366 RIVISTA POPOLARE solati divenisse ministro'? La monarchia limita antomaticamente l' impiego dei valori umani nella vita politica; la repubblica li adopera tutti. Che pensare, intanto, di questo ministero Briand? Sta in fatto che il Briand è per i cattedratici ed i bigotti del socialismo , tanto socialista quanto Clemenceau , o Meline o qualunque altro parlamentare avver~o al socialismo; ma se consideriamo che l' evoluzione sociale non si produce che a lenti gradi e per vie che sembrano discostarsi molto dalla enunciazione pura della t,eoria assoluta , e che il Briand ha inteso sempre realizare in senso socialista qualcuno di questi gradi, non si può a meno di pensare che questo espe rimento di un governo che dovrà avere una marcata impronta socialista è interessante asBai. La Francia è il crogiuolo delle idee ed il campo degli Psperimenti sociali ; è sperabile che Briand ci faccia assistere ad nno dei più interessanti es peri men ti sociali che registri la storia. Se fallisse, o se Briand non osasse tanto quanto e nece,;isario, ciò non signiiicher('bbe affatto che la evoluzione sociale si dovrà ' fata:mente, svolgere sn linee diverse; vorrà dire semplicement~ che non è Briand l' uomo di mente as-.ai vasta , e di attività assai energica da mandare quell 'e9pel'icuen to ad effetto. Tnttavia è lecito credere che egli lo Hia. I tre col aboratori 80~iali~ti eh' eo-li ha <·hiamati al potere, Millerand , Viviani e Do~ergue fanuo prevedere 11nali sono le intenzioni di Briand E non solo gli uorni ni ma anche i dicasteri loro affidati; i lavori pubblici, poste e telegrafi a Mill('rand eliminando cusì l'inv;so ed inabile e tracotante Symian i I Lavoro e previdenza a Vi viani , e l' Istrn zione ~ Domergue , anche i dicasteri loro affidati accennano chiiuamente il proJJosito di Briand di metter mano e risolvere e condurre in porto q 11elle riforme sociali che da tanto tempo promesse aspettano la loro realizr.azione. . ~i è detto che il nuovo governo darebbe, forse, nn mdirìzzo nuovo alla politica estera , e la si temeva anche data la rumoro~a e decisiva rientrata in iscena di De'.cassè. Ma a~li etiteri rimane il Pichon , e Delcassè - almeno finehè la Francia non sia pronta e dispostR. alla guerra- DelcasRè è, e rimane liq nidRto. Ora I a Francia è t,ut t' 3 I tre che pro ota ad una gue1 r·alo ha dimostrato l'inchiesta su la marina - ed è tutt' altro_ che desiderr sa di farla. Briand ha , a qnesto proposito le mede~irne idee <li Clemenceau ; la'vorare per la pace ali' estero ed all'interno; questo il suo proµosit? chiaramente manifestato anche in quella opera d1 concentrazione repubblicana ch'egli ha voluto effettuare con la costituzione del proprio gabinetto. ~a~e all'estero ed :-ill'interno; concordia di tutti i part1t1 progressivi uell' opera a beneficio del benessern delle classi lavoratrici , e dello grandezza e fortuna della. patria. Proposito nobile e che può dare agio ad un abile uomo di legare il proprio nome ad un'opera dell~ q na.le dovrà occuparsi la storia. Stefano Pichon, cont1n11ando la Aua politica, s'incarica degli esti-•riall'interno ci diranno i fatti se le intenzioni di Briand sieno soltanto e non altro che buone intenzioni o non . ' pllll tosto l' oµera di ,rn uomo che benchè giovine di anoi è maturo di senno, di hbiìit9, e di volere. Il programma che ha s\·olto presentandosi alla Camera è la quintessenr.a del l'accortezza; forse è troppo moderato. Ma le sue origini rivoluzionarie forse lo hanno consigliato a mostrarsi più moderato di quello che vuole essere. Lo giudicheremo, e presto , dai fatti più che dalle parole. Intanto si prenda nota, che pur -premettendo la legge statutaria pe1 funzionari, dichiarassi esplicitamente contrario ai loro sciopero, alla sospensione dei servizi pubblici e deciso al mantenimento della disciplina. Ai fnnziooari d1cbiarò , che per quanto potenti e numerosi siano i loro gruppi, questi non rappresentano che interessi particolari, cbe non devono mai entrare in conflitto con l'interesse genera!e. D'onde il malumore di Hervè e degli anarchici. + Megalomania Spagnuola.