486 RIVISTA POPOLARE illecita, perchè il contratto di cessione, tali operazioni esplicitamente vietava; indelicatissima perchè il compratore era uno degli amministratori dell'azienda .... - di 25,000 quintali di zolfi c'è una piccola differenza di L. 25,000 sulle spese di trasporto; questo stesso amministratore compratore della cosa altrui da lui amministrata rese conto di una cosi detta sua gestione economica, durata alcuni mesi con due sole aridissime cifre : spese lire 107,000; entrata L. 105 ,ooo. Potrei· aggiungere uua ventina di altre simili enormità, che condussero alla scomparsa delle L. 92,000 di attivo del 1892 e alla perdita di altre L. 200,000 circa..... + Ed ora alla parte politico - morale dei rossori del Senatore Rattazzi e degli altri che lo hapno peoceduto e potranno seguirlo in tali manifestazioni di sensibilità cutanea. Avere delle cambiali insoddisfatte è una disgrazia; ma a chi sta, come ci stc io, da diciannove anni in Parlamento più che di quelle cambiali si dovrebbe chiedere conto del come ha esercitato il mandato politico affidatogli. Questa domanda non pone il Senatore Rattazzi, poichè per quanto grande la sua audacia, egli sa che dovrebbe rispondere non col rossore, ma manifestando un senso d'invidia. Non so quali servizi egli avrà reso alla Casa Reale come suo Ministro; io so di averne resi parecchi, servizi importanti e di va ria specie al mio paese Non li enumero perchè lo stesso Senatore Rattazzi non potendo più arrossire per le cambiali sarebbe capace di arrossire per la difesa legittima dell' opera mia, da lui resa necessaria, ma che egli denunzierebbe come immodesta auto-apologia. Ma il rispetto che devo, non ai miei elettori, che mi conoscono e tutto sanno, ma a molti miei colleghi del Parlamento che da recente sono entrati nella vita pubblica e molte cose ignorano m'impone di denunziare la moralità di certi rossori - dei rossori intermittenti che hanno sentito i signori Costanzo Chauvet, i muletti di Casa Crispi ed ora il Senatore Rattazzi. Essi li hanno sentito soltanto quando l'opera mia parlamentare si svolse fieramente contro i ladri e contro i disonesti di ogni specie..... Singolari rossori ! Costanzo Chauvet denunzia le mie cambiali insoddisfatte solo quando io rivelo gli scandali della Banca Romana; gli scherani di Casa Crispi le denunziano quando in dicembre 1894 colla lettera ai miei elettori iniziai la lotta per la quistione morale, che continuò poi magnificamente Felice Cavallotti ; a loro risposi iu Consule Crispi e non potendo oppugnare una sola linea della mia risposta un magistrato servizievole ne ordinò il sequestro; alcuni manigoldi della stampa ed il Senatore Rattazzi, che con loro ha voluto mettersi in compagnia, le denunziano adesso dopo che ho attaccato fieramente le convenzionimarittime... E prima di questi miei atti, di cui vado orgoglioso, che n' è dei pudichi rossori ? Gli stessi uomini politici, che provocarono gli atta,chi ignobili contro di me o a cui benefizio furono compiuti non solo non arrossiscono di me, ma riposero in me molta fiducia, e della mia amicizia e cooperazion~ si mostraron0 desiderosi ... Senta e arrossisca ... cioè non arrosisca più il Senatore Rattazzi .. Francesco Crispi mi voleva ministro nel 1893, e Antonio Di Rudini, che mi onorò sempre della sua stima ed amicizia grande avrebbe accettato di far parte di quel Ministero se io avessi voluto essergli collega; lo stesso Francesco Crispi <lavami mandato di pacificare la Sicilia nel periodo dei Fasci e il suo Regio Commiss:uio rnilitare Morra di Lavriano verso di me mostrava la massima deferenza in forma ostentamente pubblica come risulta dal mio libro sugli t.Avvenimentiin Sicilia pubblicato mentre era vivo e ministro Francesco Crispi nel 1895. Sotto il Governo di Giolitti, senza che io chiedessi, non ostante le mie reiterate dimissioni, due volte venni nominato membro della Giunta del Bilancio ; sotto Giolitti dal Presidente della Camera venni nominato membro della Commissione parlamentare, in compagnia di tutti gli ex Presidenti del Consiglio-Di Rudini, Sonnino, Fortis-di Luzzatti e di altri ex ministri, che esaminò il disegno sulla Conversionè della rendita ; <la Giolitti fui nominato membro di parecchie importanti Commismissioni; e di una nomina devo fare speciale menzione al Senarore Rattazzi, perchè egli è il Vice Presidente del Consiglio, di cui due volte di seguito da Giolitti sono stato chiamato a far parte: del Consiglio Superiore della Beneficenza. Per ben due volte mi sono dimesso; ma nelle dimissioni non ho dovuto insistere perchè Gaspare Finali , che la presiede, benchè ultra conservatore, a me repubblicano rivols"" tali lusinghiere parole, che avrei commesso un atto villano se avessi insistito. Non è evidente, adunque, che questi rossori, o di Chauvet o del Senatore l{attaz?i, non sono che rossori di comodo e rappresentano una manifestazione della più stacciata menzogna, della più laida ipocrisia ? + Sulle mie cambiali insoddisfatte dal 1889 sotto l'aspetto morale e politico sono stati emessi in 20 anni circa i seguenti giudizi, che si potrebbero considerare, moralmente , esaurienti ed inappellabili Hanno giudicato quattro provincie - Palermo, Catania, Girgenti, Caltanissetta - che mi dettero 15000 voti, e in tre contro Crispi, nel 1890 precisamente ali' indomani della mia catastrofe economica, che condannò me e la mia vecchia madre che ne mori di dolore, alb miseria; hanno giudicato i miei elettori che mi hanno rieletto per nove voi te di seguito e spesso restistendo alla corruzione dei miei avversari e al.la violenza del governo; e mi hanno rieletto plebiscitariamente non ostante che io mi sia dimesso per ben tre volte provocando nell'ultima alcune parole pronunziate nella Camera da Giustino Fortunato, oggi Senatore, che rimarranno per me e pei miei figli come il mio migliore titolo di onore; ha giudicato, infine, il Comitatodei sette, che verso di me non poteva essere benevolo e che precisamente era stato nominato per esaminare e giudicare le cambiali soddisfatte o iusoddisfatte degli uomini politici. Potrei ritenermi pago di questi giudizi, ma per far piacere al Senatore Rattazzi dichiaro di essere pronto di accettarne ancora uno: quello di una Commissione da lui presieduta e di cui siano membri i due mie maggiori creditori, il Direttore della Banca d' Italia e il Direttore del Banco di Sicilia. Infine al senatore Rattazzi devo soltanto dire
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