386 RIVISTA POPOLARE gresso internazionale della proprietà artistica di Copenaghen dove fu votato ali' unanimit; questo or Jine del giorno : « Il Congresso., prendendo nota con un rammarico di un recente arresto della Corte di Parigi) stima che il diritto dell'Autore verte non soltanto sulla forma dell'opera, ma sulla medesima trama. La condanna è generale. Non manca ora che quella della Cassazione. Auguriamoci che essa sia prossima e che distrugga definitivamente l'arresto che così sarà stato un inci• dente , o un accidente , nella giurisprudenza. ( Mercure de France, 16 luglio) . . + Arminius Vambéry: Abdul-Hamld II. - Ora che è caduto se ne possono dire le buone - che talune ne aveva - e te cattive qualità del sultano di Tur.::hia • Al principio del suo regno egli rappresentò con molto successo la parte di un uomo umile ed onesto e innocente come un bambino. Anzi egli si compiaceva spesso a ripeterlo quasi per far capire che egli nella morte del fratello non aveva niente a che vedere. Egli era molto cortese e gentile, ed estremamente adulatore. Egli si compiaceva di accendere la sigaretta a Vambery, quando andava a visitarlo, ed era generoso e largo di doni ai visitatori ed ai propri ufficiali. Egli era molto ricco, ed aveva gusti molto dispendiosi. Durante un certe tempo egli comprò cani ed ebbe per quesci animali molte simpatie , poi abbandonò i cani per gli uccelli , ma il suo affetto per i ca· valli fu il più forte e gli rimase immutabile. Egli mangiava molto poco, e sobriamente, qualche volta non :1rc:ndeva che due piatti a tavola, e frequentemente i suoi pasti non si prolungavano oltre mezz' ora. Egli beveva una innumerevole quantità di tazze di caffè, e fumava a metà un immenso numero di sigarettt:. La sua casa , comprese le serventi e le signore , era composta di tremila persone. Egli era molto ossequente al Corano e ne esigeva !a più strl!tta osservanza; suo!e·,a dir.e : 1t É soltanto seguendo stretta.mente le prescrizioni del Corano che noi possiamo conservare la purezza della nostt a religione, poichè la minima infrazione delle nostre leggi può causare il rilasciamento e la graduale caduta dell' [slam, e, voi lo sapete, senza I'Islam il mio impero e le sue dipen • denze sarebbero presto ridotte a nulla. Ma come molte per,0ne molto rigide egli era anche estre - mamente fiacco. Egli era veramente tirannico nei suoi rapporti con la sua famiglia , ed arbitrario nell' assumere e nel deporre i ministri. Egli usava dissimulare persino con i servi, loJanddi lin loro presenza e dicenJone male e schernendoli quando non e.rsno più dinanzi a lui. Fra gli amba.,ciatori In glesi gii piacquero Sir William White e Sir N. O' Connor e detestò Sir Philip Currie. Ed a quest' ultimo egli tentò ogni specie di dispetti e di picccle noie r,er rendergli impossibile il mantenersi al suo posto. Una volta ordinò per fino di non scaldare la stanza dove, di pieno inverno, egli riceveva Sir Philip Currie; e mentre il Sultano era calJamente avvolto in una calda pelliccia Sir Philip Currie fu obbligato di stare in piedi un bel periodo di tempo, senza mantello e nel suo leg gero abito di cerimonia; tanto ch'egli ne prese una malattia che lo obbligò a stare quinjici giorni in letto. Egli considerava il ministro americano il signox Oscar Strauss come un quieto, --,bbligante eà intelli~ente diplomatico. Non era colto, ma era dotato di una memoria sorprendente, e specialmente nel le piccole cose quella sua memoria si rivelava fonomenale. Quasi venticinque anni dopo il suo viaggio in Europa in compagnia di suo zio Abdul Aziz, egli ricordava le vie , ed anche le ca se delle di verse città nelle quali era stato; egli ripetette allo scrittore, quasi cinque anni dopo che questi gliel'aveva citata, una massima ungherese , e siccome gli era comparso dinanzi quella volta in una uniforme con nove alamari , il Sultano gli domandò come mai la volta di quella sentenza egli ne portava soltanto sette. Egli aveva