Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 19 - 15 ottobre 1909

510 t{ 1 V l ~ T 1, r U P O L A l{ E sina per g1i. alti fonzionari. Ecco un'altra notizia, l'ultima, che togliamo in prestito dal Conte Witte: « L'ammobigliamento degli edificii abitA.ti dai f,rnzionari superiori fa spfi-rire somme considerevoli fantas~ich? ~ c0stituisce pei funzionari l' occasione' per arricchirsi. Così per esempio l' ammobigliameuto dello appartamento del defunto ministro dell'Interno Sipiagurne costò 350,000 rubli, cioò circ!l un milione di lire ..... > Altro che alloggiu conveniente del Generale Cialdini! + La Czarlna. - Non è essa una delle nltime vittime della ostinata follia di reazione dello T::1c1.r Nicola. E~sa era una delle più gaie donne della famiglia e ?ella Corte. Inglese. ~olta ._gentile dal largo spirito rn1?evuto di quella hberalttà che è il fondo di ogni anima Inglese, vedeva ·aperta dinanzi a se be!~a la via della vita. Il monarca di Russia la voìl; inter~ssi di Stato legarono la giovine lieta al pavid 1 0 tiranno. Oggi essa, su !' orlo della follia, offre- all' Enropa lo spet~ac~lo ~ra~1co ~el!a r-~ad,:e c~e fo;.;ge trepidando per 1 piccoli d1nanz1 a1 pencoli ven creati dalla ferocia rea~ionari~ del marito'· o dinanzi ai pericoli ·ìmmagi~ nan creati dalla terror1zata fantasia di lei. . ~orse ?~sa_se~t~ - cou più alto se11so di responsab1htà e a1 gwst1z1a che non il marito - forse essa sente il rimcrso amaro dei pogl'Om commessi dalla società ~i quegli uomini dti quali lo Tsar e presidente onorano, forse essa sente la fatalità terribile che persegue l'uomo che salito al trono circondato da tante s~eran~e ha finito per far mitragiiare il sno popolo dmanz1 alla porta del proprio palazzo; ha risposto con la torca e la galera alla richiesta di o-iustizia e di libertà che gli muovevono i sn1lditi; ba ~aputo essere muto , cieco e sordo a! grande clamore, alla grande folla, alla grande domanda che la Russia intiera gli muoveva; e che ccn la ipocrisia og~i, ha ritolto al popolo, quello che ieri, livido di paura, concesse. E forse sente, essa, che l'o,a o-insta si avvicina ed il terrore ai quel!' ora le dilania il cervello e l~ fa tremare, madre, per il bambino innocente. Triste, terribile sorle ! L'uomo cui fu legata per la vita, non può - non vuole vederla ; gli uomini che stanno di fronte a suo marito non vogliono, non possono , avere pietà. Essa ha cosciflnza de.Ila terribile lotta e della inesorabile giu~tizia che tosto o tardi dice la sua paroia: e trema, ed il terrore l'ha fatta pazza: esda la più gaia delle d_o~ne d~lla corte Inglese. ~ ciò che è anche più ternbile, ciò cbe fa anche µ1ù · cruda la trauedia è che non è possibile - e non sarebbe buono nè umano - ' la speranza che l'ora della giustizia per I' uomo non abbia a mancare mai. E la n.:oalie ~) la madre e la O I ) donna desta pietà ma per se sola; per il suo solo dolore; per l'uomo cui essa è legata no che non lo merita , per la ::ivrte cui egli sembra ~otato e che essa paventa no ; chè quella sorte è nella logica brutale e fatale delle cose. Povera donna il cui terrore non giova a destare la pietà per chi ella vorrebbe potesse nel mondo sorgere tanta pietà. Povera donna inutilmente pazza ! + Austria ed Ungheria alle prese. - Se il nome potesse signifkare continuazione di carattere d'idealità e di intenti noi non potremo pronunciare il noi:ne di Kossouth senza aggiungervi il noto adagio la trno quantum mutatus ab illo I Ma il nome di Kossou th passando dal grande Luigi a Francesco è diventato una cosa diversa; e quello antico rimane quello che era, significato della indipendenza assoluta dell'Ungheria; il moderno è.... quello che; cieè: sinonimo di corruzione personale, di deo-enerazione politica di . o ' nnnegazione dell'antico ideale paterno. Senza alcun dubbio le ultime propo3te fatte dal Kossouth all'ImJJeratore d' A11stria non