Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 17 - 15 settembre 1909

R l V I S T A PO P O'L A R E 469 trattato Hay-Pancefote (18 novembre 1901), che modificò il trattato Clayton-Bulwa (19 aprile 1850) riconobbe le modificazioni politiche della guerra di Cuba e rinunziò al condominio del futuro canale interoceanico, La supremazia Nord Americana, polka e commerciale è già stabilita su tutti i paesi del golfo del Messic:o ; ed una pleiade di scrittori e di politici degli Stati Uniti da circa 15 anni in quà cerca convertire l'America del Sud all'alleanza propria. Le simpatie pel Nord nelie repubbliche dd S-.1J America cresccno. Gli Stati Uniti non contenti della influenza che esercitano ndl'America tutta mirano già ali' Europa, dove dominano già colle importazioni commerciali. li Senato Americano in occasione della convenzione di Algesiras il r 2 dicembre 1906 votò un ordine del giorno in cui affermava di non volersi dipar tire dalla politica interna-rionale degli Stati Uniti di non intervento nella solu-rione delle questioni d' interesse esclusivamente europeo. Ma infatti il Nord America comincia a pesare nel Mediter raneo e in Europa e manifosta sempre più la tendenza imperialista al dominio politico ed economico nel mondo. La crisi del 1905 non fu che il prodotto degli sforzi economicj esagerati in tale senso. Stanno in favore dello sviluppo di tale tendenza tutte le numerose risorse di ogni sorta che gli Stati Uniti potranno sfruttare in casa propria, risorse che non sono minori negli Stati del Sud : ad esempio nel Brasile. Parallelo allo sviluppo e .onomico è quello della forza militare degli Stati Uniti. La loro flotta che ali' e poca della guerra colla <;pagna c0ntava 28. 500 uomini oggi ne conta 70 ooo. Dovendo esercitare la vigilanza sul!' America, nel!' At• antico e nel Pacifico, essi già provvedono ad un ulteriore sviluppo Jella flotta. Ma mentre negli Stati Uniti si cessava di parlare di pertcolo europeo si cominciava ad intravvedere il pedcolo giallo: quello del Giappone. Ed il Giappone è realmente un pt:ricolo non solo per gli Stati Uniti ma anche per l' Europa. La guerra del 1894 con la Cina fu pel Giappone un espe rimento, una prova. Il Giappone vi acquistò i! sentimento della forza, L'orgoglio nazionale si mostrò la prima volta di fronte al programma e all'azione russa, francese, tedesca in quelle terre e in qµei mari. Ma non era ancora quello il momento di esporsi. L'appello agli Europei continuò per qualche anno ancora, essi vennero ancora chiamati nel Giappone , ospitati nel!' industria, nella milizia. Arrivò l' insurrezione dei Boxers L' intervento europeo sdegnò il Giappone. Nondimeno esso lavorò accanto agli europei. La coscienza nazionale era formata, la preparazione militare era pronta. Gli europei a poco a poco vennero congedati, i loro uffici occupati da Giapponesi. Nella Camera il partito imperialista Teikuto s'impose; l'asso dazione nazionale, la Kokumin-Domei Kai mise nettamente in - nanzi al paese e innanzi al Ministero Katsura il programma: fuori gli Europei; l'estremo Oriente al Giappone. In Inghilterra pochi uomini, come Archibald Lewi.;, intuirono la portata di questo risveglio nell'estremo Oriente e in vece d' intendersi colla Russia , Inghilterra e Giappone si ste• scro le braccia... contro la Russia immediatamente ; contro l'Europa a breve scadenza. La guerra vittoriosa contro la Ri.;ssia elevò i! Giappone a grande potenza ; e solo ora e tardi , I' Inghilterra si accorse dell'err<Jre commesso aiutandolo. Tutte le potenze europee che hanno colonie in Asia hanno già visti i pericoli che farà loro correre il risveglio orientale e cercano correre ai ripari. Russia e Inghilterra col trattato 30 agosto 1907 si sono garentiti reciprocamente i possedimenti asiatici e l'Europa tutta si pente della rinunzia ai programma magn,Ac0 di Mazzini per la polica e per la missione del!' Europa nel mondo