484 KlVlSTA PUPOLA.l{t! sempre incomplete e monche perchè certi governanti che han certi mestoli in mano molte tracce compromettenti riescono bene a fare scomparirele accuse vennero sempre confermate, documentate e provate. Il senatore candido e ingenuo ha anche dimenticato i risultati della Inchiesta parlamentare sulle Ferrovie meridionali nel 1864? Ha anche dimenticato i risultati della Inchiesta sulla Regia cointeressata dei tabacchi nel 1869? Ha anche dimenticato i risultati di quella recentissima su~la Marina? Ha anche dimenticati i risultati monchi e frammentari delle indagini del Comitato dei Sette - l'on. Giolitti si valse della sua abbietta e servile maggioranza per impedire che si avesse una vera Inchiesta parlamentare come la domandai il 20 Dicembre 1892 e per altri tre mesi successivi-sulla Banca Romana? Ma per quest'ultima, almeno, non sarebbe bene che in una di quelle sue amichevoli conversazioni, nelle quali non parlano, a quanto pare, che del bel tempo e della pioggia o del successo della Turlupineide, egli si faccia rinfrescare la memoria dall'attuale Presidente del Consiglio? ... Ne sentirebbe delle belle, senza arrossire, questa volta, della storia lunga e mirabolante di tante altre cambiali - alquanto diverse dalle mie - e di tanti milioni di carta falsa che la Banca Romana aveva messo e voleva continuare a mettere in circolazione, e di -,cui l' on. Giolitti traeva le briciole per usi elettorali ..... Oh I il rossore senatoriale dell' ex minis:-ro di Casa Reale è molto intelligente ed ha ·1e sue selezioni e le sue manifestazioni preferite. + Nè passerò alle spiegazioni sulle mie cambiali insoddisfatte senza fare anche noti all'ottimo senatore i motivi che mi" dettero la convinzione-non certo mutata dal sette luglio al giorno d'oggi - che nelle Convenzioni marittime ci ~ia un losco aflare, un carrozzone. Ho creduto e credo ad un losco aflare per questi motivi: 1° Per la sfacciata violazione della legge .1908; 2° Per il mistero con cui furono conchiusi gli accordi; 3° Per essersi esclusa qualsiasi possibilità di concorrenza. E che la concorrenza fosse possibile basta a provarlo la semplice oflerta Peirce-Parodi , che farebbe risparmiare allo Stato e al paese la bellezza di circa cinquanta milioni - quanto cioè basterebbero, senza fare arrossire il senatore Rattazzi, a comprare cento palazzi di Torino ; 4° Per essersi tentato di sopprimere ogni seria discussione su una legge, che doveva vincolare l'economia nazionale per venticinque anni, e che importava la spesa di circa 700 milioni, portando la questione innanzi alla Camera nel mese di luglio, e rifiutandosi il governo di rinviarla a novembre per un più maturo esame. E fu precisamente il governo che dichiarò essere assolutamente impossibile quel rinvio, che poi esso stesso propose davanti al naufragio I 5° Per essersi presentata una legge su un con- !ratto, senza considerare-o considerando troppoche in tema di contratti gli errori non hanno il valore di quelli contenuti nelle leggi ordinarie che 1a Camera è sempre in tempo a correggere, mentre i contratti, anche se dimostrati scandalosamente disastrosi , restano immutabili , come quelli delle Ferrovie meridionali, della Regia Cointeres!>-ata dei Tabacchi, dei Telefoni ecc. ecc. Perciò l'onorevole Giolitti aveva dichiarato in forma solenne che la Camera modificando e migliorando la legge - contratto, avrebbe provato che il Ministero non aveva saputo garantire gl'in te ressi del paese ed esso non avrebbe potuto , in tal caso, tare altro che andarsene. Se non che parecchi importanti miglioramenti f-urono arrecati dalla Commissione parlamentare e parecchie ulteriori concessioni furon fatte dallo stesso Piaggio , sui contratto sostenuto dal Ministero, tanto strenuamente; ma il Ministero cui si era provato ed avèva esso stesso confessato di non aver saputo fare il contratto, venne meno alla promessa solenne e restò al suo posto. Non era sospettabile tanta tenacita nel restare con tanta poca dignita ? 6° Per essersi fatte e presentate le Convenzioni marittime dallo stesso ministero e dallo stesso Ministro, che aveva fatto il riscatto dei telefoni.... pel quale, naturalmente, il senatore Rattazzi non arrossi 7° Per non avere un solo deputato preso la parola a difesa del progetto Schanzer-Piaggio, mcutre tutti i più autorevoli di Destra, di Sinistra e del Centrocompresi alcuni altrettanto fedeli che autorevoli ministeriali , come Bettolo e Ancona , le combatterono fieramente ; mentre dal silenzio della plebe ministeriale pareva che perfin questa sentisse la vergogna di difenderle coi soliti urli e coi soliti schiamazzi da trivio ; 8° Per avere con impressionante unanimità, tutti i più autorevoli giornali della Capitale e delle principali città d'Italia - dal Corriere della Sera al Secolo di Milano, dalla Gazzetta del Popolo alla Stampa di Torino, dalla Tribuna al Giornale d'Italia di Roma; dal Giornale di Sicilia <liPalermo, al Corriere di Catania , al 'R._oma e al Pungolo di Napoli - e dall' elenco escludo di proposito i giornali repubblicani e socialisti - attaccate fìera1Pente le Convenzioni; abbandonando ogni ragione di lotta preesistente tra essi ed oflren<lo in controprova della loro azione la difesa del Popolo Romano di Chauvet, del Mattino di Scarfoglio e dei giornali clericali senza contare i giornalucoli dal sussidio mensHe <li 100 lire o meno, lavoranti, più fruttiferamente, a cottimo; Tutti questi motivi - e su altri non provabili materinlmente taccio - produssero , come dovevan produrre un mondo di sospetti , che tutti a voce alta esprimevano nei corridoi di Montecitorio-ove del resto gli ascari avevano il còmpito e il coraggio di sollevare a loro volta altri sospetti conu-o gli oppositori. Nè quei sospetti avrei portato a fronte alta , e senza codardi e comodi eufemismi , dinnanzi alla Camera ed al paese se non ci fosse stato l' incidente finale, che fece traboccare lo sdegno della mia coscienza: la confessata menzogna dell' on. Gio. litti. Quando annunziai alla Camera il giorno 5 lu - glio , se non erro , che il Direttore Generale della Batica d'Italia era stato l'intermediario tra Piaggio e la Navigazione generale l' on. Giolitti con un a fretta molto sospettabile dichiarò: Non lo so ; e mi bastò la sua smentita per convincermi <lel1' esattezza della mia informazione. La conferma venne infatti esplicita , quale più
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