498 RIVISTA POPOLARE dire si lanciò nella via del parlamentasimo e dei compromessi politici colla borghesia. Fu facile allora ad Engels ed a Marx di convincere una parte delle sezioni dell'Internazionale ad abbandonare la lotta diretta contro il Capitale e di prender la via dell'azione par• lamentare e della conquista dei poteri nello Stato borghese E siccome la loro idea era quella di forzare tutte le federazioni latine, che non volevano seguire la tattica tedesca , divisero prima l'Internazionale su tale questione e vedendo poi che non erano seguiti dalle federazioni latine, profittando della maggioranza fittizia ottenuta ali' Aia preferirono mandare il Consiglio generale dell'Associazione a morire a New York tra le mani del loro compare Sorge, piuttosto che di veder sorgere una Internazionale federalista nella quale la preponderanza fosse passata alla Federazione latina. Tale fu la tattica di quegli ambiziosi politicanti e tale è la tattica dei loro discendenti di oggi. ' Le federazioni fedeli al programma primitivo , italiane , spagnole , svizzere e belghe , continuarono a vivere per circa sette anni. Ma verso il 1879 erano già soffocate dai rispettivi governi, colla violenza come in Italia e nella Spagna distrutte a poco a poco dalla borghesia appoggiata dalle Sezioni marxiste in !svizzera e nel Belgio. I marxisti predicavano la negazione della Rivoluzione e combattevano - ciò che occorreva alla borghesia - gli scioperi di carattere aggressivo e raccomandavano una tattica di oppo~tunismo sociale-democratico per far penetrare i loro deputati nei Parlamenti. Così cominciò il periodo di trent'anni che dura ancora adesso periodo nel quale i marxisti potranno creare un'intera letteratura, elaborare una intera « ideologia • , come amano dire avendo per scopo ciò che segue: 1° Persuadere gli operai del mondo intero che nulla hanno da sperare dalla via rivoluzionaria ; 20 Che per una rivoluzione socialista pacifica la sola possibile, il momento non è ancora giunto e che impossibile accelerarlo perchè occorre attendere che quel certo processo eco - nornico si compia nella società e per dare una nuova forza aì Capitale e alla borghesia e dopo ciò soltanto, per annichilire questa forza secondo la formola di Hegel, d affermazione prima, di negazione dopo; 3° Che la sola via aperta agli operai è quella d' inviare i loro raporesentanti nei parlamenti borghesi i quali , premuti dal crescente aumento dei socialisti , faranno una legislazione che avrà per iscopo di allevi i.ire lp sfruttamento borghese; 4° Per inculcare questa idee ai lavoratori fu creata una letteratura sedicente scientifica mentre nulla di scientifico contiene, salvo delle espressioni, salvo un gergo tolto ai metafisici dell'economia politica; 50 Per persuadere i lavoratori della inutilità della lotta di - retta contro il Capitaie sul terreno economico si è loro affermato che nessuna rivoluzione economica era possibile finchè il Capitale non resti accentrato nelle mani di pochi. Prima che questa pretesa iduzione del numero dei capitalisti si compia - in virtù di una legge del progresso scoverta da Hegel (il filosofo della reazione teJesca dopo la grande Rivo luzione) ogni tentativo di socializzazione del Capitale fallirà fatalmente. Ma quando i capitalisti saranno ridotti ad un pugno e i deputati sociali democratici avranno la maggioranza nel Parlamento, allora ... un decreto, e la rivoluzione sarà fatta. Non resterà allora che a tagliare il collo al pugno di grossi borghesi e fucilare gli anarchici e lo Stato colle"ttivista troneggerà sulla terra sotto la stretta sorveglianza dei Comitati che non faranno altro , del resto che statistica - non altro che statistica più qualche palla inviata ogni tanto ai ricalcitranti ; 6° Infine cercarono di persuadere i lavoratori che basterà fare qualche sforzo per arrivare