Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XV - n. 14 - 31 luglio 1909

RIVlSTA POPOLARE 369 ina.rzo 1912 dove essere assicurata la costruzione di quattro nuovi Dreadnoughts. Ed ha fatto un paragone. L'Italia . ha detto, ha deciso di aumentare con navi di questo tipo la sua fiotta, l'Austria fa altl'etta.nto. Fin' ora i programmi marinareschi di qne::;te nazioni erano e rimanevano programmi ; ora que:3ti programmi diventano realtà. Il famoso progra_mma Inglese del : più potenti che i due più potenti riuniti insieme obbliga a provvedere seriamente. Rimane fermo tutto ciò che era stato stabilito come programma del 1910-11; i 4 proposti nuovi Dradnoughts sono in più. La Germania è avvertita. E' avvertita la Germauia che sperava in un tempo più o meno lontano poter pareggiare la formidabile vicina , ed il cui bilancio marinaresco assorbe quasi i 3/8 del bilancio nazionale. E sono avvertite anrhe le altre disperate nazioni - la nostrn per esempio-che è vano buttare in mare milioni per ragginogere, non che la superiorita neppure una lontana eguaglianza; per una pace che è ormai per tutta Europa, più disastrosa di una guerra. Nè sono soltanto le grandi navi, i mostri di guerra, (;he formano una delle potenzialità deila difeSR, inglese, m1:1i,l Mac-Kenna parlando degli incrociatori rapidi, tipo Leviathan, destinati a catturare Ie navi commer~ ciali de~li avversari ha fatto altresì ben capire che, in caso di guerra, l'Inghilterra è pronta e dispostit a cacciarsi in tasca tutte le belle decisioni delle co.iacchierologie dell' Aja. Ciò che, del resto, era da prevedere. Durante la guerra al Transwaal i Transwaaliani accusarono le truppe inglesi di adoperal'e le palle dum-dum, nè l'accusa fu riscontrata falsa. Dunque disperata preparazione di guerra per una pace ~he continuando di questo passo, farà riconoscere buona, provvidenziale, utile, una volta per tutte, la guerra. Questo è il grave delitto degli inventori e dei continuatori della pace armata I Ed in vista della difesa marittima dell' Inghilterra si è inangurato ora il Congre':lso Coloniale. Da questo lato l' Inghi:terra non ha_ torto. Fino ad oggi le colonie hanno avuto la sicurezza. Ed eccole a loro volta prese nel vortice dei milioni buttati in mare. Le discussioni della Conferenza sono tenute segrete. Si sa che si dovranno trattare due questioni principali: Difesa. dell'Impero, e Da,-;i di favore: è probabile però che la discussione del primo articolo ali' ordine del giorno as!:lorba tutta la discussione. E le decisioni si possono, nella generalità, prevedere fin d' ora. Le colonie si assumeranno una parte delle spese per la marina. Anzi si è agitata in Australia ed al Canadà la· questione di creare esse stesse per la loro difesa la loro flotta. Questo fvrse l'Iugbil terra non concederà. Sarebbe, forse , pericoloso per l' avvenire; me è fuori di ogni dubbio che sia sotto qualsiasi forma che le Colonie contribuiscano alla difesa dell'Impero, l'Inghilterra vuole e riesce a mantenere il suo two power standard che è la spina nel piede alla Germania. Per la Pace, s'intende, sempre per questa pace che assorbe ormai la parte più larga ctelle ricchezze delle nazioni ci vili. Una pace fatta di miseria! Ma che proprio non ci sia mezzo di trovare , una volta, la parola e la via per essere in pace davvero? Certo dalla conferenza coloniale Inglese non uscirà guesta parola, nè in questa conferenza la via sarà trovata . . Alla indipendenza ed integrità delle colonie sinora s1 è provveduto a spese della madre Patria. L' Inghilterra ha pagato per tutte. Ma le nuove necessità impongono nuovi oneri e l' Inghilterra non può sopportarli da sola e le Colonie sono ricche e fin' ora non le hanno dato quasi niente. Su 35,142,000 sterline che costa ogni anno il bilancio della marina Inglese, l~ Australia contribuisce con 200,000 sterline, il Capo con 50,000, la