Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 19 - 15 ottobre 1909

518 È necessaria la pena di n1orteper la difesa sociale? I. Una discussione sulla utilità sociale della pena di morte dovrebbe sembrare oziosa, specialmen re in Italia dove da venti anni è stata legalmente abolita e dove <li fatto non veniva applicata da oltre 30 anni. Ma se si pon mente che nei più grandi Stati- in Francia, in Germania, in lcghilterra, negli Stati Uniti ecc. - ancora s'impicca, si decaptta si fa sedere sulla sedia elettrica ; che sono possibili i ric0rsi imposti dalla opinione pubblica, si troverà opportuna la discussione. Tale è in ltalia, perchè l'esempio italiano viene sfruttato erroneamente all'estero per giustificare il mantenimento delle funzioni lugubri del boia. E in quanto 'ai ricorsi non si dimentichi che in Francia c' è stata una vc;a rèprise nel le esecuzioni capi tali •dopo che Loubet di fatto le aveva abolite; che in !svizzera alcuni Cantoni hanno ristabilito nei Codici la pena dj morte dopo averla abolita nel 187+ in forza della nuova Costituzione federale. Ciò che valga la pressione ddia opinione pubblica insegna la Francia. lvi sono stati i giurati non solo ad emetttre verdetti che imponevano la pena di morte, ma hanno formulato petizioni in suo favore. In febbraio 1907, ad esempio il giury della Gironda alla fine della sua sessione fece questa tipica dichiarazione: « l membri del gi ury della Gironda, << approvando l'opportuna iniziativa dei giurati della « Bocche del Rodano , che hanno inJirizzato al « Presidente delb Repubblica una lettera colla quale << domandano il mantenimento della pena di morte « e l'esecuzione rigorosa delle sentenze del gi ury, « associandosi pienamente alle intenzioni di difesa << sociale che hanno ispirato tale iniliativa; alla « unanimità hanno l'onore di pregare il Presidente « delle :· ssise di voler trasmettere al Presidente « della Repubblica e al Guardasigilli ministro delle « giustizia, la loro rispettosa richiesta tendente a « che la pena di morte sia mantenut:1 e all'occor- << renza, applicata come sanzione suprema, necessa- « ria, di tutte la nostra legislazione penale » (1 ). Dalle correnti della opinione pubblica francese si potrà avere un'idea da questi dati. Dopo l'affare Soleilland settanta giury emisero voti in favore della pena di morte; così pure molti Consigli generali e di Circondari nel 1907 e 1908. Le condanne a morte sono aumentate: quindici in meno di quattro mesi. Le manifestazioni favorevoli alla pena di morte furono più numerose nei giury dei Di partimeoti nei quali ie esecuzioni erano rare. Le condanne di morte erano state 9 nel 1902 ; 15 nel 1903; 16 nd 1904. Dopo che si è tratt.no dell'abolizione sono aumentate a 54 nel periodo di otto mesi. In luglio 1907 a Lione, il Congresso regionale dei partiti radicale e radicale-socialista emise questi voti: 4° applicazione rigorosa della legae sui recidivi; 5° mantenimento della pena di ~orte con esecuzione entro la prigione. L' 8 settembre (1907 ?) ai funerali di un negozione ucciso da un anarchico la folla gridò: Viva la ghigliottina! ( 1) Dalla Petite republique n. :18, febbraio 1907. Un referendum organiaato dal Petit Parisien dette 1,083,655 favorevoli alla pèna di morte e 328,692 contrari (1). La pubblica opinione è stata ti rannic:1 davvero ed è riuscita nel SUl>intentn; pokhè tra"cinò la Camera dei Depuuti a vot:1re esplicitamente in favore del m,u1teni•11ento Je1b pcn.1 di m ,rte e della sua eseculione di fronte alla prl>posta della formale abolizione dopJ u11a i11ter1.:ssantissi111adi cussione durata, cou lunghe interrulioni, dal 3 luglio all'8 dicembre 1903, nel qualè giorno fu v,nato un ordine del giorno acc-.:tt:iti> J-1 3 ;0 v-iti fav->revl>li alla pena di morte e 20 l contrari (2). E in omaggio alla pubblica opi11ione eJ al voto esplicito della Camera sotto il Presidentç Fallières e sotto i ministri Cl..!menceau e B ia11d, sinceri ed ardenti abo• lizionisti, la ghigliotti11a si è rimessa in funzione e il giorno 5 ·agosto <ld Cl>rrente anno anche ,l Parigi ha staccato la testa d:d busto del parricida Dunchemin all'angolo deLa strada ddla San tè e del Boulevard S:iint-J;icques. Altre e numerose esecuzioni precedettero e seguirono; avrò occasione <li accennare ad esse. II. Se la discussio11e sulla pena di morte è ancora di dolorosa attualitù, tale nt>n sarebbe la esposizione più o meno ampia degli argomenti di carattere metafisico in favore o cuntro la su:1 abolizione; nè in tempi di positivismo, più o meno malinteso, possono riuscire di grande peso le eloquenti perorarazioni dei ffbntr1>pi e degli umanitari, che proclamano sacra ed inviolabile la vita umana - anche quella degli assassi11i. Con trù di loro colla forza della esperienza s'invoca I' utilita sociale. A questi argomi.:11ti in favore o contro h1 pena capitale, quindi, b:1suno pochi accenni. lo Italia, dove primo era sorto CesHe Beccaria a coudannarla cul suo celebre libricino Dei delitti e delle pene, che t!opo due secoli circa non è ancora invecchiato, gli abolizionisti ebbero sempre il soprJvvento nel mondo sCÌè11tifi..:o,o riuscirono anche a trascinare LeopolJo 1 ° ad abolirla in Toscana. Il pensiero del grande lombardo negli Atenei ( 1) Queste notizie sono tolte dalla pregevole pubblicazione di A. Lacassllgn1: - cui spèsso mi nforisco : - Peine de mort et cr·minalitè. Par•:-, A. Mdloinc! 19<.,8 ( pag. 30 e segut.:nti pag. 154 e e Sègu1:n·1). (2) Le idee d1 Bt.:c::t1na a..:colte dagli Enciclopedisti fecèro fare diversi tentat:v, pa l'abolizione ddla pèna di morte in Francia. Fu abolita colla le~ge Jel 4 brumaio anno lV ddla 1a repubblica francese; ma la leg11,erestò lettèrll murta e la legge del! 8 nevoso anno X Lt risl'•bd\. O)po 11 1830 proposte Ji abolizione furono prl!se:itate di! Tracy e 8Jrth1:. La qui,t1one fu ripresa col a d s-.:us onè d_lla le~.;è I I) apri le 18 .P ; ma non si riuscì ché ad acco.rJarè l' arnm ssione delle circostanze at• tenuanri. li I 7 marzo 1832 Larnartinè difese eloquentemente la peti• zione che eh tdeva l'aboiÌzione. Nello stesso s nso abolizion-sta ci furono proposte di legge nel 1850, in marlo 187 ,, 11 3 gennaio 1872, al 21 giugno 1876. Il 12 kbbraio 1882 la Camera in seguit0 ari un discorso di Louis Blanc presc: in ... onsidaazit ne la proposta aboliti va, così pure nd 1881, sulla propot1ta di Frèbault. Nd 1908 ci furono due propoate di abo 111one: una di G. Reinach ed altri colleghi; l'altra di Pt1ul ,vlt.unier. li gu~rdasigi li Gùyot Dt:ssaigue nel 1906 (novembre, presentò un disegno di legge per l'abolizione.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==