cbe dovrebbero fare gli anarchici in c>1sodi una vittoria nè lo sanno essi stessi ; nè altri Io sR. Noi, ad esempio. abbia1110 letto quasi tutti gli scritti di Kropotkine, di J ean Grave, di Sebastifln :b,aure ecc. e vi abbiamo trovato spesso acutissime os:'lervazioni contro l'organizzazione attuale e non poche ealtrettanto notevoli t:ìll quella ideale collettivista; ma non siamo mai riusciti a compren.::lere ciò che dovrebbe essere l' anarchia , ciò che dovrebbero fare gli anarchici ..... Distrurre e incendiare! Niente altro, come a Sabadell e Barcellona come a Oartagena più di treni/ anni or s?no. Int~n_to _quest'opera . te~-ribilmente nega.tiva degh anarch1c1 giova alla reazione. Gli anarjhici, assai forti per prendere la mano a tatti, in un momento di rivoluzione, spaventano moltissimi che pur vorrebbero sbarnzzar8i della monarchia fl dei reazionari e neutra• Jizzano l' opera dei repubblicani ben più che la mitraglia o gli orrori di Montjuich I ♦ La Spagna al Marocco. - Fino da quando furono scambiate le prime fucilate fra Mauri e Spagnuoli al Marocco noi prevedemmo che un giorno a l'altro sarebbe stata proclamata la Guerra Santa, e che allora la Spagna, e fors' anche la Francia, avrebbero avuto! a.ai Maroccltiui, molto filo da torcere. E pare c~e CI s1amo. La Spagna voleva punire i Marocchini d1 non volere geo te straniera a casa loro. Se la pretesa fosse giusta la si potrebbe anche discutere e si tr?verebbe che c'è del pro' e del contro nella que- ~t10ne. Ma _la Spagna si è trovata, fin dal principio, impegnata ID un tal ginepraio che non si vede come potrà tirarsene fuori. Tanto più che non ha dt fronte un n~mico di piccolo .numero, nè di poco valore. I Mauri non sono armati molto bene - se lo f;ssero gli spagnuoli a quest' ora avrebben ripas8ato il mare - ma anc~e armati alla peg-gio cowe t:ionoriescono a res=!'-lterenon solo, ma altresl a tenere in scacco gli avversari ed anche ad obbligarli a ripiegare. Bisogna uotare che la tattica dei Mauri è molto cattiva. Salvo che in rare occa~ioni non resistono molto; e gli Spagnuoli prorlaman0 corae segnalate vittorie le prese di possesso di punti dai quali i Mauri banno sloggiato lasciando relativamente µochi dei loro a rappresentare -- e rappre31.:intano bene - un simulacro di difesa. Così fu preso Sank-Oni-Beurahal , ed anche Zelouan fu presa dopo che i Mauri la ebbero abbandonata. E la qqestione si 1->resenta, o dovrebbf'l presentili-si in questi termini : i Mauri abbandonA.no vinti le loro posizioni, o ripiegano verso il terreno lorn favorevole, cioè venw l'At.Jante dove agli Spacrnuoli sarà difficile il vittovaglìamento, dove il terre;o è ignoto agli Spagnuoli, e dove i Mauri per la configurazione stessa del terreno - ove cava.lleria e artiglieria sono presso che inutilizabili -- si trover,11100 in condizioni pari agli Spagnnoli ? La resistenza opposta alla avan zatq, della ric0gnizione del generale Orzoco afiorzerebbl3 questa ultima ipotesi. Lo i;i noti hene: la cosl detta ricognizione fl Sank-EI-Jennis fu veramento una b..tttaglia. Circa diecimila Mauri da. nna parte, e dalla parte degli Spagn11oli, sette battaglioni d' infanteria , quindici sq11adroni di cavalleria, tre batteria d'artiglieria due delle quali da mont;-1gna. E gli Spaguoli dovettero ripiegare perdendo snl campo: un generale, due capitani, un luogotenente e ventotto soldati·uccisi; sedici ufficiali e 233 soldati feriti; novo soldati scomparsi ... Ma il peggio e più grave non è qnest.o. Dinanzi alle preoccupazioni della popolazione spagnuola il Maura dichiara franramente - e vi è obbliD'ato dal partito militare che gli ha, ormai, forlato i~ mauo - che si dovrà andare fino in fondo. cioè fino n.l!a occnpa7,ione di Tetu::1n. Con quali vantaggi per la Spagna? Quali le speranze del Manra? Ciò può preoccn pare la diplomaz1a europea e far pen!:'are che, for::ie, per •nnlln, la Spagna non vorrebbe impegnarsi a fondo. Già alle OamPra dei C ,munì si domandano spiegazioni sull, ambizioni della Sp:-1gna; ed un gernmdè francese molte stimato, il ])' A made, è stato punì lo percbè troppo aµertemente biasimò le velleità con1uistatrici della Spagna l E d'altra parte i Mauri non sembrano disposti a µermettere alla Spao-na di farai una tranquilla . o passegg1a ta attraverso il loro paese. Mulai_-Ha5d non vede, nè può del 1·esto vedere, con mol~o riacere l'azione degli spagnuoli. Si sa che egli La m v1ato cavalieri snoi in aiuto dei combatt~nti, ed emissari alle trilJù Riffane per assicurarle del .:10 più efficace coucor:-30,Intanto lo Hagi Omar Metha1..-,jpercorre le tribù del Riff chiamandole alla Guerra ::,anta, infiammaudole dell'odio contro i cristiani : e i cani che in vadano la terra dei padri :.. Significativi possono anche ess<'l·e e l'atteggiamento assunto ultimamente da Mnlai Hafìd di fronte ai consoli europei, ed il suo rifiuto a riconoscere il prestito propostogli se prima i fran~esi non sgombrano il terterri torio degli Sciania. La Spagna sarebbe dunque alla vigilia d'una gnerr<1. con l'impero Sceriffi.ano? Questo pare verarneute che sia, poichè le recenti dichiarazioni di Mulai-Rafid sono chiare e miuacciose. Sarebbe una guerra lunga e disastrosa sotto tutti i punti di vista. Lunga, intinita anzi perché debellata una tribù un'altra se ne potrà sollevare e via di seguito indefinitamente: disastrosa µerchè il Marocco non è paese facilmente conquistabile; conquistato non e reddit'ìzio: e se anche lo fosse la diplomazia europea non permetterebbe alla Spagna di annetterselo o di cavarne notevoli speciali, vantaggi. Non a torto dunque la maggioranza della popolazione spagnuola è contro la guerra : ma il partito

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