anche so\·ente molte battute di spirito. Una volta gli fu detto che un gocoliere aveva fatto un gioco mollo meraviglioso ingoiando coltelli, forchette e cucchiai ed egli replicò seriamente: Non vedo in ciò niente di miracoloso; il mio ministro della marina ingoia le corazzate e non sta meno bene per questo. Era un diplomatico abilissimo. La base della sua po· litica era una .,tretta aderenza alla alleanza Germanica ed una amicizia personale con la Russia. Oliava fanaticamente la Grande· Bretagna , e fu sempre impossibile mitigare il suo odio, a modificare il suo punto di vista. É notevole che fino alla fine egli si rifiutò di credere che il Parlamento potesse avere una qualsiasi influenza nel nostro paese. Egli diceva che queste istituzioni servono per inganna-re il pubblico in Europa, il Parlamento , diceva, può parlare ; ma il Sovrano fa quello che vuole. Era estremamente sensibile agli attacchi che gli erano fatti contro nei giornali , e spendeva molto denaro per condurre al silenzio i giornalisti che lo attaccavano. Una volta la sua irritazione contro un giornale fu così grande eh' egli se ne appellò aile Potenze e si rivolse al Sovrano del paese di quel giornale chie:iendo la punizione dell'offensore. La conclusione di uno spassionato studio delle quHlità positive e negative di H:ibd ul Hamid potrebbe anche essere che egli era talè uomo da lasciare un grande nome di se se egli avesse ricevuto una ducazione adeguata , se egli avesse tro • vato un mmistro abbastanza influente da mitigarne le passioni, e se il trono cui egli ascese non fosse stato circondato da tante insuperabili difficoltà, pericoli e processi. (Nineteenth Ceniury, luglio). + E. K.: La guerra nell'aria. - È questo il titolo del « romanzo di guerra • che l'ex consigliere intimo Rudolf Martin diede recentem~nte alla luce in Lipsia. Uno strano originale, questo Rudolf Martin, un viaggiatore in articoli di stagione di alta politica. Stavolta volle tentare l' aeronautica e vide una glll:rta mondiale ncll' aria nell'anno 1915-1916. È noto che una volta l'avvenire della Germania era sull'acqua. Tempi antichi. Ora si sa molto bene che non è sull'acqua ma nel!' aria. La Prussia nel 1915 è per le sue navi aeree alla testa di tutti gli Stati. Il porto di questi suoi navigli è a Berlino, al lago di Costanza i suoi Cantieri centrali. Una flotta tanto potente da oscurare il sole. Naturalmente anche la ma • rini: della Germania è la più forte del mondo ed oltre allo enorme esercito aereo v' è un ancor più grande esercito di terra , altrettanto ad,lestrato alle manovre della flotta aerea. Ora la Prussia non ha più bisogno di ingollare le offese di John Bull, come nell'anno 1908 19i:9, ai tempi del Canee! - liere Bulow. Nè d'aver paura della Fnrnci>i o d~lla Russia. Essa dichiara d11nque senlll ·più indugiHe la guerra alla Francia. Gli alleati di questa, foghilterra e: Russia , rispondono et n intimazioni. E la danza incomincia. L'Austria tiene in scacco la Russia e la schiaccia. L'Italia sfodera la spada contro la Francia. In men che non si dica la fantastica flottd aerea tedesca ha ridotto in un mucchio di rovine tutte le fortificazioni terrestri e marittime Jella FranciR. Coli' Inghilterra la faccenda non è così facile, perchè essa è armata d'una potente flotta marina e sottomarina. Ma l'Inghilterra non ha che una insignificante flot!a aerea. E la Prussia annienta dall' alto tutta la marina inglese , Londra , Portsmouth ecc. e pre:1de prigioniero nel castel lo di Windsor il « grosso » Edoardo , il quale non sa ancora che l' Inghilterra sia stata vinta. Che buone lane; e come svelti questi Prussiani I Ma non v' è da meravigliarsi. Guglielmo II, comandante supremo di terra , di mare e di aria, in sè riunisce Napoleone I e Guglielmo il conquistatore. Il suo primogenito , comandante in capo delle forze di terra, è un genio strategico che non ha eguali. Poi vi sono i geniali
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