Nuova Zelanda con 40,000 il Canadà con 60,000, il Natal con 35,000, Torranuova con 3000; 1a Rhodesia fin'ora con niente, e con niente l'India. Cos dunque in tutto 388,000 sterline. Una miseria. Partecipano alla conferenza il CR.nadà con 5,250,000 abitanti e 3,750,000 miglia quadrate rli superficìe, l'Australia con 5 500,000 abitanti e 3,000 1000 di miglia quadrate di superficie, la Nuova Zela.ud,i cJu 888,578 abitanti e 104,000 miglia qu<1dt·tttadi te:·ritorio. Vengono poi Terranova, il 'l\·answaal, il Natal, l'Orange e la Colonia del Capo con u11 complesso di oltre 5,000,000 di abitanti e di 600,000 miglia quadrate di superficie. L' anno scorso una sottoscrizione fu aperta al Canadà , ed una ne fu aperta in Australia per regalare due Dreadnoughts all'Inghilterra , e le sottoscrizioni fruttarono più della somma necessaria: ma le Colonie ser tono ora che esse debbono , poichè possono , fare di più. + E di nuovo Il Marocco. - Sè\rebbe interessanti::i::111uvoeu1re a c•:m J::!Cere che 1>endiuo dentro se stessi - se pur son capaci di 8incerità, almen verso se stessi i diplomatici - della bella conferenza di Algesiras : la conferenza che doveva ac0omodare tutte le faccende del Marocco. E' vero che l'opinione di?! popolo Marocchino n"n fu interrogata quan tunq ue alla conferenza assistessero tre delegati di Abd-ul-Az1z. Ed il popolo Marocchino manife::1ta le proprie intenzinni assediando Mulai H~fid a Fez , col seguire le bandiere di Ben Ramare - il Roghi - col far truppa favorevole intorno a Mulei-el-kebir, fratello di Hafìd, e che reclama per sè il trono Scheriffiano, e col mettere in scacco le truppe spagnuole intorno a Melilla. La conferenza di Algesiras aveva per scopo di assicurare nel Marocco la proteziOne agli Europei, di aprire il Marocco alla ci viltà Europea , di paciffoare il Marocco: come si vede dai fatti i dibattiti della conferenza di Algesiras sono coronati da pieno successo. E' vero che ci si potrebbe osservare che la conferenza di Algesiras ebbe per ::icopodi stabilire buoni e leali accordi (si è pregati di dnnenticare il discorso buccia d'arancia di ClemenceLrn) e delimitare una franca azione delle potenze Europee fra loro ; ma noi ci sentiamo in dovere - ed anche in diritto - di ricordare che allora e più di una volta, facemmo notare che le potenze Europee vendevano la pelle d' un'orsa che non Aolo non era ancora morto ma non aveva affatto voglia di morire. E che l'orso viva lo fanno provare ora alle truppe spagnuole le tribù B,iffene. Non è la g11erra, questo è bene inteso. Gli Spagnoli davano mano a. proseguire quella ferrovia che fu trovata opportuna alla Conferenza di Alge8iras, e costruivano quelle opere di manuteuzioue e dìfeda ohe L\ Conferenza implicitamente a pp1ovò, le tribù Riffone hanno considerato che la ferrovia e le opere rappresentavano una occupazione che loro sp1acti dei suolo Mc1.rocchinoed hanuo preso a fucilate gli ::,pagnoli, hauno demolito ciò che delJa strada era stato ccJ.:;truito,hl:tuno portato via cavalli e macchinario e stanno ora respiu ~ gendo le trappe avanzate del generale Marina. Si fanno, su certi giornali a corto di geog,·afia, dei raffronti fra la spedillione a Casablauca d~, generale Francese D'Amade e questa del Mariua, ma Je condizioni logistiche erano differenti e se dal mare a Casablanca si potevano bombardare i hl,rnrt, da Melilla si possono bombardare con le artiglierie delle navi, le colline dietro le quali essi hanno i loro campi, ma ciò non fa loro del male, e bisogna attaccare i Mauri corpo a corpo o quasi. Ora i Mauri sono un popolo di uomini agguerriti, bellicosi e - a quanto pare gutdati singolarmente bene all'Europea. I Riffeni poi, fra tutte le tribù del Marnuco ha11110 fama - e lo provano col fatto - di potet· mettere insieme le Kabile, circa un 50000 uomini , più fieri ed

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