Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 18 - 30 settembre 1909

502 RIVISTA POPOLARE scoprire una foca; abbandona allora la slitta un dieci minuti di cammino dall'animale e slaccia i cani che lascia pure dietro di sè. Poi sotto la vela tesa su una minuscola slitta, spiando da un foro , striscia verso la foca , pronto a sparare. Non si sente rumore alcuno; le stanghe della slitta sono involte in pelle di lepre. Un caldo insopportabile sc-tto il vestito di pelle nella lunga attesa che pare non debba aver fine. Un colpo : l'animale muore fra convulsioni o si tuffa perdendo sangue. In questo caso la preda è perduta per il cacciatore. Quando i raggi del sole hanno maggior forza il ghiaccio si spacca ed in ogni fiord si dispongono ogni anno con regolarità crepacci lunghi più miglia e larghi non tanto che non si possa quì è là sorpassare colla slitta. Gabbiani ed altri uccelli sciamano attorno ad essi. A sera la nebbia li avvolge. Verso Sud le condizioni di pesca sono alquanto diverse es sendo maggiori i movimenti del ghiaccio. Dalle piccole e sparse abitazioni eschimesi si scorgono all'imboccatura dei fiord centinaia di fantastici monti di ghiaccio d'una bianchezza risplendente che vengono poi , forse soltanto dopo mesi, trasportati in alto mare dalle piene. • Le correnti navigabili sono ricchissime di selvaggina ma pericolose. L'Eschimese che si lascia attrarre col suo piccolo schifo di pelle fra i monti di ghiaccio, gioca colla morte. Non di rado catechisti vengono deposti. « Cerche:r la /emme I , In Groenlandia come in ogni altro punto del globo. Soltanto là lo scandalo vien e più facilmente saputo. Il pettegolezzo fiorisce a meraviglia su quelle rive solitarie. L'Eschimese « puro , è piccolo, atticciato, ha guance rotonde e naso camuso, pelle bruno gialla che ben s'accorda coi capelli neri ed ispidi; mani e piedi grossi. Negli occhi splende la vita, sulla bocca un sorriso mezzo impacciato e mezzo astuto. In confronto aH'europeo egli si qualifica da sè « una, povera, piccola, misera creatura » (inupalàq); ma in molti eschimesi sonnecchia un sentimento di indipendenza na• zionale, di uguaglianza di diritti naturali. La Groenlandia degli Eschimesi I La Groenlandia è un paese libero a nord di tutte le leggi scritte, senza costituzione alcuna. La reale società commer ciale groenlandese che l'amministra dipende dal ministero degli interni della Danimarca. Essa ha in Groenlandia 2 ispettori , ai quali sono sottoposti I 2 direttori di colonie e I 2 assistenti. La giustizia è amministrata dal tribunale del distretto, ove hanno sede e voto il direttore, l'assistente, il missionario, il medico e da sei ad otto eschimesi. Soltanto in certi pochi casi è ammessa una revision~ del processo e I' ispettore costituisce la più alta istanza. L'amministrazione punisce e ricompensa gli Eschimesi come un padre i figli. Le pene consistono in esclusione dalle botteghe d ,.acquisto, perdita del diritto a doni nell'anniversario della nascita del re, doni consistenti in una razione di piselli e caffè, perdita del diritto a concorrere ai premi per la pesca stabiliti dalle autorità. Queste punizioni sembrano lassù gravi e dure abbastanza. Nel lungo inverno, nella maggiore solitudine gli Eschimesi sono pr.esi da una certa irritazione che si accresce quanto più tarda a venire la primavera e quanto più scaraa riesce la pesca fino a che compaiono i navigli provenienti .dalla Danimarca, carichi di merci e di viveri con notizie fresche e speranze nuove. Allora i pensieri prendono una diversa direzione ed ogni giorno è giorno di festa. Echeggiano per l'aria le canzonette importate dalle più lontane parti del mondo e verso aera sulle scogliere i marinai si metto:10 a ballare colle ragazze eschimesi vestite di pelle ed ornate di perle. Nella notte i raggi dorati del sole illuminano la scena ( Die Geitschrift). • Al bert 'Dau{ at: L'Alsazia- Lorena de li' eta li a (Trieste e il Trentino). L'annessione della Bosnia-Erzegovina ha pro• vocato una viva recrudescenza d'irredentismo che non si è ancora cab.ata. Un Italiano ultimamente mi diceva: Trento e Trieste sono la nostra Alsa 1 ia Lorena. Infatti sono grandi le analogie tra le due regioni e noi dobbiamo guardare con simpatia queste popolazioni italiane che difendono palmo a palmo il patrimonio e l'ideale latini contro ! 