ad avere il Parlamento (Engels ne profetizzò pure la data «: prima della fine del XIX secolo o ai principii del XX ») una maggioranza di rappresen• tanti che compiranno, allora, la rivoluzione pacifica. Così per quarant'anni, si propagò un'intera serie di false affermazioni, si confusero tutte le concezioni dei lavoratori, s giocò di gherminelle colla parola « Rivoluzione » e si depres• sero gli spiriti con parole e con formole. Sul principio, finchè i socialisti tedeschi resta vano sotto la influenza di Ms.rx che conservava ancora qualche cosa del temperamento rivoluzionario del 1848, parlarono ancora linguaggio rivoluzionario. Ma Bismarck lanciò le leggi antisocialiste e mise fine in un colpo slle velleità rivoluzionnarie e Bismarck raggiunge il suo scopo. Il partito divenne ultrapscifico, Marx tentò mollemente di rialzare lo spirito rivoluzio-- nario, ma non fu seguito e :la allora il partito sociale demo - cratico tedesco da il la ai partiti delle altre nazioni. Restare nella legalità, obbedire alle leggi fatte dai borghesi, tal fu e tale è ancora la parola d'ordine della social democrazia che altra volta rappresentò un partito rivoluzionario. Ogni atto rivoluzionario fu considerato una cattiva azione ed i lavoratori a poco a poco, ne perdettero l'abitudine. Le elezioni divennero la cosa essenziale. Per giungere ad avere la maggioranza nelle elezioni si mise la sordina alle rivendicazioni socialiste alle quali si sostituirono i desiderata del programma radicale rimpasticciato secondo i bisogni elettorali per non inferocir troppo i borghesi, su tutto quando costoro per far cadere un buon numero di candida ti sociali democratici fecero correre quattrini. Il riscatto delle ferrovie, otto ore di lavoro ia refezione scolastica, la ferma biennale, divennero il maximum maximorum delle rivendicazioni socialiste dei sociali-democraticici. Ciò che fece - come avviene sempre in politica, che tutti i programmi di tutti i partiti si rimpicciolirono una volta che il partito più avanzato abbassava la bandiera. Quarant'anni di reazione. Tale:fu il bilancio della disfatta della Francia e del trionfo della Germania nel 1871 e la sconfitta dell' Internazionale operaia anticapitalistica seguita dal trionfo della sociale democrazia nel 1872 (Les Temps Nouveaux, 4 settembre 1909). + Britannicus : Il divorzio In Inghilterra ed in America. - La signora Aumphrey Word col suo· recente romanzo • Daphne, o il matrimonio di moda) ha colto una occasione per esaminare a fondo, a traverso i due principali incidenti del lavoro, una questione in questo momento arden - tissima e, per l'America , preoccupante. La questione del divorzio. Essa nella sua opera , che non ha il valore artistico delle precedenti pur essendo ricca Ji molti prt'gi, ha fatto opera altro che (di novelliere di acuto osservatore sociologico. E bisogna dire che in ogni vero scien• ziato sociologo e' è sempre un po' della immaginazione , o della acutezza di osservazione che distinguono il romanziere di razza Essa ha esaminato due casi non infrequenti nella società americana. Nel primo una signora Werrier , della più scelta società Neuyorkese ha sposato un ebreo, ma dopo un anno vedendosi messa quasi al bando della sua società si divorzia ed egli prende il treno del Niagara e va a suicidarsi. Daphne, una ricca ereditiera americana sposa un giovine Inglese, un po' fatuo, buono a niente, della buona società e lo sposa per il denaro. E' debole e stupido , ma essa spera trarne fuori un uomo. In Inghilterra però, portata fra i pa~ renti di lui essa si trova subito in lotta con loro ; essa gli urta con le sue idee a proposito del divorzio, con la sua libera educazione. Essa giudica costoro privi di gusto artistico, dì idee moderne, dei barbari quasi: questo medesimo giudizio
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