sono degne della lealtà che gnidò sempre l'opera dtl ribelle patriota Luigi. L'Ungheria è orinai arrivata al momento culminau te della sua crisi con l'Austria. Ed ha dovuto subire le inevitabili disillusioni che toccano a cbinnque abbia da fare con l'Austria. Q ando l'Austria dichiarò di anue_ttersi la Bosnia e l' Erzegoviua , e procedette speditamente alla annessione, gli Ungheresi peusaNno che le due nuove provincie andrebbero ad aumentare il dominio della corona di Santo Stefano. Invece han no dovuto constatare, con loro sommo scorno, che essi sono si invitati a pagare lo scotto ma uo•1 a partecipare al pranzo. L~ pillola è stata amara ma. banno dovuto ingoiarsela. E se la sono iogoiata. Tuttavia la qnistione aspra, che risale a cagioni più lontane, gravi ~j efficaci che non la Bosnia. e la Erzegovina, rimane immutata. L'Ungheria esige la propria indi pendenza economica e politica dall'Austria: per dire r,iù esatta la propria autonomia. Quindi Banca. ed esercito e parlamento proprio. Il Parlamento proprio, con relativo governo, ce l'ha; ognuno 1 icorde:-à la grave questione della lingua di comando nell' esercito e le ao-itazioui cui die'.ie luo::ro t-, n l e che furono vane, ed ora vaole avere una propria Banca. La Banca indipendente rappreaonterebbe il massimo coefficiente della i11dipendenza nello sv.iluppo economico del!' U.1gheria: ed un' anna anche che potrebbe, in certi casi, date certe circostanze, rivolgersi contro l' AL1stria. L'Austria chiama l'Uno-heria a par- . o tec1pare alle spese per il mantenimento dell'esercito e della marina; nè l'Ungheria bÌ rifiuta ma dic0 : noi pagheremo si ma l' esercito nostro col nostro denaro. In Austria sanno che un paese che ha una. propria Banca, un proprio edere ito - i quali possono ad nn dato momento essere messi aì servizio dei proprio governo-; non è un paese soggetto ; e l'Austria, mal- ~rado tutto ciò che vuol far parere intende trnttare l'Ungheria come un pae:1e..... fino ad un Cdrto p,in to soggetto. Capo del partito della indipendenza. era, è Francesco Kossoutb. E questo partite della indipen- ~en_za esige che l'Ungheria abbia la propria Banca md1pendente. Caduto il gabinetto Wekerle, l'Imperatore d'Austria ha chiama.to a Vienna il Kossonth, come quegli che è il capo della opposizione. Ed è q ul. ove la brutta personalità dell'individuo si rivela. 11 suo partito gli aveva dato mandato imperativo di non recedere su la questione della Banca. Il Ko.;so11th propose all'Imperatore di concedere che si faccia il lavoro preparatorio per istituire la Banca senza aver poi nessuna volontà di costituirla realmente. L'imperatore ha rifiutato. Non tanto, forse, per spirito di lealtà quanto perchè egli ha capito che non è Francesco Kossouth l'uomo che potrebbe, quando l'agitazione avesse av·1to l' aria di essere approvata dal governo di Vienna, impedire al progetto di avere attuazione. Ora è proprio ciò che a Vienna non si vuole. E non si v·10le perchè nelle ultime vicende politiche, quando la guerra pareva imminente, i ministri dell'Impero si accorsero che senza i mezzi della Banca alla guerra non si avrebbe potuto· pensare. Non si vuole, perché l'erede del trono diffida di Kossonth e sopratutto dei suoi amici, che ad ogni piè sospinto inneg giano al ricordo di Debreczen, dove Luigi Kossont.h proclamò l'indipendenza dell'Ungheria. E la situazione si aggrava. Si aggrava perché si complica della questione del suffragio universale, perchè non si vede nè dalla parte ui Vienna, nè di BudaPest via di uscita possibile. Un ministero di impiegati che sciolga la Camera Ungherese ed indica le nuove elezioni non è una soluzione; i partiti della opposizione, W ekerle lo notò nel suo recente discorso, sono ora divisi: e db. 1m lato l'Austria non vuol cedere, nè l'Ungheria lo può. E date queste condizioni non ve•

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==