'invadente onda germaeica. A vedere, questa razza si affabile, si dolce, si sottomessa non si dubiterebbe dall'energica osti nazione che si nl'sconde sotto la superficie flemmatica e sotto un'apparente docilità. Se domandate agli indigeni del Trentino qual'è la loro nazionalità, essi vi rispondono senza esitare: - Siamo Iialiani;.,. Italiani sotto il dominio austriaco. Un notabile della ragione sggiungeva: - Siamo sudditi leali dell'Austria e adempiamo lealmente ai ncstri doveri civili e mFa•ari - salvo se ci YOlessero condurre contro i nostri fratelli d' Italia. Ma non rinunziamo alla speranza di riunirci un giorno alla madre patria - chi sa? - quando l'Austria farà un altro passo verso l'Oriente. Un ahro osservava: - I Milanesi sono restati r46 anni sotto il dominio Austriaco senza perdere la loro italianità. Noi siamo annessi ali' Au3tria da 94 anni: possiamo attendere. Infatti il Trentino, prima retto da un vescovo, fu unito al Tirolo germanico nel 1815. Poco mancò che non ritornasse all'Italia nel 1866; ma la Prussia non insistette e restò al1'Austria (1). Il Trentino non è legato ali' Italia, come I' Alsazia non era legata alla Francia, da un passato storico; ma è l'affinità di lingua e di razza, che ve lo unisce e fa cercare in Italia il punto di appoggio per resistere alla germanizzazione. La comunità di aspirazioni si ~anifesta in tutto: nella vita economica, sportiva, intellettuale, politica. I contadini delle alte vallate del Tre'ltino emigrano in Italia o in Fran ia; pochissimo in Austria. Le società musicali o sportive prendono parte alle feste, e ai concorsi, alle solennità d'Ita!ià; non a quelli dell'Austria; gl'ltaliani accolgono i Trentini e Triestini con entusiasmo, come al recente concorso ciclistico di Firenze e di Empoli. Pochi Italiani vanno a studiare ali' Università d' Innsbruck; la maggior parte vanno in quelle italiane; e in Italia fanno le loro pubblicazioni. I giornali locali trovano mille modi ed occasioni di manifesta le loro simpatie per l'Italia. Un giornale pubblicò più volte di seguito il manift:sto del Cinquantenario di Solferino in prima pagina e in grossi carattorì senza un sol motto di commento. Un altro di Trento nella stessa occasione aveva creata una rubrica dal titolo: Ricordiamo: Un altro pubblica le notizie italiane nella rubrica: Dal regno: Si deve fare uno sforzo per convincersi che si è in Austria. Le simpatie del Trentino per l'Italia sono tanto più meritorie in quanto il paese materialmente non soffre; è anzi notevole la sua prosperità economica. GI' indigeni l' smettono, pur facendo delle riserve. L' agricoltura è fiorente e le tariffe doganali elentissime favoriscono gli agricoltori del Trentino. La vita vi è cara sopratutto pei touristes; ma la popolazione è prevalentemente agricola e non si lamenta. Il paese è stato abbellito. impor• tanti lavori d'igiene e di viabilità vi sono stati fatti. La magnifica strada del Tonale, che incomincia al lago di Garda, ha una grande e meritata fama nel tourismo. Le città vi hanno ( 1) Pei lettori che n~n conos~on~ la ~toria: •la Prussia _aveva ragione di abbandonarci, perche Vtttor!o Emanuele_ 2°, 11 c~- sidetto padre della patria, aveva tradito la Prussia e~ ubbidito agli ordini di Napoleone 3°. La reda 1 tona.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==