- L~ Spagna, più dell'Italia _straziata dalla miseria, dal :a. disoccupazione, dall'analfabetismo, si concede il pericoloso lusso di avventure coloniali. Per il suo malgoverno non ha saputo conservare le ultime colonie che potevano formare la sua ricchezza - C11ba e le Filippine--; e.ì oggi cerca nuove avventure pensando di estendere i suoi mise.ti domini af1icani. (1) Come i governant; italici all'inizio delle avvent,11re afri~ane parlarono di quattro predoni , quelli spagnuoli affermavano trnttan,; di nna semµlice passf'ggiata militare. E quando cominciaronl) le bu1'se i ministri spagnuoli i quali governano quel rlisgraziato paese come fossimo ancora ai tempi medioevali credettero che potevano nascondere i tristi effetti della tristis_sima ~vvenlu.ra sopprimendo i dispacci ed i giornali che h pubblicavano. QuAst,o arbitrio balordo produsse l'effetto contrario di quf\Ìlo che speravano ottenPre: il popolo che non aveva notizie e che vedeva partire con febbrile sollecitudine armi e soldc:1,tisnpponendo guai peggiori di quelli tealmente avvenuti imprecò alla stolida guerra e volle impedire la pa/ tenz~ dei rinforzi. La ferocia poliziesca propria degli Stati dove non impera la. legge, ma l'arbitrio, si sfogò sni dimostranti colla massima brutalità. Ma quando il popolo esasperato reagì violentemente , gli eroi della sciabola si ritirarono lasciando BHcellona in potere dei rivoltosi. La sciabola non bastava più e si mandarono i cannoni a bombardare case ed insorti. E i cannoni pare che siano riusciti già a ristabilire a Barcellona e nelle Catalogna l'ordine di Va1·savia. _E' bene aggiungere che a Barcellona la guArra d' Africa non è stata che l'occasione, la causa determinante ultima, dall'insurrezione. I veri motivi preesistevano. La Catalogna, dove il lievito autonomista fermenta sempre e dove i partiti estremi, specialmente il repubblicano, sono fortissimi, è la regione più evoluta, più colta e più progredit1t economicamente dal regno. Se è esagerato il dire che essa. sopporta tutto il peso della megalomania. governativa, si è nel giusto a:ffer-- mando che il governo ne soffoca ogni iniziativa e ne paralizza ogni sfor.lo. La Catalog1rn indu8triale ricca. colta, democratica mal sopporta l' egemonia della Castiglia povera, agricola, analfabeta, reazionaria. Si 1-,arla di n:-ovimento anticlericale perché si sono bruciati conventi ed accoppati frati. Ma questo non è l'anticlericalismo per l'anticlericalismo: è l'odio contro l'oppressione fratesca e gesuitica, è lotta politica perchè i veri organi del governo in Ispagna, sono appunto i couventi e le fraterie I frati hanno il monopolio del- }' insegnamento - vi sono anche università rette da frati e gesuiti - hanno diritti di d~cime, fanno i poliziotti e sfruttano la superstizione di qnel povero popolo ignorante. Sono, in fondo, i veri padroni e si impongono a Corte, nei Mmisteri , nelle Scuole, nella casa. Nessuna meraviglia quindi se i ribelli sfogano il luro odio su coloro che sono i veri oppresoori. La Catalogna restò sola nel movimento in surreziouale giudicato antipatriottico; ma nessuno può prevedere ciò cue avverrà in tutta la Spagna se nn serio rovescio africano darà ragione, a coloro che sconsigliavano la rischiosa avventura. E le notizie di (1) Centa nel!' Africa settentrionale, infatti, non ha che 35 chilometri quadrati e meno .-li 10,000 abitanti; le montagne del Riff, che fanno parti! del M'lrocco, che <limno luogo alla guerra attuale non sapremmo che importanza hanno per su perfide e per abitanti. Le miniere del Riff sono già state con• cessi! a capnalisti spagnuoli, d11! sono i più interessati, anzi i soli, nella guerra che prende nome da Melilla, il porto della regione del Riff.
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