asiatico. « E' infatti verso questo mondo asiati~o, scriveva il granJ.e « idealista nel 187 1, se guardiamo al futuro ed oltre ai nostri " confini, cht: convergono rggi le grandi linee del moto euro- « peo .. , L'Europa tende oggi provvidenzialmente a riportare « ali' Asia la civiltà sviluppata da quei germi sulle proprie ~ terre privilegiate ... Prima un tempo potente colonizzatrice del ~ mondo vrn à l'Italia rimanere ultima in questo splendido << moto? Schiudere al!' Italia, compiendo ad un tempo la mis « sione d'incivilimento additata dai tempi, tutte le vie che con - i ducono al mondo asiatico, è questo il problt:ma che la nostra « politica in ternaz1onale de ve proporsi •. L'Europa si volse all'Oriente; ma prima che essa avesse potuto ccmpieni la missi.,ne mazziniana, l'Oriente si é sve gliato e levato contro di essa. Il Giappone tratta già oramai con le potenze eur0pee non solo per sè ma per I' Asi:i, per la integrità dei territori asiatici soggetti ad altra sovranità ; ma ad esso vicine ; e tratta per la integrità deìla Cina. Il Giappone cha si è preparato colla educazione e col concorso economico dell'Europa si sente forte e vuole escludere gli Europei dall'Asia. Esso trova potenti alleati nell'India dove si accentua un movimento molto differente di 'quelli passati. Non si tratta più della ribdlionc cieca, rivoluzionaria al do minio inglese, ma di un'azione consapevole, ricca d'idealità e che si connette ad un movimento di razze in tutta l'Asia. N ell' f ndia gl' intellettuali valutano la politica del Giappone nel senso di ricostituzione della egemonia delle razze d'Asia, per la quale ì'unico ostacolo è l'Europa. i Così tra gl' Indiani, anche i Musulmani, m anctano i loro figi ad educarsi nel Giappone. Questo intanto, pel momento bisognoso di pace e di nuova preparazione, lavora pel suo avvenire, in difesa della sua razza e del continente dovi! ha elevata la propria egemonia; e guarda alt' Europa come ad un avversario non più temibile e in decadenza. In conclusione: da quello che fu un giorno nel mondo l'Eurùpa è decaduta , e verso una maggiore decadenza storica si avanza. Un secolo fa l' Europa dominava nel mondo. Sommessi le erano gli altri continenti. E.s sa era il solo personaggio storico, che stendeva con le sue colonie e coi suoi domini i le braccia su ogni terra, in ogni mare. Parve che dovesse do minare per sempre. Ma le colo.nie d'America un giorno si ri bellano e diventano Stati indipendenti. L' Asia d'altra parte si ridesta. Due bimbi diventano colossi. L'Europa cominincia a ritirare le sue brnccia, si rannicchia. La sua vita, la sua storia non è più la storia del mondo. La sua storia diventa un capitolo della storia del mondo. La civiltà ch'era mediterranea si volse prima all'Atlantico ed ora al Pacifico, dalle cui rive è esclusa l' Europa. Gli Europei assistono con rammarico a tali avvenimenti ; ma non devono rimanere inerti. Il primo risultato che s' impone da tali eventi è que Ilo della colonizzazione dell' Africa; l'altro è quello della formazìone degli Stati Uniti di Europa, generoso ideale di menti elette da prima (primo Cattaneo, che il De Marinis avrebbe dovuto ricordare , e che non era un metafisico - La reda{ione) e che sarà imposto e realizzato per la pressione dell'America e del Giappone ( Nuova Antologia 1° settembre). + Georges Palante: Lo spirito laico - pretesco. - Chiamo così la sopravvivc;;nza dello spirito pretesco nello spirito moderno arel:gioso o antireligioso che dir si voglia. Ma è proprio sopravviven;-a che deve dirsi? Questa parola indica l' idea di un sentimento in regresso. Si può trovare in vece, che lo spirito'" pretesco è piuttosto in progresso. Si sarà di questo avviso considerando l'estensione in superficie dello spirito pretesco. Un tempo esso era il privilegio di una ca~ sta, oggi sì sparso, diffoso, diluito nelle nostre classi dirìgent 1

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