RIVISTA POPOLARE 371 di fanciulli da O a 5 anni molto superiore a quello della Francia; e la mortalità in quella età e specialmente da O ad 1 anno è dapertu tto enormemente più alta. En passant, però, avvertiamo che la natalit<\ non è 8Carsa perchè i matrimoni non vi sono frequenti: sono almeno tanto frequenti quanto iu Italia. Egli è che non solo sono freq ueuti i mariages à deux, tn9: sono anche numerm;i queili del tutto sterili. Oggi vogliamo dare notizia di un altro dato demografico , che ha un notevole valore morale • cioè dei divorzi. ' Ecco iì loro decorso negli ultimi nove anm : Numero dei dlvorzl Numero dei matrimoni Dlvorzi per 1000 matrimoni 1898 7,238 287,189 25,2 1899 7, 179 2 95•752 2 4, 2 1900 7,157 299,084 23,9 19° 1 7,741 3o3-46q 25,5 1902 8,43 l 294,786 28,6 I 9o3 8,9 t 9 295 .996 3o, l 1904 9,86 298,72 I 33,0 1905 10.019 302,623 33, I 19°6 10 ,573 3o6 487 34,4 19°7 ro,,_38 314,75b 34,7 1908 11,515 315,928 36,4 Tra la media degli anni 1898 900 e quella degli anni 1906-908 c'è stato un aumento enorme del 43,8 °/ 0 Ciò indica una crescente iui,tabilità dell1:1f.amiglia, che neutralizza la quota alta della nuzialità. Ciò nonostante noi restiamo partigiani del divorzio. Il voler mantenere per forza uniti i 23000 conjugi che vollero separarsi nel 1008 non avrebbe che potuto accrescere i rea ti di ogni sorta e i mali sociali, ~~, ... Per una dimenticanza. - Nel numero scorso nel ncordare cile u10lt1 ueputati di hstrema nel 1892 in occa8ione deila Banca .Romana furo110 contrari a Colajanni e favorevoli a Giolitti, tu rieordato che allora Cavallotti, Pantano e Imbriam erano fu.ori della Camera perchè erano caduti nelle ele,1,io1iigenerali per le male arti del governo. D,meuticamaw d1 .aggiungere ai loro nomi quello· di Roberto Mirabelti, che se alla Camera ai fo::;se trovato, retto, coraggioso e generoso com'è &arebbe stato sempre s. fianco del denunziatore degli scandali bancari. <· .t~:--5 NOI LARIPOR~\AELETTOllALE Gl' inconvenienti gravi constatati netle ultime elezioni generali e nelle parziali, che sono avvenute in seguito ad annullamenti e a proclamazioni di ballottaggi fatti dalla Giunca delle elezioni e dalla Camera, hanno rimesso in grande onore la quistione della riforma elettorale ch'è anche all'ordine del giorno in Francia. Maggiore rèclame alla meàesima ha fatto un ar• ticolo dell'on. Leone Caetani (La ri,forma elettorale con il sistema proporrionale, nella Nuova Antologia del 16 Luglio). Il partito repubblicano nella Camera e nel paese, sopratutto per opera ài Roberto Mirabelli, che nello studio dell'interessante problema ha posto un grande amore ed una grande dottrina, pari soltanto alla perseveranza nell'insistervi (1) può vantarsi di avere pr_eceduto gli altri partiti nel propugnare la riforma (r) Risorta la quistione l'on. Mirabelli ha pubblicato nella Ragione (N. del 21, 25 e 27 Luglio) tre luciJi, esaurienti articoli, ne1 quali d!m<.:-tru la superiorità e la possibil?tà pratica del sistema di H!lri; pt.r , ttencrt! una rappresentanza giusta e proporziona:e dei partiti. ora, cor_ne li aveva preceduti colla Lega della Demoaazia (1_8787_9) e col Comizio dei Comizi (1881), sotto la guida d1 Alberto Mario , altra volta riuscendo a strappare la riforma del r 882 che seu-nò . . ) r, u~ pnmo p~sso rn avanti, dopo il quale, dal punto d1 vista dell elettorato ce ne fu uno indietro colla revisione delle liste elettorali del 1895. Non additiamo come un altro regresso il ritorno dallo scrutinio di lista al Collegio uninominale nel 189.1 perchè sulla bonta del primo metodo di votazione non siamo del tutto convinti. Ora, da molti segni pare matura una riforma della presente legge elettorale, ed auguriamo cbe essa si trovi compiuLa quando si arriverà alle elezioni per la XXIII legi- .slatura e che segni un progresso tale da restituire sincerità ed equità alle elezioni. • La stampa quotidiana si è largamente occnpata dell'articolo dell'on. Caetani; ciò non ostante noi vogliamo riassumerlo e farlo segui re da poche considerazioni, che rispecchino i nostri dubbi e Je nostre aspirazioni. L' on. Caetani incomincia il suo studio con un esame dei gravi inconvenienti del sistema vigente. Nelle ultime elezioni l'on. Turati è stat,> eletto al V Collegio di Milano con 5225 voti, il Cerrnenati di Lecco con 5006 e molti altri con 4000 a 5000 voti .. Ma, di fronte a queste solenni votazioni, abbiamo in Italia altri Collegi, i quali banno mandato i loro rappresentanti in Parlamento con 1000 900, 800 e persino 100 voti soltanto. Questo stato di cose si risolve - dice l' on. Caetani - in una vera e propria ingiustizia sociale, I 5000 cittadini votanti di Milano e di Lecco sono rappresentati da un solo Jeputato, come i 1007 dell'on. Aprile a Rcgalbuto, i 523 dell'onorèvole Materi a Tricarico, i 710 dell'on. Marghieri ad Amalfi ed i 691 Jell'on. Gallini a Pavullo. Ciò che equivale a dire che in Italia i paesi più intelligenti e più politicamente attivi sono quelli che sono i meno rappresentati in Parlamento. Ma v'è Ji peggio. Può accadere che tutto un partito, numeroso quasi quanto il vincitore rimanga perennemente senza rappr.esentanti politici. Supponiamo che una città presenti 4 candidati monarchici e 4 candidati socialisti, e che in tutti e quattro Collegi i socialisti siano in piccola maggioranza: ebbene i quattro candidati mon:::ri.:hici resteranno tutti esclusi e una quantità enorme di elettori resterà senza un solo rappresentante del proprio colore politico. Riassumendo - il Collegio unino,ninale presenta il gravissimo difetto di otfendcr~ l'elettore sulla proporzione numeric~ rappresentativa, e di offendere il diritto delle minoranze. 1 •• V' é una via di uscita? - si domanda l'onorevole c;etani. Egli risponde di sì. E iclude il si jtema dello sJruti nio di lista, per l' i ufelicissima prova ch'esso fece nei tre esperimenti del 1882, 1886 e 1890: se questo sistema ha - teoricamente - molte ragioni militanti in suo favore, pure l'esperienza ha dimostrato cbe i suoi inconvenienti, sono sotto alcuni rispetti più gravi che non quelli del vigente sistema del Collegio uninominale. r::.-Basta pensare, che, per compilare una lista di ~ndidati, tali da assicurare la vittoria è necessario con lo scrùtinio di lista scendere ad umilianti ed immorali transazioni tra i partiti, la cui missione sarebbe invece di combattersi sinceramente, per il trionfo detle proprie opinioni. ( :n solo rimedio ai mali del sistema uninominale e dello scrutinio di lista - secondo l'on. Caetani ·- è il sistema proporzionale. H!lnno accettato già questo sistema alcuni Stati - non grandi, ma molto
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